cultura

A Castel Viscardo premiati gli studenti che hanno partecipato alla "Proposta" dell'UniPopTus

venerdì 24 maggio 2013
A Castel Viscardo premiati gli studenti che hanno partecipato alla "Proposta" dell'UniPopTus

Sono quelli elaborati dagli studenti Havushè Ramani dell'Istituto Ipsia e Damiano Vinciarelli del Liceo Majorana gli elaborati premiati nell'ambito del concorso "Proposta" bandito dalla sezione di Orvieto dell'Università Popolare della Tuscia e rivolto a tutti gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado di Orvieto e del circondario sul tema: "Questo è il problema prioritario nelle prospettive di vita della mia generazione. Ecco perché".

"Con quest'iniziativa - sottolineano dall'UniPopTus - ci si è proposti di stimolare una riflessione senza veli e senza intermediazioni sui "temi caldi" che oggi preoccupano i giovani al di là degli aspetti che caratterizzano i percorsi scolastici. L'iniziativa è stata realizzata in accordo con le scuole che hanno accolto l'iniziativa come occasione di crescita culturale per gli studenti e di relazione positiva con il territorio per l'istituto. Alla data di scadenza del temine per l'invio dei lavori, sono stati presentati ben 19 elaborati da parte di altrettanti studenti di tutti gli istituti scolastici orvietani".

I due migliori elaborati sono stati premiati con un diploma, una targa di partecipazione, un attestazione di motivazione ed una borsa di studio di 150 euro offerte dall'amministrazione comunale e dalla Pro Loco di Castel Viscardo. Cornice dell'evento, la sala Sant'Agostino di Castel Viscardo, che ha ospitato anche una tavola rotonda sul tema "I giovani dicono: questi sono i nostri problemi... parliamone", e che ha visto come relatori Franco Raimondo Barbabella, Laura Ricci, Stefano Spagnoli, Angelo Strabioli, don Danilo Innocenzi e Pier Luigi Leoni. Molto interessante il dibattito che si è sviluppato, che ha spaziato dalle problematiche di tipo adolescenziale evidenziate a vari livelli dai lavori degli studenti, al senso di ulteriore precarietà che i giovani vivono in una società a sua volta precaria e in trasformazione, all'ansia che crea in alcuni di loro la visione di un futuro che non presenta più quelli che potevano essere i punti di riferimento o le certezze di alcuni anni fa.