cultura

I fedeli riabbracciano la Madonnuccia di Pianpistolla

martedì 18 aprile 2017
di Livia Di Schino
I fedeli riabbracciano la Madonnuccia di Pianpistolla

La storia che si tramanda di padre in figlio entra a far parte della collettività dei piccoli centri, e se ciò che è narrato sia rispondente al vero o ad una mezza verità passa in secondo piano. In quanto la storia è quella perché da sempre presentata in questo modo e con quei contenuti, da coloro che vengono accreditate dal senso comune come fonti attendibili anche se non scritte.

E poi la componente del mistero, che viene ad arricchire la vicenda, rappresenta una sfida aggiuntiva per chi vuole approfondire un dettaglio. Come nel caso del dipinto della Madonnuccia, recentemente restaurato da Carlo Sassetti, che ha impresso un ancora visibile taglio sotto uno degli occhi della Madre di Cristo. La tradizione vuole che sia stato un contadino ubriaco e arrabbiato, perché impossibilitato dalla pioggia a mietere il raccolto, a infliggere un colpo di falcione contro l’immagine sacra. Siamo nella seconda metà dell’800.

E’ questa la storia che si narra sulla Madonnuccia e che è emersa a margine dell'annunciata cerimonia di riapertura ai fedeli di uno dei più suggestivi luoghi di culto di Monteleone d’Orvieto, sito all’inizio dell’abitato arrivando da Città della Pieve. Un luogo che per un giorno, il Lunedì dell’Angelo, è stato protagonista di una vera e propria festa paesana, dove ognuno si è spogliato dei propri quotidiani ruoli e impegni per tornare ad essere unicamente membro di una comunità. Una festa vecchio stile, con i tavolini e le panche sul prato arricchito da piccole margherite, tra dolci offerti dalle abili mani delle donne monteleonesi. C’era anche il sempre gradito panino con la porchetta, che misto ad un buon bicchiere di vino rosso, ha accompagnato le tante chiacchiere e la frizzante allegria nell’aria.

Tutto questo per riconoscere il grande valore di un restauro che ha visto la Parrocchia dei Santissimi Pietro e Paolo e la Pro Loco in stretta sinergia, nella volontà di mettere in pista molteplici competenze che hanno contribuito a questo importante successo. Il presidente della Pro Loco Stefano Cappelloni, dopo la cerimonia religiosa pomeridiana ufficiata dal parroco don Aldo Gattobigio e supportato dall’ispettore archivistico onorario Sergio Giovannini, ha riconosciuto il merito di chi ha contribuito con il proprio impegno, arte e professionalità a quello che è stato il primo momento ufficiale dell’organizzazione da quando si è insediata la nuova squadra e la rinnovata presidenza.

Un omaggio è stato consegnato a Sergio Barbanera, Carlo Giannisi, Paola Fratini, Carlo Sassetti e don Aldo Gattobigio. Il grazie della Pro Loco, alla presenza del sindaco Angelo Larocca e del maresciallo luogotenente Lorenzo Capraro, è quindi andato a Paolo Vanni, Fabrizio Rossi, Giovannino Catana, Silvano Pagliaroni, Mario Fattorini, Walter Frasconi, Luigi Polverini, Aldo Giovannini, Ermanno Carloia, Egidio Rossi, Aldo Sorci, Agnese Trocchi, Rosamaria Pasquini, Vanda Tritini, Fabrizio Tarparelli, fratelli Molichella, Angelo Vittori, Pasquale Cerrone.

Tra i presenti, c’è chi ha ricordato la propria infanzia e sottolineato che in passato la Festa di Pianpistolla, in onore appunto della Madonnuccia, si teneva il martedì dopo la Pasqua ed era motivo di grandi festeggiamenti con tanto di bancarelle. Un riferimento che proiettava il pensiero al giorno successivo e faceva comprendere quanto fosse impensabile e improponibile tutto questo ai tempi d’oggi, con ritmi di vita e di lavoro non più legati unicamente alla natura e al paese.