cultura

Il Festival di Sanremo parla e suona orvietano con Raffaele Petrangeli

mercoledì 11 febbraio 2015
di G. An.
Il Festival di Sanremo parla e suona orvietano con Raffaele Petrangeli

“Poesia in musica”, “Testo Profondo”, “Delicato”, “Pezzo sensibile e intenso”, “Lessico raffinato e complesso”… Potrebbe continuare con tanti altri aggettivi e definizioni l’elenco dei “commenti” ricevuti dalla canzone “Io sono una finestra”, portata sul palcoscenico dal duo Coruzzi-Di Michele e scritta dalla cantante insieme all’orvietano Raffaele Petrangeli.

Prima che la diretta Rai entrasse nelle case degli italiani “Io sono una finestra” era già “sotto osservazione” della critica e degli esperti. Il vertice del Premio Lunezia (composto da Stefano De Martino, Paolo Talanca e Loredana D'Anghera) aveva reso note le proprie preferenze sui testi delle canzoni della kermesse canore descrivendo il pezzo di “Di Michele - Petrangeli” il testo più riuscito dell’intero Festival.

"Le parole – spiegano dallo staff del Premio Lunezia - hanno grande forza: si sente necessità di comunicare qualcosa che sta a cuore, perché chi scrive è stato mosso da una reale esigenza. È un raffinato affresco che parla della scelta coraggiosa di essere se stessi”. A questi apprezzamenti Grazia Di Michele ha risposto “Sono doppiamente felice di condividere questo riconoscimento con Raffaele Petrangeli, con cui lavoro da diversi anni e con cui ho firmato altri brani inseriti nei miei ultimi album e anche nel nuovo, “Il mio blu”, che uscirà proprio in questi giorni”. Il Premio Lunezia sarà consegnato in occasione della XX Edizione del Festival della Luna che si svolgerà a Marina di Carrara dal 24 al 26 luglio 2015, ma in questo momento l’attenzione è sul Festival partito il 10 febbraio e che si concluderà sabato 14.

Sulla sua bacheca facebook Raffaele ha accolto con palese entusiasmo la motivazione del premio: “Insomma, qui la cosa si fa sempre più grossa (come direbbe il naufrago Siffredi) e, prima ancora che il grande Festival inizi, ho l'enorme soddisfazione di poter annunciare all'universo mondo che, insieme a Grazia Di Michele e a Mauro Coruzzi, abbiamo avuto l'onore di vincere il prestigioso premio Lunezia. Al di là delle stupende parole della motivazione, dite la verità, era dai tempi di quando curvi sui banchi di scuola studiavate il Pascoli e il Carducci che non sentivate parlare di "doppi settenari". Giuro che la prossima canzone la faccio in Leporeambi”.

Il debutto sul palco dell’Ariston è stato altrettanto apprezzato dalla critica. Tanto da far cambiare idea al critico musicale Paolo Talanca che sul “fattoquotidiano.it” scrive: “I versi, insomma, mi hanno fatto capire che spesso è facile farsi prendere la mano. Io non ho mai pensato che la parola “normale” fosse sinonimo della parola “giusto”, e ora una bella canzone mi fa capire quanto io abbia sbagliato a fare facile ironia nel luogo che più di altri, oggi, rappresenta l’ostentazione frustrata del narcisismo reazionario e moralistico: Facebook”.

Sanremo, più che mai, in questa 65esima edizione diventa l'esempio della buona musica "made in Orvieto". Grazie a Raffaele Petrangeli, ma anche alla giovane violinista Giulia Abbondanza, il Festival della canzone italiana ha delle straordinarie storie da raccontare. Storie di chi vive l'essere musicista con professionalità, lavoro e dedizione. Di chi nell'essere umanamente semplice scrive e suona una musica che lascia il segno nell'anima di chi l'ascolta.