cultura

EstroVersi porta in scena "Gioventù Bruciate", la Grande Guerra rivive al Tempio del Belvedere

martedì 26 maggio 2015
di Davide Pompei
EstroVersi porta in scena "Gioventù Bruciate", la Grande Guerra rivive al Tempio del Belvedere

La macchina da scrivere di Luigi Barzini ferma su carta la Storia che corre. La rilettura postuma ne amplificherà l'eroismo. Quasi maggiore rispetto a quello di chi al fronte, con le scarpe consunte e diciotto primavere appena alle spalle, c'è andato davvero per combattere. Lettere, diari, memorie. Ideali, paure, doveri.

C'è tutto questo nell'evocativo "Gioventù Bruciate. Storie della Prima Guerra Mondiale" pronto al debutto su un palcoscenico naturale come il Tempio del Belvedere di Orvieto. L'appuntamento è per giovedì 28 maggio alle 21.45 con la prova generale aperta al pubblico e venerdì 29 maggio alle 21 con lo spettacolo vero e proprio. Il ritrovo è alla Palazzina Comando dell'Ex Caserma Piave, l'ingresso libero.

Il progetto di valorizzazione del patrimonio artistico ed architettonico della città, avviato dall'associazione di promozione sociale "EstroVersi" che lo scorso anno portò alla Necropoli del Crocefisso del Tufo, un altro luogo simbolo della civiltà etrusca, lo spettacolo "Anime Parallele" compie così un altro passo. L'evento reso possibile grazie al sostegno di Vetrya Spa e AltaRocca Wine Resort, gode del patrocinio del Comune di Orvieto e della Regione Umbria e rientra nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

"L'intento dichiarato – spiega l'attore Gianluca Foresi, che insieme a Marzia Elisabetta Polacco firma soggetto e regia – resta quello di rendere la rappresentazione teatrale veicolo per valorizzare beni architettonici e artistici della città e portare all'attenzione del pubblico luoghi troppo spesso trascurati e dimenticati".

Lo spettacolo arriva a conclusione del lavoro del Laboratorio di Teatro Motivazionale "Essere EstroVersi" - a cui hanno partecipato Enrico Alessandro, Luigi Alessandro, Ruben Baiocco, Camilla Ballarin, Francesca Bellisario, Diana Bettoja, Milena Capuano, Matteo Carbone, Lorenzo Conforti, Azzurra Danielli, Alice Imbastoni, Lorenzo Marcucci, Marco Massino, Adriana Mazilu, Raffaele Pepere, Alberto Romizi, Giulia Schiavo, Alessandro Spinaci, Antonio Tammaro – e in occasione del centenario dell'entrata in guerra che Orvieto ha celebrato anche attraverso il convegno "Cento anni di grande guerra in Italia".

"La data – osserva il regista – è di capitale importanza, non solo per commemorare l'evento storico in quanto tale, ma anche per leggere ed analizzare implicazioni che da questo accadimento si sono sviluppate: il 1915 come punto di svolta per un'Italia che entra non solo in guerra, ma anche nell'era moderna, nell'era tecnologica e che cambia radicalmente la propria società.

La follia della guerra è qui vista con gli occhi dei soldati in trincea. C'è la memoria di giovani testimoni oculari, a contrasto con il ricordo del giornalista orvietano. E poi ispirazioni e riferimenti letterari a romanzi come 'Niente di nuovo sul fronte occidentale' di Erich Maria Remarque o al libro di memorie 'Un anno sull'Altipiano' di Emilio Lussu.

All'interno di questa vicenda si inquadra anche la figura del giornalista orvietano Luigi Barzini, uno dei più accreditati inviati di guerra. Spedito dal Corriere della Sera, con cui collaborava all'epoca degli avvenimenti bellici, attraverso i suoi reportage, in particolare quello intitolato 'Al Fronte', divenne il simbolo di quell'orgoglio patrio, che vedeva nel conflitto l'occasione per poter affermare il valore di una nazione che desiderava diventare protagonista della scena politica europea".

Unica incognita, il tempo. Gli attori, però, incrociano le dita.

 

Foto: Cecilia Fattorini