cultura

La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia al "Grande Picnic in Vendemmia" della Falesco

giovedì 2 ottobre 2014
La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia al "Grande Picnic in Vendemmia" della Falesco

C'erano anche le Lavandaie della Tuscia, nei loro ampi costumi bianchi, al "Grande Picnic in Vendemmia", l'evento che domenica 28 settembre ha portato l'azienda vinicola Falesco indietro nel tempo. Mentre Gambero Rosso ufficializzava in anteprima la lista dei Tre Bicchieri 2015 che compariranno nella prossima guida "Vini d'Italia", la tenuta di Montecchio ospitava l'appuntamento dedicato al Montiano, considerato il vino-bandiera dell'azienda. Tra le sette etichette premiate nel Lazio è presente, infatti, per l'ottavo anno consecutivo, anche il Montiano Rosso Lazio IGP 2012.

Il Grande Picnic in Vendemmia, a cui hanno partecipato tutti gli enoappassionati che hanno ricevuto la "chiave rossa" del Montiano, ha preso il via con una vendemmia d'altri tempi, e si è poi snodato lungo un percorso enogastronomico alla riscoperta dei sapori della tradizione contadina umbra. All'evento, raccontato su Facebook e Twitter (con gli hashtag #Falesco e #Montiano), la famiglia Cotarella ha voluto imprimere la tonalità che distingue da sempre il marchio della Cantina Falesco: autenticità, qualità delle relazioni umane, energia positiva.

La storia dei Cotarella d'altra parte, è cominciata proprio su queste colline. Negli anni Sessanta. Antonio e Domenico Cotarella, viticoltori in Monterubiaglio, vi realizzarono la prima cantina per la produzione in proprio di vino. Renzo e Riccardo, figli di Domenico, sono cresciuti in una terra e in una famiglia dove si è respirata la passione per il vino. Tutti e due enologi, hanno fondato Falesco nel 1979 ed oggi nell'azienda di famiglia lavorano le figlie Dominga, Marta ed Enrica, riversandovi lo stesso entusiasmo e coinvolgimento dei loro padri.

Riccardo Cotarella può essere definito l'uomo del vino di Expo 2015 (è presidente del comitato scientifico del Padiglione del vino). Il presidente di Assoenologi e miglior enologo d'Italia si è fatto direttamente coinvolgere dall’entusiasmo e dall’allegria delle Lavandaie della Tuscia, che per una volta hanno sostituito il loro elemento naturale, l’acqua, con il vino e lo scenario per loro consueto, il lavatoio, con un enorme tino per la pigiatura dell’uva a piedi nudi.

Per la Compagnia fondata in occasione del Festival Lacuaria 2013, organizzato dal Club UNESCO Viterbo Tuscia, è stato un anno di eccezionali successi e riconoscimenti. Tra le ultime manifestazioni a cui hanno partecipato: Jazz Up-Caffeina, Umbria Folk Festival con presentazione presso l’Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi di Roma (ex Discoteca di Stato), il I° Festival Italiano di Permacultura. Alcune immagini della Compagnia delle lavandaie della Tuscia sono state inserite nel social movie di Gabriele Salvatores "Italy in a day".

"Quella di domenica - ha postato la fondatrice Simonetta Chiaretti su Facebook - è stata una giornata indimenticabile. Un sole estivo e avvolgente ci ha accompagnate durante quella che possiamo definire una “Vendemmia" memorabile. Grazie alla grande cantina Falesco per la straordinaria, affettuosa accoglienza!!! Abbiamo visitato la cantina in tutte le sue parti, una delle realtà più qualificate della viticoltura italiana, un vero gioiello!".