cultura

A Bolsena, la presentazione di 'Capitale senza capitale. Roma e il declino d'Italia'

mercoledì 28 agosto 2013
A Bolsena, la presentazione di 'Capitale senza capitale. Roma e il declino d'Italia'

Nell'ambito della manifestazione "Temp'Estiva", il contenitore culturale che sta animando con grande successo di pubblico l'estate di Bolsena, continua la rassegna "Libri al Castello", curata e condotta da Aldo Forbice, il giornalista scrittore noto per aver condotto per oltre 18 anni "Zapping", la fortunata trasmissione radiofonica della Rai.

Dopo la presentazione del libro di Luciana Bellini "Tre pezzi cento lire" (Effigi), un racconto sull'avvento della plastica in Maremma, con la partecipazione di Antonello Ricci, stasera è la volta del saggio "Capitale senza capitale. Roma e il declino d'Italia" (Donzelli editore) scritto dal sociologo Paolo de Nardis e dal giurista ed esperto di politiche del lavoro Romano Benini. Nella pittoresca piazza della Rocca, Aldo Forbice ne discuterà con Paolo de Nardis e con il pubblico in una sorta di "Zapping in piazza". All'iniziativa collaborano l'Enoteca Aenos, la Cartoleria Bordini e la Libr'Osteria "Le Sorgenti", che curerà anche la bancarella dei libri.

"La presentazione di questo libro - ha detto Luciano Dottarelli, presidente del Club Unesco Viterbo Tuscia, che promuove la rassegna - è l'occasione per discutere del problema più generale del declino dell'Italia a partire dal caso esemplare della sua Capitale. Gli strumenti di analisi e i parametri utilizzati da Paolo de Nardis e Romano Benini consentono anche un utile raffronto con il quadro complessivo dell'Unione europea, facendo risaltare, nello specchio di Roma, le carenze strutturali dell'Italia".

Secondo gli autori, Roma in questi anni ha sviluppato un'economia della rendita piuttosto che di mercato; si è adagiata sullo sfruttamento del territorio, senza creare nuove opportunità. Ha puntato sulla quantità ignorando spesso la qualità. Le dinamiche e le scelte delle imprese che operano nei servizi, nel commercio, nell'artigianato e nel turismo si sono appiattite sul presente e su una logica dell'usa e getta di ambiente, storia e territorio. È urgente un intervento strategico e condiviso, che cambi il modo di fare e gli interessi prevalenti in una città in chiaro declino.

Gli autori dimostrano come quanto accade a Roma sia del tutto simile a ciò che sta avvenendo in Italia: la crisi economica si accompagna alla diffusa perdita di capitale culturale e sociale. Diminuisce la capacità d'agire e di autonomia delle persone e si indebolisce la creazione di benessere. Il rischio del declino si affronta nel rispetto e nel recupero della nostra identità storica, nel tornare a creare sviluppo, a saper produrre beni e servizi di valore, nel resistere alla logica della rendita e ricominciando a fare qualità.