cultura

"Labirinto K". Il viaggio nella testa di Stanley Kubrick si fa libro e spettacolo

domenica 21 febbraio 2016
di Davide Pompei
"Labirinto K". Il viaggio nella testa di Stanley Kubrick si fa libro e spettacolo

"Congegni a orologeria perfetti e fallimentari, mondi ogni volta differenti dove il sogno e la realtà si confondono, l'ossessione del controllo portata all'estremo, fino allo scacco fatale. Il cinema di Stanley Kubrick è un immenso e affascinante labirinto dove i percorsi si perdono, nella certezza che un punto d'arrivo c’è, anche se non si raggiunge mai". Lo hanno attraversato Guido Barlozzetti, Massimo Achilli ed Enzo Pietropaoli vestendolo rispettivamente di parole, immagini e note. Gestazione biennale, "alimentata" con sensibilità e (in)consapevolezza dal centenario Caffè Montanucci, per un progetto onirico e visionario, come chi lo ha ispirato.

"Labirinto K. Il viaggio nella testa di Stanley Kubrick" prende finalmente la forma di un libro e di uno spettacolo, presentati venerdì 19 febbraio nel Ridotto del Teatro Mancinelli, al termine della rassegna "Visioni Kubrickiane". Quattro serate, tenutesi al Teatro del Carmine, per rivedere "Shining", "Arancia Meccanica", "2001: Odissea nello Spazio", "Full Metal Jacket".
E rileggere così il cinema del provocatorio regista statunitense. Appuntamenti propedeutici e preparatori allo spettacolo prodotto dal Collettivo Teatro Animazione che, d'intesa con l'associazione TeMa, andrà in scena al Mancinelli venerdì 26 febbraio, con una matinée per 400 studenti delle scuole secondarie di secondo grado e alle 21 per tutti gli affezionati della stagione teatrale.

"Un'esplorazione mentale, un esperimento, un'avventura – lo ha definito Guido Barlozzetti, che dello spettacolo cura testo, narrazione e regia – nell’onnipotenza delirante di un regista che costituisce un punto estremo nel linguaggio cinematografico per la sua straordinaria capacità di cogliere, momento per momento, ossessioni del suo tempo ma non solo. È il suo cinema a costruire la realtà. Siamo partiti da suggestioni ed emozioni suscitate dalle sue pellicole, per risalire a una cognizione di senso.

Si susseguono quadri alla ricerca di K., con atmosfere sonore e visive. L'analogia su cui ci siamo basati è quella degli scacchi. I suoi film ne sono pieni. Cavallo, alfiere, pedone appartengono a un universo simbolico che si amplifica nel momento in cui il giocatore è chiamato a sfoderare capacità di calcolo e previsione, con la possibilità di essere sottoposto allo scacco da un momento all'altro. Il viaggio si concluderà su due figure simboliche, il Monolito e il Labirinto. Kubrick è ossessionato dalla necessità del controllo per eliminare il caso, le interferenze esterne. Il suo perseguire con dedizione assoluta il disegno che ha in mente lo rende testimone estremo di una vocazione artistica totale".

"Non è stato semplice – ha confidato Massimo Achilliconfrontarsi con Kubrick, ma siamo soddisfatti dell'intreccio narrativo di questo racconto a più voci. Siamo grati a tutti coloro che hanno collaborato e a chi, con attenzione e preoccupazione per la nostra città, guardano all'immagine che questa riflette nel mondo e all'idea un po' offuscata di comunità".

Al riguardo, non ha nascosto la sua "profonda preoccupazione per il destino di una città straordinariamente complicata e completamente diversa rispetto a mezzo secolo fa", Nazzareno Montanucci. "La rabbia verso il momento storico – ha detto, prima di leggere i versi di 'Passerò per Piazza di Spagna' di Cesare Pavese – c'è, ma occorre uno sforzo collettivo e un grande senso civico per salvare, insieme, il salvabile valorizzando quel palcoscenico naturale in cui si svolge la nostra attività imprenditoriale".

Sulla stessa linea, tra i sostenitori del progetto, Fabrizio Cortoni. "Di fronte alla perdita di centralità di Orvieto spesso lamentata da chi qui vive – ha convenuto – occorre lavorare sulle eccellenze, dovremmo rifuggire quel modo un po' provinciale che diluisce le capacità e cerca di riportarle nel magma accidioso con cui ci approcciamo a questa città". Della partita, anche la Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto "che – ha sottolineato il direttore Stefano Talamoniin linea con l'esperienza della collana di volumi 'Italia Antiqua', ha editato il libro, apportando la sua pietruzza al progetto di promozione della cultura cittadina".

La pubblicazione è stata resa possibile dal contributo di alcuni imprenditori orvietani che hanno ritenuto di sostenerla, confermando il loro impegno per lo sviluppo della vita culturale e in generale per la qualificazione dell'immagine della città. In particolare: "Atelier dei Miracoli. Bottega artigiana Sergio e Andrea Carli", "Euronics. Gruppo Cortoni", "Caffè Montanucci", "Associazione Luigi Barzini". Un assaggio è stato offerto dall'intensa lettura di Livia Bartolucci.

"Il progetto – ha osservato Enrico Paolini, direttore del Teatro Mancinelli – è ambizioso. Portare in scena il genio cinematografico con un genere multimediale è una grande scommessa. Trattandosi di una prima, c'è molta curiosità da parte di tutti noi. Ma anche molta fiducia, altrimenti non l'avremmo inserito in cartellone. L'augurio è che, dopo la prima nazionale a Orvieto, questo viaggio possa proseguire in tutta Italia". Nel portare i saluti del presidente Riccardo Cambri, infine, Maria Luisa Cinti, segretaria dell'Unitre Orvieto, ha ringraziato per il coinvolgimento che si è tradotto in un'attenzione ai soci, auspicando anche che le collaborazioni possano proseguire. Con o senza Kubrick.

Il libro è disponibile presso la Libreria dei Sette Mondadori Bookshop al prezzo di copertina di 12,50 euro. In abbinamento al biglietto dello spettacolo, invece, il costo totale è di 15 euro. Ridotto 10 euro per i soci TeMa, under 25 e over 60. Per ulteriori informazioni: 0763.340493 – www.teatromancinelli.combiglietteria@teatromancinelli.it