cultura

Le imperdonabili o dell'eccentrica e talentuosa virtù. Il seminario con il Liceo Majorana di Orvieto

domenica 12 maggio 2013
di Il filo di Eloisa - Ass. culturale Eloisa Manciati
Le imperdonabili o dell'eccentrica e talentuosa virtù. Il seminario con il Liceo Majorana di Orvieto

Laboratorio letterario e creativo attraverso la conoscenza di alcune figure poetiche femminili: Emily Dickinson, Cristina Campo, Marina Cvetaeva, Antonia Pozzi, Paola Febbraro, Amelia Rosselli.

In collaborazione con il Liceo Scientifico "E. Majorana" di Orvieto.

Come avviene, in pratica, fin dalla sua costituzione (marzo 2007), anche per questo anno scolastico 2012-2013 "Il Filo di Eloisa - Associazione culturale Eloisa Manciati"  ha vouto offrire alle scuole una proposta laboratoriale di lavoro, da svolgere in intesa con gli/le insegnanti, che stimoli l'attenzione degli allievi verso il pensiero e la produzione culturale delle donne. La proposta è diretta ad alunni e alunne delle classi IV e V.

Si tratta di una proposta di riflessione, di lettura guidata e di attività laboratoriali intorno a un gruppo di poete vissute tra Ottocento e Novecento: Emily Dickinson, Cristina Campo, Marina Cvetaeva, Antonia Pozzi, Paola Febbraro e Amelia Rosselli. L'appellativo individuato per definirle, come fil rouge della scelta, è "le imperdonabili". L'espressione, ispirata dal titolo di un libro di Cristina Campo, "Gli imperdonabili", è diventata a sua volta il titolo di una serie di saggi che la filosofa Laura Boella ha dedicato a quattro pensatrici (Etty Hillesum, Cristina Campo, Ingborg Bachmann, Marina Cvetaeva) così definendole e, al tempo stesso, facendo dell'imperdonabile una modalità esistenziale e di pensiero che caratterizza un certo tipo di eccezionalità e che diventa cifra, in particolare, dell'esistenza di molte scrittrici e pensatrici.

Come spiega Boella, "perfezione", o almeno l'aspirazione ad essa, è la parola chiave dell'imperdonabile, animata da una forte tensione a virtù legate alla verità, alla bellezza, all'aristocrazia, all'assolutezza: silenzio, attesa, capacità di durare, grazia, leggerezza, sensi fini, ironia, chiarezza, sottigliezza, impassibilità. Virtù che raramente trovano riconoscimento nel mondo e tanto meno tra i contemporanei. Per questo l'imperdonabile viene spesso a trovarsi avanti o indietro rispetto al proprio tempo, in ogni caso in posizione eccentrica, senza legami con saperi costituiti o ideologie.

Altra caratteristica dell'imperdonabile è "lo sforzo a farsi voce", che si esprime sì nell'assolutezza della creazione poetica, ma anche in una scrittura che, nella tensione a una creatività autonoma e originale, frequenta diversi generi: dal diario alla lettera, dal saggio alla traduzione, all'annotazione. Generi che anche le scrittrici scelte frequentarono assiduamente, lasciando tracce preziose per ricostruire il loro pensiero e le loro esemplari biografie. E ancora il "farsi campo", inteso come disposizione aperta dell'animo e come tendenza all'ospitalità: di persone, animali, cose, pensieri, emozioni proprie e altrui; o come la necessità di accogliere, comprendere e travalicare gli avvenimenti storici - a volte catastrofici - del proprio tempo, nell'aspirazione a compiere una metamorfosi di senso attraverso la relazione delle diverse esperienze tra loro, e di loro tutte con il mistero dell'essenziale.

Rispetto a quanto esposto, le poete proposte all'attenzione rappresentano non solo un alto esempio di creatività e di realizzazione artistica, ma si offrono alla lettura anche come appassionate testimoni del valore puro della parola, del rigore della ricerca etica e artistica, di un'adesione totale alla passione della scrittura intesa come luogo di mediazione della complessità della storia, delle relazioni e della propria individualità, del mistero della vita e della morte. Costituiscono inoltre, con la loro esperienza esistenziale che si traduce in eccentriche quanto affascinanti biografie, uno straordinario esempio di fedeltà a se stesse, nel senso del perseguimento di valori, desideri e aspirazioni individuate a partire dal proprio originale sé.

Riteniamo che la conoscenza e la valorizzazione della modalità esistenziale e del patrimonio di pensiero delle scrittrici che proponiamo possa costituire da una parte, per le ragazze, un elemento di sostegno nel processo di individuazione di sé e di rafforzamento dell'autostima. E dall'altra offrire, ai ragazzi, l'occasione di accostarsi all'esperienza e all'elaborazione di pensiero femminili e di avere con esse una mediazione autorevole: modalità che è ritenuta da più parti come un efficace strumento per rendere migliori le relazioni tra uomini e donne e come una prevenzione primaria, attraverso lo sviluppo della conoscenza e del riconoscimento del valore femminile, rispetto al fenomeno della violenza sulle donne.

In un'epoca di dinamiche di massa e di generale superficialità, pensiamo infine che sia particolarmente positivo per tutti, uomini e donne, che si mostri il valore e il risultato a cui possono invece portare il rigore e l'eccentricità.

Obiettivi del progetto

  • Conoscere più da vicino e nell'ottica di un'interpretazione di genere alcune scrittrici e pensatrici della letteratura femminile moderna e contemporanea;
  • Sviluppare l'autostima per il proprio genere nelle ragazze;
  • Sviluppare il rispetto e la considerazione per l'altro genere nei ragazzi;
  • Essere a contatto con modelli di rigore e di forte tensione intellettuale;
  • Riconoscere, sostenuti da alcune figure esemplari, il valore delle proprie aspirazioni e della propria tensione ideale, anche se eccentriche e poco conformi;
  • Favorire forme di creatività attiva.

Moduli laboratoriali

Emily Dickinson – Cristina Campo
a cura di Elvira Federici e Laura Ricci

Oltre un secolo di distanza tra l'immensa Emily Dickinson e la poeta e traduttrice Cristina Campo. In comune, oltre ai versi dickinsoniani che Cristina tradusse, l'orrore dell'esibizione e del clamore, il valore del silenzio, la rigorosa tensione all'essenziale e all'assoluto. E l'aver attraversato e sperimentato comunque e profondamente, pur nella condizione di voluto scarto dal narcisismo esistenziale e dal chiasso della contemporaneità, la storia del proprio tempo, relazioni significative, una vasta e potente gamma di situazioni, sentimenti, sconvolgimenti. L'imperdonabile, in loro, è purezza e assolutezza, è colloquio mistico con l'altro da sé che prescinde da assestamenti al ribasso e da quotidiane mediazioni.

Le imperdonabili: Emily Dickinson - Cristina Campo from Laura Ricci

Marina Cvetaeva - Antonia Pozzi 

a cura di Ornella Cioni, Loretta Fuccello, Simona Mingardi

Cvetaeva, una delle voci più alte della poesia russa del Novecento, intrecciata con le maggiori figure dell'universo poetico e culturale russo dell'epoca. Nella sua travagliata e intensa esistenza, a cui pone fine dandosi la morte nel 1941 in una sperduta cittadina della Repubblica Tatara, dopo aver attraversato l'Europa in una sequenza di dolorosi intrecci familiari in cui dette prova di assoluta determinazione e resistenza, Marina mette al centro la passione, la forza del linguaggio poetico che assume valenza etica ed estetica assolute. In lei l'imperdonabile consiste in questa ricerca estrema, condotta a testa alta e con ostinata ribellione, con grande consapevolezza del tempo e della storia: un vivere bruciando le tappe e sfidando le leggi e la misura degli uomini, nel solo e potente richiamo della poesia e dell'amore.

Negli angusti limiti della situazione politica e sociale italiana degli anni Trenta una giovane donna spende la sua breve vita nella ricerca assoluta dell'amore e della parola poetica. L'eccedenza di vitalità di Antonia Pozzi ("per troppa vita che ho nel sangue") si consuma in una vocazione poetica che si configura come vibrante incontro con le cose, gli animali e le persone. Realizza così un suo ancoramento alla realtà che implica una sofferenza sottile, ma anche schietto amore per la vita e produce una cascata indimenticabile di immagini, fissate dai versi originali e dagli scatti fotografici dell'autrice.

Le imperdonabili antonia pozzi from Laura Ricci

Paola Febbraro e le altre
a cura di Anna Maria Farabbi 

La poeta e saggista umbra Anna Maria Farabbi concluderà il ciclo di incontri porgendo la figura di una voce purissima di poesia contemporanea recentemente scomparsa, Paola Febbraro, ricucendo il filo con le "imperdonabili" precedentemente trattate e stabilendo un ponte con altre figure contemporanee con cui la stessa Paola Febbraro fu in contatto. Tra di esse l'inquieta e interessante voce di Amelia Rosselli.


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Prosegue il progetto "Le imperdonabili" del Filo di Eloisa. Alla Biblioteca Fumi Anna Maria Farabbi su "Paola Febbraro e le altre"