cultura

FUTURO IMPERFETTO - Domani

lunedì 28 marzo 2011
di Eraldo Profeta, classe 3H Scuola Media “Scalza e Signorelli”, plesso di Orvieto Centro
FUTURO IMPERFETTO - Domani

Ancora un racconto della sorprendente serie di fantascienza FUTURO IMPERFETTO. I lavori sono stati elaborati dalla classe 3H della Scuola media "Scalza-Signorelli" di Orvieto, Prof. Andrea Caponeri.

Domani

"E' il 10 dicembre e Londra è invasa dal terrore, questo pomeriggio è precipitato qualcosa dal cielo e si è inabissato nel Tamigi. State tranquilli, abbiamo mandato l'esercito a vedere di cosa si tratta", disse il presidente tranquillizzando la gente, mentre gli scenziati di tutto il mondo si erano già recati a Londra chiamati dal presidente.

- Cosa pensi che sia?- chiesi a Lee- sembrerebbe una capsula aliena, all'interno hanno trovato un essere senza vita con un macchinario simile ad un computer. Beh, almeno abbiamo un governo più moderno e più preparato, se ci fosse stata ancora la regina...addioo!

-Già- rispose Lee.
Io e Lee eravamo stati chiamati per analizzare e studiare il computer di quella capsula. Arrivati ai laboratori di Londra, ci recammo nelle nostre postazioni e subito ci accolsero colleghi da tutto il mondo. Rimasi estasiato, non vedevano l'ora che arrivavamo per iniziare le analisi: eravamo gli ultimi e quindi si potè iniziare.

-Mai visto niente di simile- mi sussurrò Lee all'orecchio fissando il computer.
-Credo sia la cosa peggiore che ci potesse capitare, analizzare questa diavolo di macchina!- sbraitò Lee.
-Lee... se non vuoi questo puoi sempre ripensarci ed analizzare l'alieno...
-Si, credo che cambierò, mi viene il mal di testa a pensare a cosa mi aspetta, ci vediamo...

Mi misi al lavoro, prima di tutto cercai invano di trovare un tasto d'accensione poi vidi una linea nella parte superiore del computer con delle scritte indecifrabili. L'esperto di Archeolingue disse che questa scrittura risaliva ai Maya, scomparsi dall'America molti secoli fa. Restammo tutti stupiti riflettendo su come una popolazione così antica fosse riuscita a creare questo macchinario, ma soprattutto: perche veniva dallo spazio? Frost, l'esperto di lingue, decifrò il messaggio e ce lo lesse: "Accendi tocca faccia macchina"

-Cosa?- chiesi incredulo
-Si, bisogna toccare lo schermo- precisò Frost -Tu!- indicò il superiore verso di me -Sì proprio tu, vieni ad accenderlo!
-Subito signore!
Toccai lo schermo e una luce accecante si mostrò di fronte a noi, una voce rimbombante ci avvisò: "Il vostro pianeta è in pericolo, nuove forme di vita invaderanno la terra facendo stragi e violenze, fuggite!". La luce si spense e si intravide la sagoma di un uomo. Ci fu un silenzio assordante prima che Frost lo interruppe mettendoci in allerta.
-Questi ci vogliono far abbandonare il nostro pianeta? Le armi ce l'abbiamo, gli uomini anche, perchè non fargli resistenza?
-Già! Si! Hai ragione!- tutti davano ragione a Frost e la notizia di una guerra alle porte poco a poco si diffuse. Lo Stato iniziò a fabbricare nuove armi in grado di distruggere qualsiasi cosa. Tutti i governanti di tutti gli Stati avvisarono la popolazione e i soldati, ma la notizia portò a diverse morti per suicidio e anarchia. Il pianeta si trovava in un momento critico e qualsiasi passo falso poteva far saltare tutto. Passò una settimana quando un giorno un raggio di luce interruppe tutto attirando l'attenzione dei soldati
-E' arrivato il momento!- gridò un caporale a un soldato lì accanto quando scese dal cielo un enorme disco argentato con due grandi fari che con un flash fecero scomparire tutto il pianeta".

-Finito, Jessie, è finito il libro- mi disse papà -questi umani sono su qualunque libro e cercano sempre di conquistare il nostro pianeta! Bene, dormi figliolo, domani dobbiamo partire
-E dove andiamo?-
-Come, non lo sai? Abbiamo vinto la guerra, andiamo sulla Terra!
La bambina dormì tranquilla.