cultura

"Angelo da Orvieto: una identità da ricostruire". Conferenza a cura dell'ISAO a Palazzo Coelli

mercoledì 15 febbraio 2012

Inizialmente programmata per venerdì 10 febbraio e rimandata a causa del maltempo, venerdì 17 Febbraio alle ore 17,30 presso la Sala Incontri di Palazzo Coelli in piazza Febei si terrà la conferenza dell'Arch. Raffaele Davanzo sul tema: "Angelo da Orvieto: una identità da ricostruire".

L'incontro, a cura dell'Istituto Storico Artistico Orvietano e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, fa parte del ciclo di iniziative culturali per l'anno accademico 2011/2012 la sezione "Orvieto nella storia e nell'attualità" riferita a personaggi e tematiche di interesse locale.

 

Angelo da Orvieto, un allievo del Maitani del quale i documenti ben poco hanno finora rivelato, era considerato un artista di solenne capacità espressiva se nelle epigrafi dedicatorie del Palazzo Comunale di Città di Castello e di quello dei Consoli di Gubbio viene ricordato sia come orvietano, sia come architetto e costruttore. Entrambi i palazzi, eretti tra il 1330 e il 1340, non possono essere considerati solo come opere di architettura, ma come prodotti di un nuovo modo di concepire la città: infatti entrambi i centri ebbero in quella occasione una loro nuova sistemazione urbanistica attraverso la creazione di spazi collegati, spazialmente e simbolicamente, al loro nuovo ruolo di città-stato di parte guelfa. E in entrambi i casi è ravvisabile un'unica mente che non può essere che quella del nostro architetto.

L'identità di Angelo da Orvieto è allora da ricostruire attraverso un'analisi incrociata delle opere firmate o attribuibili, e attraverso una ricerca delle sue origini orvietane sia nei documenti che possano attestarne il lavoro a fianco di Maitani nella regia dei lavori del Duomo, sia nel valutarne il bagaglio di cultura e d'immagine. Cultura che fa certo riferimento alle realizzazioni della sua città, ma anche alla Siena del suo maestro, alla Roma antica, alla Firenze moderna di Arnolfo di Cambio e di Giotto.