cultura

FUTURO IMPERFETTO - Più velocemente di quando siamo nati

venerdì 28 gennaio 2011
di Davide Vinciarelli
FUTURO IMPERFETTO - Più velocemente di quando siamo nati

Proseguiamo, per la serie FUTURO IMPERFETTO, con la pubblicazione dei racconti di fantascienza della classe 3H della Scuola media "Scalza-Signorelli" di Orvieto, Prof. Andrea Caponeri.

Più velocemente di quando siamo nati

Londra, anno 2019, 13 Luglio.
Roach stava andando al lavoro, faceva troppo caldo, l'afa era insopportabile e il sudore si appiccicava alla pelle come colla, una camicia non gli durava un giorno.
Era imbottigliato nel traffico, un incidente aveva bloccato la strada e del fumo minaccioso si alzava dalle tre auto accartocciate.
Era lì da una mezzora buona e cominciava a perdere la pazienza, era un bagno di sudore.
L'ambulanza era arrivata a soccorrere l'unico sopravvissuto dell'incidente: aveva uno spacco nel braccio da cui sgorgava sangue a fiotti. Gli altri due erano morti sul colpo.
Dalla sua posizione, Roach poteva vedere che uno dei due morti aveva la testa trafitta dal cofano della sua auto, incredibile...
Roach girò la testa e guardò le nuvole.
Qualcosa attirò la sua attenzione.
Un oggetto triangolare stava cadendo dal cielo.
Era impietrito, scese dalla macchina per vedere meglio.
Intanto l'ambulanza se n'era andata e sempre più persone si erano accalcate sul marciapiede ad osservare quell'oggetto non identificato che aveva acquistato sempre più velocità, e che ora minacciava di colpire il ponte.
Ormai era inevitabile.
Le persone cominciarono a scappare impaurite.
L'oggetto colpì il ponte, rotolò schiacciando tutte le macchine che incontrò nel suo cammino e cadde nel Tamigi.
Come se non bastasse, la macchina di Roach andò squarciata a metà.

Una settimana dopo gli operai erano riusciti a issare l'oggetto a terra e a trasportarlo nel nuovissimo laboratorio in cui proprio Roach Sanderson lavorava.
Quel giorno venne chiamato dal segretario: un tizio era venuto al laboratorio.
-Signor Sanderson, le presento il generale Mike McTavish, signor McTavish le presento il dott. Roach Sanderson, ora vi lascio soli, arrivederci!- disse garbatamente il segretario di Roach.
-Arrivederci- dissero all'unisono Roach e Mike.
I due si misero seduti a discutere dell'accaduto.
Gli scienziati, compreso Roach, avevano scoperto che quell'oggetto era una specie di sonda. L'avevano aperta e avevano scoperto che dentro vi era contenuto un oggetto che sembrava un computer, ma di fabbricazione extraterrestre.
-Quindi, dott. Sanderson, lei mi sta dicendo che non è di fabbricazione terrestre e che comunica in un inglese molto antico?- il generale inglese sembrava sconcertato.
-Si Generale McTavish, proprio così e siamo riusciti a tradurlo!-
-E cosa avete scoperto?-
-Un messaggio.
-Mmmm, e cosa dice questo "messaggio", dottore?- stentava a crederci.
-Dice che il trenta luglio, alle ore 12:00 in punto, un corpo celeste poco più grande della metà della luna colpirà l'intero pianeta, facendolo esplodere- il Generale faticava a nascondere il suo scetticismo- Se non mi crede se ne può andare.- concluse il dott. Sanderson.
-Oh oh, e lei mi vuole far credere che il trenta luglio tutti quanti moriremo così come siamo nati? Non mi faccia ridere Roach, per piacere!
- Più velocemente Mike, più velocemente di quando siamo nati!-
Ancora dieci giorni e il generale McTavish sarebbe morto, ma era troppo stupido per crederci.

30 Luglio, ore 10:00
Sui radar della Nasa comparve all'improvviso un oggetto in avvicinamento rapido.
Roach era in chiesa a pregare che tutto finisse presto.
 
30 Luglio, ore 11:00
Era entrato nel suo ufficio a pensare ai bei tempi passati in quella stanza, e nel frattempo sperava che quel deficiente di un generale venisse colpito in piena testa.
 
30 Luglio, ore 12:00
Sanderson stava guardando il cielo insieme a migliaia di londinesi.
Eccolo!
Era enorme, era diretto verso di loro e ...
BOOOOOMMM!!!!!!
-AAAAAAAAHHHH-
Roach si svegliò nel bel mezzo della notte in un bagno di sudore.
Era il tredici luglio ore 9.00
Si diresse al lavoro, al laboratorio. Faceva troppo caldo quella settimana.
Davanti a lui una certa confusione: c'era stato un incidente, guardò meglio: c'era un tizio gravemente ferito al braccio da cui sgorgava sangue a fiotti.

Stavolta era sveglio.
Si girò verso il cielo.
Un oggetto triangolare si stava dirigendo verso di loro.
Roach, con un movimento appena percettibile delle labbra secche e grinzose, sussurrò, con un filo di voce:
-Merda ....

DAVIDE VINCIARELLI, classe 3H Scuola Media "Scalza e Signorelli", plesso di Orvieto Centro