cultura

Tra mistero e racconto, l'universo femminile di Pietro Archis

lunedì 16 ottobre 2017
di Livia Di Schino
Tra mistero e racconto, l'universo femminile di Pietro Archis

Mistero nella metamorfosi del colore, in quelle linee che immerse nelle suggestioni di narrazioni a cavallo tra l’immaginazione e la tradizione ancora una volta richiamano il corpo femminile, immaginando quell’energia dalla quale ebbe tutto inizio.

Siamo a Perugia, in via L. Bonazzi, tra le opere esposte da Pietro Archis, nella sua mostra “Tzimtzum” – “Racconti Trasmessi”. A nome dell’Ipso Arts Gallery Perugia è stato Marco Orsini, nel corso dell’inaugurazione di sabato scorso, che ha spiegato come nella scelta di questa denominazione ci sia la volontà di richiamare il “momento della creazione” e di riferirsi, quindi, all’ “energia che prorompe dall’inizio”.

Pietro Archis, presentato come “cantore dell’universo femminile”, ritorna ancora una volta a Perugia con una mostra che sarà visitabile fino al 24 ottobre, ma questa volta in vesti inusuali. Dapprima il colore, dalle sfumature “meno cupe e più ariose”. E poi c’è l’esposizione di alcune delle sue sculture.

“Elaborazioni – ha spiegato Orsini- che partono dal grumo informale per arrivare al corpo femminile”. In altre parole, “dalla materia bruta esce la figura, poi esplicitata”. Una mostra che, richiamando aspetti di somiglianza tra l’inizio e la fine, si è aperta al pubblico tra i versi di Pablo Neruda, quelli di “Corpo di donna”.