cultura

Cast internazionale per Le nozze di Figaro. Spazio Musica e 'La folle giornata'

giovedì 29 agosto 2013
Cast internazionale per Le nozze di Figaro. Spazio Musica e 'La folle giornata'

Andrà in scena venerdì 30 e sabato 31 agosto alle 21.15 sul palco del Teatro Mancinelli di Orvieto "Le Nozze di Figaro", opera lirica in 4 atti di W. A. Mozart, con il patrocinio del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Lo spettacolo, prodotto dall'Associazione Spazio Musica sarà interpretato da giovani cantanti provenienti da tutto il mondo che, giunti in città, si sono perfezionati nell'esecuzione dell'opera mozartiana sotto la guida di maestri di chiara fama come il direttore Vittorio Parisi, la cantante e regista Gabriella Ravazzi e il pianista Bo Price.

Lo spettacolo che va in scena è frutto di una lunga preparazione durata quasi un mese che ha visto gli interpreti lavorare nell'ambito del "Laboratorio Lirico Spazio Musica", prestigiosa realtà che da anni porta al debutto giovani artisti. Sul podio, a dirigere l'Orchestra Spazio Musica, i giovani migliori direttori che hanno partecipato al corso tenuto da Vittorio Parisi. I costumi provengono dal Teatro San Carlo di Napoli, le luci sono di Graziano Albertella, light stilist designer del Festival dei due Mondi di Spoleto. I biglietti, del costo di € 23,00 intero e € 19,00 ridotto, possono essere acquistati in loco oppure prenotati al numero telefonico 338 9572665 e ritirati presso la biglietteria aperta un'ora prima dell'inizio dello spettacolo.


Notizie sull'opera

Le Nozze di Figaro, ossia la folle giornata (K 492) è un'opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart. Musicato da Mozart all'età di ventinove anni, il testo dapontiano fu tratto dalla commedia "Le mariage de Figaro" di Beaumarchais . Le nozze di Figaro è una delle più famose opere di Mozart, ed è la prima di una serie di felici collaborazioni tra Mozart e Da Ponte, che ha portato anche alla creazione del Don Giovanni e Così fan tutte. Fu Mozart stesso a portare una copia della commedia di Beaumarchais a Da Ponte, che la tradusse in lingua italiana (ai tempi la lingua ufficiale dell'opera lirica) e che (d'accordo con Mozart) rimosse tutti gli elementi di satira politica dalla storia. L'opera fu scritta da Mozart in gran segreto (la commedia era stata vietata dall'Imperatore Giuseppe II, poiché attizzava l'odio tra le varie classi sociali). Egli impiegò sei settimane per completarla (famoso è il finale del secondo atto, scritto in un giorno, una notte e un successivo giorno di lavoro continuato). Eppure fu solo dopo aver convinto l'Imperatore della rimozione delle scene politicamente più discusse che questi diede il permesso di rappresentare l'opera. Inoltre, la scena finale del terzo atto, che comprendeva un balletto e una pantomima, si dovette scontrare con un divieto imperiale di rappresentare balli in scena. Racconta Da Ponte, nelle sue Memorie, che lui e Mozart, non intendendo rinunciare al finale come l'avevano concepito, invitarono l'imperatore ad assistere a una prova, dove eseguirono quel pezzo muto. L'imperatore subito ordinò che la musica fosse reinserita. Così Le nozze di Figaro, finita di comporre il 29 aprile, fu messa in scena al Burgtheater di Vienna, il 1º maggio, 1786. Ottenne un successo strepitoso, al punto che l'imperatore dovette emanare un decreto per limitare le richieste di bis, in modo che le repliche non durassero troppo. Ancor più grande fu il successo a Praga, dove (a detta di Mozart) "non si suona, non si canta, non si sente altro che Figaro." L'opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte d'Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, sulla quale cerca di imporre lo "ius primae noctis". La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i "servi" si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni. L'opera è per Mozart (e prima di lui per Beaumarchais) un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell'epoca che da lì a poco saranno travolte dai fatti con la Rivoluzione francese. L'intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell'amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l'amore acerbo, Susanna e Figaro l'amore che sboccia, il Conte e la Contessa l'amore logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don Bartolo l'amore maturo.