cultura

Simone Cristicchi a Orvieto riapre le porte del "Magazzino 18". Sul palco del Mancinelli, le memorie dell'esodo d'Istria

sabato 12 aprile 2014
di Davide Pompei
Simone Cristicchi a Orvieto riapre le porte del "Magazzino 18". Sul palco del Mancinelli, le memorie dell'esodo d'Istria

Una sedia, accatastata insieme alle altre, porta un nome. Una sigla, un numero e la scritta "Servizio Esodo". Simile, la catalogazione per un armadio. E poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi. Cose comuni che accompagnano lo scorrere di tante storie interrotte, all'improvviso, dall'irrompere della Storia. C'è tutto questo - la retorica, resta fuori - dentro al "Magazzino 18" del Porto Vecchio di Trieste.

Qui, gli esuli - senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso mete lontane - lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso. Da quei locali, dagli oggetti ancora conservati al porto triestino, riparte anche Simone Cristicchi con il dichiarato obiettivo di riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde, narrandola in maniera schietta, passando da una all'altra, cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali.

Lontani i tempi in cui voleva cantare come Biagio Antonacci, il cantautore romano ha intrapreso la via dell'artista impegnato e del cittadino più consapevole. Prima a Sanremo, quando vincendo con "Ti regalerò una rosa" portò sul palco dell'Ariston e nei salotti degli italiani la lettera d'amore di un uomo chiuso in manicomio. Poi, riscoprendo le storie di rabbia, impotenza e miseria ma anche scanzonata goliardia dei minatori di Santa Fiora. Con loro nel 2010, Cristicchi aveva entusiasmato Piazza del Popolo, ospite della quarta edizione di "Umbria Folk Festival".

E ad Orvieto, farà ritorno domenica 13 aprile alle 21 sul palco del Teatro Mancinelli per presentare il musical-civile scritto insieme a James Bernas, autore del libro "Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani. Istriani, fiumani e dalmati: storie di esuli e rimasti", dedicato all'esodo forzato di 350.000 italiani dalle terre dell'Istria e della Dalmazia nel 1947. Punteggiato da note inedite che Cristicchi eseguirà dal vivo, lo spettacolo affronta una delle pagine più controverse della storia d'Italia, testimoniata da tanti piccoli, umili ricordi che appartengono alla quotidianità.

Da lì si dipana la narrazione, diretta con mano esperta da Antonio Calenda. Già applaudito non solo a Trieste, dove ha aperto la stagione teatrale, ma in tutte le piazze della tournée finora toccate, "Magazzino 18" è coprodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Promo Music ed organizzato da ArTè, Comune e Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Biglietti:
10 euro (ridotto 7 per under 25 e over 60, soci TeMa e associazioni culturali)

biglietteria del Teatro Mancinelli tel. 0763.340493 (dal giovedì al sabato ore 10-13 e 16-18) biglietteria@teatromancinelli.it

Per ulteriori informazioni: www.teatromancinelli.com