cultura

Dal 4 ottobre del 1964 la vita degli orvietani non è stata più la stessa. Moro inaugura l’A1, 50 anni di storia e prospettive. Come li ricordiamo?

mercoledì 1 ottobre 2014
di G. An.
Dal 4 ottobre del 1964 la vita degli orvietani non è stata più la stessa. Moro inaugura l’A1, 50 anni di storia e prospettive. Come li ricordiamo?

Non è chiaro, non si saprà e forse non si comprenderà mai se le coincidenze devono per forza incrociarsi e incontrasi in vari momenti della storia. L’unica cosa che si può fare è ammirare questo straordinario disegno che colora di luce intensa gli avvenimenti e le ricorrenze. Cinquant’anni fa, ovvero il 4 ottobre del 1964, veniva inaugurato, dall’allora Presidente del consiglio Aldo Moro, l’ultimo tratto dell’Autostrada del Sole “Chiusi - Orvieto”.

Non un giorno qualunque, ma il 4 ottobre, il giorno di San Francesco patrono dell’Umbria e patrono d’Italia. Non un giorno qualunque ma 738 anni dalla morte del Santo Francesco e probabilmente 760 anni dopo la conversione di Francesco e la scelta di farsi servo di Dio. Non un anno qualunque ma 700 anni dalla Bolla Transiturus. Da quel 4 ottobre 1964, giorno del taglio del nastro da parte di Aldo Moro, il 14 ottobre 2014 saranno trascorsi 50 anni. 50 anni che hanno cambiato la vita di un popolo, di una nazione, di un territorio. 788 anni dalla morte del “Poverello di Assisi” e 810 dalla sua conversione: un gesto che ha cambiato il destino della Chiesa. 750 anni dalla Bolla Transiturus che hanno cambiato la storia di Orvieto.

Cinquant’anni di storia trascorsi velocemente. Cinquant’anni che hanno cambiato il volto dell’Umbria e di Orvieto. Cinquant’anni che, però, sembrano scivolare via in sordina. Non un evento, non un appuntamento, non un ricordo di quel taglio del nastro, non una benedizione. Eppure il 4 ottobre 2014 dovrebbe essere un giorno di riflessione, un giorno dal quale prendere spunto per esaminare cosa è successo in questi 50 anni a Orvieto, nel suo territorio, in quello regionale e su quale strada si potrebbe proseguire. Un giorno per iniziare a riflettere seriamente anche sul mistero della morte di Aldo Moro, un strano mistero italiano. Un mistero tanto scomodo che, nonostante siano stati desecretati gli atti di molte stragi e delitti italiani, le carte del “Caso Moro” restano un inviolabile segreto di stato.

Qualche mese prima, precisamente l’11 agosto 1964, l’allora Pontefice Paolo VI, attraversò il casello dell’Autostrada del Sole salutando i fedeli che lo avevano accolto per celebrare il 700esimo anniversario della Bolla Transiturus. A distanza di 50 anni da quel giorno Orvieto sta vivendo il Giubileo Eucaristico che fra poche settimane si concluderà. Ma anche in quella circostanza accadde un fatto particolare. Paolo VI fu il primo Papa che si spostò in elicottero; il primo Pontefice “che utilizzerà questo mezzo di trasporto” scrisse il Vaticano. E l’elicottero quel pomeriggio dell’11 agosto 1964 atterrò nel piazzale dell’Autostrada quello che oggi è il piazzale di fronte alla Caserma della Polizia Strtadale. Poi termianta la celbrazione in Duomo il Santo Padre fece ritorno a Roma percorrendo l'autostrada.

In cinquant’anni di auto sotto i ponti ne sono sfrecciate tantissime. Quante famiglie sono rimaste affascinate dalla Rupe vista da quella fetta d’asfalto che di giorno sembra un fiume di petrolio e la notte una striscia di luci che si rincorrono. Quanti ricordi si sono lasciati alle spalle quelli che hanno imboccato l’autostrada per costruirsi una nuova vita lontano dalla loro Orvieto. Quanti orvietani, emigrati altrove, continuano ad assaporare l’emozione di sentirsi a casa ogni volta che mettono la freccia per uscire al casello di Orvieto. Quante cose hanno da raccontare gli orvietani che trascorrono buona parte della loro vita percorrendo l’autostrada in andata e ritorno. E le storie di quelli che con “l’indotto dell’autostrada” hanno trovato lavoro e fortuna. Quante cose avranno da raccontare gli italiani di quella Rupe che li ha attratti verso la sua sommità per farsi ammirare, visitare e amare.

Quante coincidenze s’intrecceranno in cinquant’anni di storia che magari possono semplicemente sfuggire alla nostra attenzione. Peccato che sabato 4 ottobre 2014 al Casello dell’Autostrada del Sole di Orvieto sarà un giorno come un altro. Forse sarebbe stato il caso di un ricordo, magari di una presenza istituzionale e di una preghiera per i cinquant’anni trascorsi e quelli che verranno. Tempo per farlo ancora c’è, le istituzioni possono lavorarci. Intanto cosa fare per non lasciare che su questa ricorrenza cada il silenzio? Già questo articolo è una testimonianza, ma se altre persone hanno voglia e tempo di inviare materiale o raccontare semplicemente la loro storia legata alla realizzazione dell’autostrada e della loro “vita in autostrada” possono farlo; la redazione di Orvietonews sarà ben lieta di accogliere questi contributi e pubblicarli. La mail di riferimento è redazione@orvietonews.it

 

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