cultura

Roberto Vacca al Libro Parlante: "La giovinezza? Questione di abitudini"

mercoledì 29 aprile 2015
di Davide Pompei
Roberto Vacca al Libro Parlante: "La giovinezza? Questione di abitudini"

Ottantotto anni fra un mese - unico vezzo, un bastone dall'impugnatura avorio - insegna ai giovani a rimanere tali, senza entusiasmi di maniera. Quarantacinque libri già scritti, tra saggistica e narrativa, e altrettanti che potrebbero vedere la luce. Ad Orvieto presenta l'ultimo, "Come imparare una cosa al giorno e non invecchiare mai" edito da Mondadori.

Ingegnere, docente universitario, scrittore e divulgatore scientifico, alla ventesima edizione della rassegna "Il Libro Parlante" – organizzata dalla Libreria dei Sette in collaborazione con il Comune e aperta da David Grossmangiovedì 23 aprile, si presenta semplicemente come Roberto Vacca. L'incontro muove, dal vivificante discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciato in occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore che coincide con la manifestazione nazionale dedicata al piacere della lettura "Io Leggo Perché" e, ad Orvieto prosegue, come da programma, con la musica del duo acustico "La Cricca" abbinata al reading dell'associazione "Lettori Portatili".

"Leggere di per sé – sostiene Vacca – non è sufficiente. Occorre leggere cose nuove. A cosa servono i libri? A farci spiegare le cose, da chi ne ha capito di più. Conosciamo il mondo per esperienza diretta o per descrizione. Abbiamo bisogno di sentire chi è già passato per quelle vie, stando attenti alle chiusure che vengono da varie parti. In ambito scientifico, ci sono saggi che vorrebbero tenere tutto fermo. È qui che nasce la sfida a cercare di vedere cose nuove. Il mondo è così enorme. Perché i giornali hanno pagine che si occupano solo ed esclusivamente di cucina?

Prima di diventare vecchi, dobbiamo prendere buone abitudini. A scuola, mi hanno insegnato che il nostro cervello ha un certo numero di neuroni. A un certo punto, questi, non fanno altro che declinare. Anche in tarda età, nel nostro cervello nascono neuroni nuovi e rimangono vivi se li adoperiamo. Possiamo riuscirci, senza irritante buonismo. Sant'Ignazio da Loyola ci era già arrivato. Il carattere è la somma delle abitudini. E ogni abitudine è la somma di azioni ripetute. Ripeti azioni diverse e cambierai carattere!

In questo, i libri sono una ricchezza meravigliosa che spesso non conosciamo. Il segreto dell'eterna giovinezza è la curiosità. Io l'ho ereditata, ma si acquista e si esercita. Anche attraverso Internet, che non allontana dalla lettura, ma va usato con arguzia. Si leggono meno libri, ma non si legge meno. È uno strumento che può essere meraviglioso. Come il mondo reale, contiene cose grandi e altre minuscole. Sta a noi scegliere se ammirare la grandezza di Balzac o spiare la miseria di storielle sporche. L'ignoranza va debellata e sulla Rete si diffondono parole, senza la loro reale consapevolezza. Ci vogliono esempi.

E poi ci sono le virtù. L'invidia non basta, serve lo stimolo ad essere che fa diventare. Io ero una tartaruga che sognava di essere una lepre. È questione di memi e geni. Se non ci provi, non ci riesci. La gente non prova più. Non deve aver paura di dimostrare ignoranza. Cosa fa restare giovani? Cosa si mangia, i muscoli che si adoperano, chiedere agli altri: 'E oggi che mi insegni?'. Noi non siamo il nostro corpo. Dopo che sei morto, se hai pensato qualcosa di bello la parte interessante di te è ancora viva. Orazio, lo diceva meglio. Ma è così.

Le cose che hai scritto, camminano. Essere immortali significa aver prodotto prodotti umani che restano vivi. È ragionevole essere invidiosi, riuscire a sapere una cosa che sai solo tu che è vera. Nel mio caso, si tratta di tre teoremi matematici, ma la sensazione è piacevole. Mirare a ottenere questo è già un modo per essere immortali. La rivoluzione è in atto, Internet sta peggiorando il modo in cui si pubblicano i testi e si veicolano informazioni. Le brutte abitudini serpeggiano, come scambiarsi bancali di messaggi immediati attraverso le chat. Il buon uso del tempo libero, dipende da noi. E dalla scelta dei metodi per tenere in forma la mente".