cultura

Pietre Vive, dieci nuovi "custodi del passato" e molte iniziative in cantiere

domenica 12 luglio 2015
di Davide Pompei
Pietre Vive, dieci nuovi "custodi del passato" e molte iniziative in cantiere

Dieci edizioni, l'ultima appena conclusa. Due sedi, il Museo Emilio Greco di Orvieto e la Sala del Trono del Palazzo Episcopale di Todi. Otto seminari con doppia formula, più una visita didattica a Roma, all'Oratorio di San Giovanni Decollato e alla Chiesa di San Francesco a Ripa. Quindici, i relatori saliti in cattedra: mons. Benedetto Tuzia, mons. Paolo Giulietti, padre Vincenzo Benettollo, don Mario Sensi, don Andrea Pilato, don Alessandro Fortunati, don Danilo Innocenzi e poi Claudio Bizzarri, Renzo Chiovelli, Fabio Marcelli, Laura Andreani, Giuseppe Maccaglia, Sabina Bordino, Luca Giuliani, Filippo Orsini.

Dieci i corsisti – Sabina Bordino, Adriana Caiello, Giorgio Caiello, Claudio Camporese, Monica Cernischi, Catia Cruciani, Elisa Frizza, Chiara Ermini, Gabriella Leder e Maria Letizia Nulli – a cui sabato 11 luglio è stato consegnato l'attestato di partecipazione all'edizione 2015 del "Corso per la formazione di volontari in valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici nella Diocesi di Orvieto-Todi" promosso dall'Associazione "Pietre Vive" in collaborazione con la Diocesi e il sostegno finanziario della Conferenza Episcopale Italiana.

Filo conduttore, su indicazione del vescovo e in continuità con il biennio giubilare appena concluso, "Le vie di pellegrinaggio nella Diocesi di Orvieto-Todi", inteso come ricerca di significato e strumento di evangelizzazione. Maggiore conoscenza del passato, migliore consapevolezza del presente. Binomio inscindibile per chi ha fatto di accoglienza, assistenza e informazione al turista-pellegrino un obiettivo statutario. Per colmare un vuoto esistente, sul fronte della fruizione e della formazione.

La presentazione dei risultati ha offerto anche l'occasione per illustrare il programma pluriennale di tante attività realizzate e altrettante in cantiere. Percorsi guidati, pubblicazioni, incontri e iniziative di valorizzazione di piccoli tesori come "L'Arte al costo di un caffè", che nel 2013 consentì la riapertura straordinaria dell'Oratorio della Misericordia.

"Nata nel 2005 come ente senza scopo di lucro – ha spiegato Damiana Fidani, segretaria dell'associazione – 'Pietre Vive' opera sotto l'egida della diocesi e vuole rappresentare una realtà attiva sull'intero territorio, distinguendosi per l’eterogeneità delle attività proposte in ambito religioso, culturale e sociale. In dieci anni, sono stati promossi seminari di studio, materiale promozionale, visite guidate e uscite didattiche sul territorio. Il ringraziamento va anche a tanti giovani laureati che hanno messo a disposizione la loro formazione e hanno contribuito a favorire la conoscenza e l'approfondimento di aspetti artistici e culturali del bene ecclesiastico".

"Significativa – ha aggiunto la presidente dell'associazione 'Pietre Vive' Giovanna Bandinula supervisione del vescovo, del direttore dell'Ufficio Beni Culturali della Diocesi don Francesco Valentini e di tutti i parroci. Così come la partecipazione ai corsi, non solo di studiosi e addetti ai lavori, ma anche di tanti appassionati di arte e cultura. Non manca chi da anni frequenta il corso, tenuto da relatori accreditati in grado di trasmettere non solo sapere, ma anche testimonianze e nuovi tasselli su luoghi ricchi di arte e spiritualità. I contenuti di questo corso, dopo la sbobinatura, troveranno posto in alcuni volumetti per portarne a conoscenza anche chi non ha partecipato.

A breve, inoltre, sarà aperta la campagna di tesseramento anche ad altri enti. È imminente poi la pubblicazione della brochure dedicata alla Chiesa di Sant'Andrea e alla Cattedrale di Todi. La prossima settimana sarà distribuito il depliant in inglese della Chiesa di San Giovenale. Siamo al lavoro nella valorizzazione di percorsi che consentano di leggere i monumenti da un punto di vista storico-artistico, ma anche catechetico-pastorale. Dai fondi dell'8x1000, che interessano 223 diocesi, l'associazione riceve 11.9000 euro. Siamo tra le 3-4 associazioni, il cui livello è riconosciuto dalla Cei. Il volontario, in fondo, è il custode del passato".

L'importanza di approfondire l'arte con la luce della fede è stata sottolineata anche da monsignor Benedetto Tuzia. "In un'epoca in cui domina il pressapochismo – ha detto il vescovo – siamo di fronte a una rete di persone che cresce e si muove con passione e competenza. Un cammino decennale è sinonimo di ostinata consapevolezza e continuità, di fedeltà a un impegno. C'è dentro un annuncio che è nel cuore della natura della Chiesa che deve ritrovare modi, vie, contenuti dell'annuncio, un motivo per sopravvivere.

La gente non va più in chiesa, ma entra nelle chiese. E ci chiede risposte. Il Duomo di Orvieto è nato come messaggio, secondo i canoni dell'annuncio del tempo. Lì era descritto il Mistero. Negli affreschi, c'è il significato alto della teologia. Chi deve parlare dell'Eucarestia, nella Cappella del Corporale ha tutto. Potremmo dare dei messaggi fortissimi.

Torniamo, allora, a far parlare quelle pareti per risalire a quelle che erano le intenzioni. In queste attività, compresa la formazione dei volontari, si recupera un valore misconosciuto come la gratuità, da armonizzare con un lavoro che dà la possibilità di sostenersi".

Per ulteriori informazioni:
Associazione "Pietre Vive"
Piazza Duomo, 19 – Orvieto
Tel 0763.341264 – Fax 0763.395008
asspietrevive@libero.it