cultura

Il Museo dell'Opera del Duomo e l'impegno nella conservazione dei manufatti. Presentato il catalogo delle Ceramiche del MODO

sabato 26 novembre 2011
di Monica Riccio
Il Museo dell'Opera del Duomo e l'impegno nella conservazione dei manufatti. Presentato il catalogo delle Ceramiche del MODO

E' stato presentato questa mattina, negli spazi del Palazzo Soliano - Museo Emilio Greco, il volume "Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto. Ceramiche", a cura di Maria Selene Sconci. L'occasione ha visto convergere, in un incontro di studio e confronto, le attività di catalogo e quelle di restauro per la valorizzazione dei beni culturali curate dall'Istituto Superiore di Conservazione e Restauro che nei mesi scorsi ha attivato un cantiere didattico presso il Museo dell'Opera del Duomo.

Ad introdurre la giornata di studio e presentazione l'avvocato Francesco Venturi, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto e la dottoressa Alessandra Cannistrà dell'Opera del Duomo di Orvieto.

Presenti l'assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco, l'assessore alla Cultura del Comune di Orvieto, Marco Marino, il consigliere regionale Fausto Galanello, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Vincenzo Fumi, il presidente del consiglio comunale, Marco Frizza, il dottor GianLuca De Logu, della Soprintendenza dell'Umbria, la dottoressa Laura Andreani, l'architetto Gisella Capponi, direttore dell'ISCR e il gruppo docenti che ha curato i laboratori didattici, le professoresse Marica Mercalli, Roberta Bollati, Bianca Fossà, Elisabeth Huber e M. Elisabetta Prunas.

"L'identità regionale dell'Umbria e il suo futuro sono legati alle grandi ricchezze che la Regione può vantare, - ha dichiarato l'assessore Bracco nel portare i saluti della Giunta Regionale, - in una nazione di 907 mila abitanti abbiamo la più alto rapporto museo per abitante, questo è straordinariamente importante. Un valore unico che dobbiamo preservare e proteggere".

"L'Umbria sta facendo molto per la Cultura, - ha detto l'assessore Marino, - e Orvieto deve trovare il modo di valorizzare una delle sue ricchezze fondamentali, anche se, a causa della mancanza dei fondi necessari, la realizzazione del Museo della Ceramica non avverrà in tempi brevi. La ceramica nel tempo è stato un settore trainante della economia della città, nel Rinascimento si passò dalle botteghe alla fabbriche e la tradizione che ha portato fino ai nostri giorni i manufatti deve essere preservata."

Nell'intervento della dottoressa Cannistrà, che ha introdotto, la sezione dell'incontro dedicata al restauro e ai cantieri didattici, si è parlato di tagli ma anche di stimoli e risultati: "Nell'ultimo numero del "Giornale dell'Arte", - ha spiegato la Cannistrà, - si evidenziava il momento di crisi generale che potrebbe costituire un grave rischio chiusura per i musei dei piccoli centri. Forse Orvieto è una città privilegiata, forse perché il Museo dell'Opera del Duomo è nato e vive all'ombra del Duomo, - non a caso Cesare Brandi lo aveva definito ‘il più bello d'Italia, - fatto sta che grazie alla vicinanza delle Istituzioni si è potuto lavorare ad un progetto come quello dei cantieri didattici di grande importanza".

"La collaborazione con l'ISCR e il Museo dell'Opera del Duomo è una collaborazione antica, - ha spiegato l'architetto Capponi, - iniziata negli anni '50 quando ci si occupò del restauro della collezione del Conte Faina. Con questo 61° corso, - da luglio di quest'anno l'ISCR ha ottenuto il riconoscimento accademico del titolo di studio rilasciato agli studenti, - si è lavorato in situ al restauro di manufatti ceramici e lapidei. L'esperienza del cantiere e il contatto diretto con i luoghi di conservazione dei reperti, ha costituito un momento fondamentale della didattica.

Le professoresse Fossà e Prunas hanno poi spiegato, - attraverso la proiezione di un documento di sintesi, - le varie fasi del restauro, le metodologie di intervento, le scelte tecniche e i risultati ottenuti. L'attività di cantiere didattico ha permesso il recupero e il restauro di numerosi manufatti, ora custoditi al secondo piano del Museo Greco in tre vetrine-armadi al momento non ancora fruibili dall'utenza di museo. Dopo l'illustrazione della attività di cantiere didattico si è passati alla presentazione del catalogo che intende arricchire la prestigiosa collana dedicata dalla Regione al Catalogo regionale dei beni culturali dell'Umbria, giunta oramai al settantottesimo titolo, e ne inaugura una nuova linea editoriale ridefinita e aggiornata per rilanciarne le originarie caratteristiche di imprescindibile strumento per la conoscenza tutela e valorizzazione del patrimonio culturale locale.