cultura

Castel Giorgio e Parrano protagonisti dei 450 anni di Oriolo Romano

lunedì 23 aprile 2012
Castel Giorgio e Parrano protagonisti dei 450 anni di Oriolo Romano

E' nel 1562 che Giorgio Santa Croce, ricevuto il feudo in donazione dalla famiglia Orsini, con l'intento di dare vita ad un "paese ideale", popolò le sue terre con boscaioli provenienti soprattutto dai paesi di Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Orvieto, Parrano, Piegaro, cui concesse in enfiteusi gratuita le terre disboscate, dando così origine all'attuale sito urbano di Oriolo.

L'Amministrazione comunale di Oriolo, con in testa il sindaco Graziella Lombi, dopo diversi incontri con le realtà locali dell'Orvietano, ha messo in cantiere una serie di iniziative che si protrarranno per tutto l'arco del 2012. La prima di questa serie si svolgerà Mercoledì 25 aprile e vedrà ospiti i Comuni di Parrano e Castel Giorgio.

Alla ricerca delle radici culturali comuni, Parrano si esibirà al mattino, con una qualificata corale, vanto del paese e diretta dal Maestro Vittorio Tarparelli. Nel pomeriggio sarà l'Associazione Altopiano di Castel Giorgio che sfilerà per le vie del borgo viterbese con il Corteo storico del Maggio. La giornata concluderà con la lettura di uno "scritto" elaborato da Enzo Prudenzi che è poi la persona che ha svolto le funzioni di trait d'union tra Oriolo ed i comuni umbri.

Altri due incontri sono stati programmati dall'apposito Comitato, creato dall'amministrazione di Oriolo per la celebrazione dei 450 anni della fondazione: per il 1 luglio saranno ospiti la città di Orvieto con il Corteo storico e Ficulle con una rappresentazione teatrale; il 5 agosto sarà il giorno delle bande musicali di Castel Viscardo, Piegaro e Fabro.

L'origine Umbra dei primi abitanti di Oriolo risulta ancora oggi, seppur a distanza di secoli, da talune inflessioni dialettali, da usi gastronomici e folcloristici osservabili nella attuale popolazione. Si cercherà - dopo 450 anni - con queste iniziative, di ripercorrere le felici intuizioni che secoli fa segnarono le linee principali della creazione di un nuovo borgo assunto col tempo a piccola vivace cittadina del confine viterbese.