cultura

Nuova scoperta: Leonardo da Vinci a Civitella del Lago. A giugno, la presentazione dello studio

venerdì 12 maggio 2017
di Davide Pompei
Nuova scoperta: Leonardo da Vinci a Civitella del Lago. A giugno, la presentazione dello studio

Geografo e storico della geografia e della cartografia. Ma anche esploratore e naturalista, Roberto Almagià fu il primo grande studioso della perizia cartografica di Leonardo da Vinci. In tempi più moderni, sulle tracce del "Genio", si è messo anche Luca Tomio, eclettico storico dell'arte milanese ed attento conoscitore dell'Umbria. Approdando a scoperte "tecniche, forse, ma sicuramente scardinanti", da approfondire anche in prospettiva turistica.

Scoperte che mettono al centro la figura di un Leonardo, ventunenne, architetto e ingegnere idraulico a Roma e lungo il bacino idrografico Tevere-Nera. "Un Leonardo – spiega – che vede l'Umbria e cambia totalmente la prospettiva degli studi sulla sua formazione. Che capisce, con un secolo di anticipo, che non sono il Velino e le Marmore a determinare le piene sul Tevere ma il Tevere stesso, che pensava di sbarrare proprio quasi nello stesso punto dove negli anni '50 è stata poi creata la Diga di Corbara".

Lui stesso si dice onorato di presentare lo studio nel contesto de "L'Italia di mezzo", la mostra che a giugno sarà allestita nel borgo di Civitella del Lago da Sergio Trippini e dalla Società Cartografica Almagià, intitolata al grande cartografo vinciano. Da storico dell'arte, Tomio promette di mettere in luce quelle sensazionali scoperte emerse da uno studio, appena concluso, della carta conservata nel Codice Atlantico e che fin da ora auspica verranno approfondite proprio dagli esperti membri dell'Almagià.

"Tutta l'opera pittorica, grafica e gli scritti di Leonardo – afferma – vanno rivisti alla luce della sua presenza in Umbria nel 1473. In questa prospettiva, ho riletto la carta dell'Umbria e del Lazio conservata nel Codice Atlantico, da sempre poco studiata perché considerata non autografa.

In realtà, a seguito dello studio consentitomi dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano dove è conservata, si desume un dettaglio che permette di stabilire che Leonardo stesso ipotizzò con 500 anni di anticipo la regolamentazione del Tevere tramite uno sbarramento proprio nella zona di Corbara e che avrebbe determinato un invaso artificiale esteso tra Civitella, Todi e Sangemini geolocalizzato grazie ai geometri Nini e Ciculi-Nini di Montecastrilli.

Sono felice di anticipare questa scoperta nel contesto della mostra proprio perché in una sede di tale alta competenza cartografica illustrerò problematiche e implicazioni che andranno necessariamente approfondite nei prossimi mesi. Mi affiancheranno nella presentazione in anteprima i principali promotori della ricerca, la direttrice dell'Archivio di Terni e Orvieto, Elisabetta David, il direttore dell'Archivio di Stato di Rieti, Roberto Lorenzetti, e quello dell'Archivio Storico Comunale di Todi, Filippo Orsini".