cultura

Sogni da grandi con "La Domenica dei Piccoli". Al Teatro Mancinelli e al Carmine di Orvieto quattro nuovi spettacoli

mercoledì 26 febbraio 2014
di Davide Pompei
Sogni da grandi con "La Domenica dei Piccoli". Al Teatro Mancinelli e al Carmine di Orvieto quattro nuovi spettacoli

In un carro magico, tutto l'universo del burattino di legno. Dentro una valigia e un baule, la coperta di topi che invade il paese. Appeso a un filo, l'amore tra la principessa e il pastore contrastato dal prepotente cavaliere di ventura. A bordo di una nave fatta di un solo cavo d'acciaio, il viaggio di due avventurieri che, in balia di onde e passioni, rincorrono il proprio destino. Spettacoli dichiaratamente per minori ma tutt'altro che spettacoli minori.

Magia del teatro che relativizza l'età anagrafica di chi lo guarda e dietro la formula del "C'era una volta..." spalanca le porte di un regno, quello delle fiabe, mai come stavolta fantastico, che grazie alle suggestioni narrative non cessa di evocare situazioni e reinventarle. Quando, poi, le luci in sala si riaccendono - occhi e cuori ancora in subbuglio - è lo stomaco a reclamare attenzione. Se l'emozione non l'ha completamente chiuso, c'è posto per il sempre gradito momento della merenda.

La formula, semplice quanto efficace, è questa. Il risultato, garantito già dalle mille presenze registrate nel 2013. Quattro, le proposte della seconda edizione de "La Domenica dei Piccoli", la rassegna di teatro per bambini di tutte le età su cui si sta per alzare il sipario, al ribattezzato Teatro del Carmine e al Teatro Mancinelli. Mentre martedì 24 febbraio nella Sala Blu di quest'ultimo - la stessa che ha ospitato una delle scene chiave dell'amatissimo "Canto di Natale" replicato per tre anni consecutivi sfiorando il centinaio di recite - viene anticipato il cartellone di marzo e aprile, sul palco, la compagnia dei Giovani di ArTè è alla sua seconda giornata di matinée riservate agli istituti scolastici di Orvieto e comprensorio - due recite al giorno, entrambe per un pubblico di 200 piccoli spettatori - con lo spettacolo che domenica 2 marzo aprirà la rassegna.

"Il teatro - spiega intanto l'assessore alla cultura Marco Marino - non è più quella struttura che si occupava esclusivamente della stagione teatrale tradizionale. Oggi è un grande motore culturale, con inevitabili riflessi sull'economia cittadina. La parte educativa rivolta ai giovani è estremamente importante. Si crea così una fidelizzazione verso il teatro da non sottovalutare. La passione per lo spettacolo inizia da bambini, crescendo si apprezza questo strumento di apprendimento, se ne colgono le sfumature. Personalmente, ho imparato più dal teatro che dal nozionismo della scuola. Il teatro è qualcosa che porta in scena la vita, fa maturare. E' la scuola stessa oggi ad avvicinare al teatro".

"Quattro anni fa - gli fa eco Enrico Paolini, direttore organizzativo di ArTè - abbiamo iniziato a mettere insieme le forze di TeMa e Argot. Con gli stessi costi, è stato possibile estendere le attività. Dallo scorso anno, il complesso del Carmine ospita una serie di laboratori. Ce ne è anche uno sul circo, da cui è nato uno degli spettacoli in rassegna. Partita quasi per scherzo, 'La Domenica dei Piccoli' è una risposta all'esigenza di offerta culturale per i bambini che si avverte in città. Non solo intrattenimento ma anche crescita. Al punto che, su richiesta, sono state anche raddoppiate le recite".

Oltre a Valerio Saccà e Tiziano Panici, in rappresentanza di alcune delle compagnie teatrali coinvolte nella rassegna, presente accanto a Vincenzo Fumi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, che sostiene le iniziative culturali di ArTè ed è il principale sponsor della rassegna, anche il direttore artistico Maurizio Panici. È lui a sottolineare come il teatro stabile stia facendo un lavoro attento sulle nuove generazioni e sul territorio. "Il teatro - dice - fa crescere un pubblico, lo educa, lo divaga ma lo fa anche riflettere, gli consente grandissime esplorazioni dell'animo umano. Il teatro, in questo, sta supplendo anche alla funzione formativa. Tutto ciò, ancora una volta, grazie a un'importante sinergia tra pubblico e privato". Il resto, è magia.

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