cultura

Pitigliano conquista la pergamena di "Eccellenza della Civiltà Etrusca"

sabato 7 ottobre 2017
di Davide Pompei
Pitigliano conquista la pergamena di "Eccellenza della Civiltà Etrusca"

Città del Tufo, nella Valle del Fiora, lo è sempre stata. Ma ai titoli di cui può fregiarsi la "Piccola Gerusalemme" della Maremma Grossetana ora c'è anche la pergamena di "Eccellenza della Civiltà Etrusca". A conferirla simbolicamente a Giovanni Gentili, il giovane primo cittadino del Comune di Pitigliano, è stato il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Gentili in occasione della Giornata degli Etruschi e dell'inaugurazione della mostra "Acque sacre, culto etrusco sull’Appennino toscano", visitabile con ingresso gratuito a Firenze, a Palazzo del Pegaso ancora fino a mercoledì 10 gennaio 2018, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, il sabato mattina dalle 10 alle 12.

"Un riconoscimento di grande prestigio - sottolineano con una punta d'orgoglio da Musei di Maremma - che conferma il valore dello straordinario patrimonio archeologico di Pitigliano: dal Museo Archeologico della Civiltà Etrusca situato in un’ala di Palazzo Orsini, al Museo Archeologico all'Aperto 'Alberto Manzi' a cui si aggiungono le Vie Cave scavate nel tufo e la Necropoli Etrusca di San Giovanni Nepomuceno.

Nel Museo Archeologico della Civiltà Etrusca, inaugurato nel 1995, il cui percorso espositivo ruota intorno al laboratorio di restauro, anch'esso vetrina di reperti di grande interesse, sono raccolti i reperti della collezione Vaselli, provenienti dalla Necropoli di Poggio Buco, con numerosi vasi con decorazione geometrica, le ceramiche da simposio in bucchero detto 'pesante' - grandi crateri e anfore per l'acqua (hydria) databili nella prima metà del VI secolo a.C. - , e le ceramiche con decorazioni di animali fantastici dello stile etrusco-corinzio (fine VII-metà VI sec. a.C.). A questi reperti si aggiungono quelli provenienti dagli scavi di una Villa Romana scavata tra il 2002 e il 2003 e dalla Necropoli Etrusca di San Giovanni.

Il Museo Archeologico all'Aperto 'Alberto Manzi' nasce, invece, con una forte valenza didattica e consente al visitatore di immergersi completamente nella storia dei luoghi. Passeggiando nella 'città dei vivi' è possibile ricostruire le varie fasi dell'impianto urbano, dall'articolato villaggio protostorico dell'età del bronzo finale, rappresentato da un modello didattico di abitazione del tipo a capanna circolare realizzato in dimensioni vicine al vero, alla città etrusca con la casa a tre vani e portico che consente, con scorci virtuali, di osservarne l’interno.

Una 'Via Cava' conduce alla sottostante 'città dei morti', dove è possibile visitare la necropoli etrusca del Gradone, con tombe a una, due e tre camere che è stata in uso dalla seconda metà del VII fin quasi alla fine del VI secolo a.C. Qui è possibile visitare la tomba 'dimostrativa' all’interno della quale è stata allestita la sepoltura di Velthur e Larthia e rivivere, in tal modo, la sacralità e le emozioni di una cerimonia funebre etrusca".

"Un patrimonio di grandissimo valore - afferma l'assessore alla cultura Irene Lauretti - che deve essere valorizzato sempre di più. Per questo motivo come Amministrazione Comunale stiamo lavorando per promuovere iniziative di natura divulgativa al fine di coinvolgere un pubblico sempre più vasto che possa fruire delle aree museali. In secondo luogo, vogliamo far aderire le realtà museali ad iniziative nazionali e internazionali sempre con l'intento di ampliare le tipologie di utenza. Per il lungo periodo i nostri sforzi saranno indirizzati ad ampliare le collezioni di vasi e reperti esposti al Museo Civico".