cultura

Orvieto in lutto, si è spenta Anna Marchesini. I funerali nella chiesa di Sant'Andrea

sabato 30 luglio 2016
Orvieto in lutto, si è spenta Anna Marchesini. I funerali nella chiesa di Sant'Andrea

"Sono così interessata, appiccicata, morbosamente ghiotta, obesa di vita che mi interessa pure la morte che della vita è il finale e non è detto". Così Anna Marchesini si raccontava, ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', su Rai 3, già magrissima e provata dalla malattia. Quella malattia che, purtroppo, l’ha portata via a 63 anni.

L’annuncio della morte di Anna Marchesini è arrivato intorno alle undici, con un post sul profilo Facebook del fratello, Gianni Marchesini.”Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell'informazione - scrive Gianni - tengo a dirlo io. Ora in questo momento è morta mia sorella Anna Marchesini. Grazie a tutti. Non sarò in grado di rispondervi”. I funerali saranno celebrati in forma privata, lunedì 1 agost alle ore 16, presso la Chiesa di Sant'Andrea a Orvieto.

Anna Marchesini era nata a Orvieto, sessantatré anni fa. Aveva una sorella, Teresa, e un fratello, Gianni. La madre Zaira Marchesini l’amava definire “Tale e quale a me” e ricordare quel giorno in cui, tornando da Roma, Anna le disse di aver superato l’esame di ammissione all’Accademia di Arte Drammatica a Roma.

DALLA SCUOLA AL TRIO Diplomatasi al Liceo Classico di Orvieto si laureò dopo pochi anni all’Università La Sapienza di Roma. Poi l’ingresso all’Accademia e il debutto, quando era ancora studente. ell'estate del 1976, con lo spettacolo Il Borghese Gentiluomo. Diplomata tre anni dopo, entrò in compagnia nello spettacolo Platonov di Anton Cecov per la regia di Virginio Puecher (Piccolo di Milano). L'incontro con i due colleghi che cambieranno la sua carriera è all'inizio degli anni Ottanta, nella sua biografia on line l'attrice scriveva "In Svizzera in un programma per gli italiani incontro Tullio Solenghi e già rido. Nel frattempo al doppiaggio di cartoni animati a cui mi dedicavo fra uno spettacolo e l'altro, conosco Massimo Lopez e ancora ridiamo”.

IL SUCCESSO “Nel 1982 - ricorda ancora Anna Marchesini dal suo sito - inizia il "sodalizio" di lavoro e amicizia con Tullio Solenghi e Massimo Lopez e una sfrenata e "libidinosa" attività come autrice-attrice-regista insieme ai due nel TRIO che non abbiamo mai voluto chiamare se non con i nostri nomi a sottolinearne le individualità”. Marchesini-Lopez-Solenghi esordì su RadioDue col programma radiofonico Helzapoppin. I tre furono scritturati dalla RAI di Genova per un programma radiofonico del sabato mattina di 13 puntate che però, per il buon successo, divennero 52.

Il grande impatto sul pubblico e il loro talento comico li lancia sul palco dell'Ariston per ben tre volte (Sanremo 1986, Sanremo 1987 e Sanremo 1989). La loro fama e comicità raggiunge il culmine nel 1990 con I promessi sposi, rilettura parodistica dell'omonimo romanzo manzoniano, trasmesso su Rai 1 in cinque puntate, ascolto medio di 13 milioni di spettatori con picchi di 17 milioni.

LE INDIMENTICABILI “SIGNORE” MARCHESINI Messo in “garage” il Trio Anna Marchesini si lancia in un’altrettanta straordinaria carriera da solista. Come non dimenticare la Signorina Carlo, la sessuologa Merope Generosa, la Sora Flora, la cameriera secca dei signori Montagné, la Piccina. Ma anche e le storiche imitazioni di Gabriella Carlucci, Wanna Marchi, Rita Levi Montalcini e Letizia Moratti.

Dal 2000 comincia anche la sua carriera da scrittrice con la pubblicazione di «Che siccome che sono cecata», dalla frase più celebre di uno dei suoi personaggi più conosciuti, la signorina Carlo. L’ultimo romanzo, Moscerine, è uscito nel 2013 e mette in scena i cambiamenti bruschi ed inaspettati che fanno parte della vita. Dal 2007 insegna all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico.

LA MALATTIA E IL COFANETTO VERDE Negli ultimi anni l’artrite reumatoide aveva solcato profondamente il fisico di una tenace Anna Marchesini che, come è stato per tutta la sua vita, guardava a questo giorno immaginandosi a suo modi il dove essere.

Anna Marchesini lo scriveva così sul suo sito internet:
Ho già adocchiato una vetrinetta in sala riunioni con un piccolo cofanetto verde di porcellana, credo.
Ritengo sia ideale per contenere le mie ceneri. E' una aspirazione che piano piano trovero' il coraggio di far uscire alla luce. Che detto di un mucchietto di ceneri non è appropriato.
Posso tentare.... e se mi ribocciano?
E se poi l'Accademia trasloca?
E se durante il trasloco il cofanetto verde si rompe? No eh! essere spazzata via dall'Accademia no mai più!