cultura

Muzio Cappelletti rivive in un libro a tre mani che ne ripercorre la storia

sabato 23 aprile 2016
di Davide Pompei
Muzio Cappelletti rivive in un libro a tre mani che ne ripercorre la storia

Mercante audace, dalla fortunata carriera. Personaggio moderno, quasi contemporaneo. Se non fosse che è esistito tra Cinquecento e Seicento e che adesso rivive in 299 pagine e si candida a diventare protagonista di una giornata di studio rivolta alle scuole. "Oggetto di una ricerca accurata, minuziosa, documentatissima – annota, nella presentazione, lo scrittore e storico veneziano Riccardo CalimaniCappelletti sarebbe stato sicuramente il primo a stupirsi di tanta amorosa attenzione da parte di alcuni suoi concittadini, a molti secoli di distanza dalla sua scomparsa".

Ovvero Stefano Cimicchi, Maria Teresa Moretti e Claudio Urbani che, come annunciato, hanno appena pubblicato per Macchia Alta Editore il volume "Muzio Cappelletti del castello di Allerona, Cittadino di Orvieto, Mercante a Venezia", presentato venerdì 15 aprile nella Sala Aurora di Allerona e sabato 16 aprile nella Sala Consiliare del Comune di Orvieto, alla presenza del presidente dell'Istituto Storico Artistico Orvietano Alberto Satolli e con la testimonianza di Romualdo Luzi, storico e bibliotecario delle terre farnesiane.

"Da molti anni – hanno sottolineato gli autori – la storiografia orvietana aveva 'occultato' Muzio Cappelletti e il relativo Collegio per ragioni che tentiamo di individuare in questa ricerca. Il silenzio è stato 'rotto' solo poche volte negli ultimi decenni e l'ultima è stata in occasione dell'intitolazione, ad Allerona Scalo, dell'Istituto Comprensivo Orvietano il 25 ottobre 2008". Orvieto, invece, ha dedicato al precursore – se non altro sul fronte del dialogo con la Venezia ebraica – una via cittadina. Inseguendo la sua ombra, l'attività di scavo del personaggio ha portato alla luce una storia forse mai raccontata in maniera così completa.

Con i toni del romanzo e gli elementi della ricerca storica che, come tale, lascia aperte ulteriori piste in grado di rispondere ai punti rimasti oscuri per assenza di fonti. È lì che si cela il fascino di una figura non svelata completamente, più di quanto non abbia fatto il testamento della serva Giovanna, o altro prezioso materiale inedito, reperito con i contorni di un'avventura moderna e l'entusiasmo della scoperta nella Sezione dell'Archivio di Stato di Venezia. Oltre a quelli conservati presso l'Archivio Comunale di Allerona, l'Archivio del Seminario Vescovile di Orvieto – dove è custodito il Fondo Cappelletti – e ancora l'Archivio Storico del Monastero del Buon Gesù di Orvieto e la Biblioteca Marciana di Venezia.

Nella dichiarata convinzione che "riproporre oggi all'attenzione un figlio di Allerona che è passato alla storia, non per aver creato con le sostanze accumulate una ricca dinastia, ma per aver favorito l'istruzione di tanti giovani in un periodo storico segnato ancora in negativo dal diffuso analfabetismo, significa non solo tributare a Muzio Cappelletti il giusto elogio e un meritato ricordo ma avvalorare altresì la storia dell'intera comunità orvietana e alleronese, che da questo personaggio e dalle sue opere traggono lustro e ammaestramento".