cultura

All'ombra del Duomo di Orvieto torna a giugno "La Città del Corpus Domini"

sabato 22 febbraio 2014
di Davide Pompei
All'ombra del Duomo di Orvieto torna a giugno "La Città del Corpus Domini"

Dare un futuro a un cuore antico. Facendo leva, una volta per tutte, sull'identità collettiva di un luogo. E portando il nome di Orvieto, fuori Orvieto. Sono state tante le immagini-chiave spese venerdì 21 febbraio all'auditorium di Palazzo Coelli, per presentare la seconda edizione - la prima, se si considera quella del 2013 un esperimento ben riuscito - de "La Città del Corpus Domini", l'evento organizzato da ArTè, Fondazione Cro, Regione e Comune in collaborazione con Ministero per i beni e le attività culturali, Diocesi, Opera del Duomo, Camera di Commercio di Terni, Astro ed Engineering. Un dispiegamento di forze, non solo cittadine, in grado di rendere unico un evento che si candida a diventare appuntamento fisso grazie alle sinergie messe in campo.

"In una comunità - ha sottolineato il presidente della Fondazione Cro Vincenzo Fumi - se non c'è coesione sociale, non c'è nulla".

Un assaggio della grande festa medioevale - formula sostanzialmente invariata - che tornerà puntuale all'ombra del Duomo, sabato 14 giugno, in occasione del secondo anno del biennio giubilare indetto da Papa Benedetto XVI per il 750esimo anniversario del Miracolo Eucaristico di Bolsena, avvenuto nel 1263, e della Bolla Transiturus con cui, l'anno successivo, Papa Urbano IV istituì e promulgò da Orvieto la solennità del Corpus Domini, è stato offerto insieme ad alcune novità che saranno illustrate nel dettaglio prossimamente. Si parla, comunque, di un docufilm in collaborazione con RaiCinema e di un'app per i pellegrini.

"Il giubileo funziona - ha esordito il presidente del consiglio comunale Marco Frizza - se funziona l'aspetto religioso ma è importante anche per la ricaduta economica. 'La Città del Corpus Domini' torna con un programma ambizioso. Tra i tanti doverosi ringraziamenti, ne spendo uno a favore di Marostica. Non c'è nessun gemellaggio in corso ma è stato stretto un patto d'amicizia con la cittadina veneta, nell'ambito del quale c'è la possibilità di dare vita a uno scambio culturale ed eno-gastronomico per conoscere reciprocamente tipicità ed eccellenze. Ricordo, inoltre, il legame tra Orvieto e l'Opera Romana Pellegrinaggi che si concretizzerà nel prossimo mese di marzo in 800 presenze sulla Rupe, ma anche la presentazione delle due statue di Bonifico VIII che verranno ricollocate sopra le porte storiche della città e poi il convegno sulla presenza dei Papi ad Orvieto nel corso della storia. Da Adriano IV a Urbano IV, da Martino IV a Niccolò IV, da Bonifacio VIII a Clemente VII".

"Non entro nel merito dell'organizzazione degli eventi - ha proseguito il consigliere regionale Fausto Galanello - ma testimonio la presenza e la vicinanza della Regione a questi eventi che aiutano a costruire l'offerta turistica umbra, nell'ottica anche di Perugiassisi 2019, il progetto di candidatura a capitale europea della cultura. La risposta a questo evento lo scorso anno è stata molto incoraggiante. Di qui, lo stimolo a calendarizzare gli eventi cittadini - non solo prettamente religiosi, da Umbria Jazz Winter ad Umbria Folk Festival - amplificandone la risonanza e facendoli vivere dentro una cornice che va dalla Palombella, nella domenica di Pentecoste, fino al Corpus Domini. Nonostante i tagli alla cultura, la Regione è impegnata a sostenere simili progetti".

"Questa operazione - ha ricordato il direttore artistico di ArTè Maurizio Panici - è stata possibile grazie allo sforzo di molti, da TeMa all'associazione 'Lea Pacini'. Tanta energia ha permesso una saldatura sostanziale, che ri-costruisce un tessuto identitario cittadino, rilanciandolo non solo nel contesto umbro ma internazionale. Il giubileo consente di ricollocare questa identità all'interno di un percorso spirituale. Il miracolo terreno che prende forma è, così, quello che di fronte alle difficoltà economiche di un Paese, siamo in grado di aumentare gli eventi. Quest'anno non porteremo in scena uno spettacolo ma un percorso, anche interiore, di avvicinamento e riscoperta".

A condurre per mano il pubblico, ancora una volta, sarà l'istrionico Gianluca Foresi nei colorati panni del Giullar Cortese. "Ringrazio - ha detto - chi ha voluto mettere insieme persone e professionalità orvietane. Dobbiamo perseguire questo tipo di unioni, che valorizzano il nostro patrimonio e che non è facile trovare altrove. Girando l'Italia, mi sono accorto di come ad Orvieto ci sia un patrimonio, prima di tutto artistico, molto apprezzato. Chiedo, quindi, alle istituzioni di continuare a sostenere e a investire verso questo tipo di eventi che danno valore a quelle persone che lavorano in ambito artistico, a costi contenuti. La città deve lavorare su turismo e cultura, declinabili nelle accezioni di turismo culturale ma anche cultura del turismo o per crasi in 'cul-turismo'. La forza di Orvieto fa leva su questo. Se è conosciuta al di là dei confini nazionali è per i suoi beni".

Presenti in sala anche Marco Marino nella doppia veste di assessore alla cultura e al turismo e di presidente della TeMa, monsignor Benedetto Tuzia, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, l'avvocato Francesco Venturi, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto e il direttore organizzativo di ArTè Enrico Paolini.

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