Convegno Nazionale sulle malattie del fegato a cura del Club Epatologi Ospedalieri
Nelle giornate di mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre, sotto il patrocinio del Comune di Orvieto, presso l'Auditorium di Palazzo Coelli, sede della Fondazione CRO, si terrà il IV° Convegno Nazionale del Cleo (Club Epatologi Ospedalieri) che affronterà le ultime novità in tema di malattie del fegato.
Nella due giorni di Orvieto saranno trattati gli argomenti più attuali ed emergenti dal punto di vista della prevenzione, della diagnosi e della terapia. I lavori saranno aperti dal saluto delle autorità locali e dall'Assessore Regionale alla Sanità Franco Tomassoni.
Le patologie epatiche colpiscono il 6% della popolazione e rappresentano la 7° causa di morte in Italia. In Italia muoiono ogni anno 11.000 persone per cirrosi epatica e 12.000 per tumori del fegato. L'ampia e recente diffusione di particolari stili di vita soprattutto tra le nuove generazioni (uso di stupefacenti, alcool, tatuaggi, scarsa protezione nei rapporti sessuali, diete ipercaloriche, sedentarietà) così come le nuove ondate di flussi migratori stanno modificando il profilo epidemiologico attuale con una necessaria rinnovata attenzione da parte dei medici di base e specialisti.
I virus dell'epatite B e C sono tra le cause più importanti di danno epatico con una stima di circa 1 milione di persone con infezione da virus B ed oltre 1 milione e mezzo di soggetti con infezione da virus C. La steatoepatite non alcolica (NASH) costituisce la forma più grave di steatosi epatica non alcolica associata a stili di vita inadeguati, sovrappeso e obesità, talora associata alla sindrome metabolica. La complicanza più temibile nell'ambito di una patologia epatica cronica è l'insorgenza dell'epatocarcinoma che si sviluppa essenzialmente nei pazienti con quadri di cirrosi epatica. Si prevede peraltro che l'incidenza di questa patologia potrebbe aumentare del 200 per cento nel 2015. I trattamento farmacologici "target" specifici recentemente introdotti costituiscono un'altra opportunità alle opzioni chirurgiche e ai trattamenti locoregionali.
Tuttavia, in alcuni casi selezionati, l'unica soluzione rimane il trapianto di fegato. L'Italia è tra i primi paesi in Europa per numero di trapianti eseguiti e il secondo per donazioni anche se sarebbe necessario un numero almeno tre volte superiore.