cultura

Perché il presente tende a reiterare se stesso, ovvero accelerazione senza futuro: conversazione Filosofica con Diego Fusaro. Sabato 4 dicembre alla Sala del Carmine

giovedì 2 dicembre 2010
di C. B.
Perché il presente tende a reiterare se stesso, ovvero accelerazione senza futuro: conversazione Filosofica con Diego Fusaro. Sabato 4 dicembre alla Sala del Carmine

"Epoca della compiuta peccaminosità" è il titolo della "conversazione filosofica" che il Dott. Diego Fusaro filosofo e studioso del pensiero di Marx, terrà alle ore 17,00 di sabato 4 dicembre, presso la Sala del Carmine di Orvieto. L'iniziativa è a cura di Carlo Brunetti

Oggi domina un'inquietante sensazione di desertificazione del presente, caratterizzata dal monoteismo del mercato e da una sorta di egoismo diffuso. E' allora possibile riappropriarsi del futuro inteso come luogo dove le persone non siano più nella condizione di trovare nell'altro non l'attuazione bensì il limite della propria libertà? Ne parliamo con Diego Fusaro (Torino, 1983), laureato in filosofia, attento studioso del pensiero di Marx, di cui ha curato diverse opere. Ha pubblicato: Filosofia e speranza (2005); Marx e l'atomismo greco (2007); Karl Marx e la schiavitù salariata (2007), Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario (2009), che ha subito riscosso un notevole successo. A ottobre 2010 uscirà il suo ultimo lavoro "Essere senza tempo. Accelerazione della storia e della vita".

Diego Fusaro è un giovane ricercatore di Filosofia della Storia presso l'Università Vita - Salute San Raffaele di Milano, attualmente la sua ricerca è rivolta ai "concetti fondamentali della storia" come quelli di rivoluzione, progresso, accelerazione, secolarizzazione.
Ha pubblicato per Bompiani nel 2009 "Bentornato Marx" ed a ottobre 2010 "Essere senza tempo. Accelerazione della storia e della vita".
Nel primo testo viene, tra l'altro, messo in evidenza come quella di Marx sia una Filosofia della storia futuro-centrica, in cui la dimensione dell'uomo si trova fra un "già" e un "non ancora" verso il quale costantemente avanzare.
Con continuità Diego Fusaro nel libro "Essere senza Tempo" analizza questo concetto di avanzamento, di accelerazione dell'agire umano verso un avvenire comunque migliore.
Atteggiamento, questo, che trova la sua origine nell'accelerazione della Storia venutasi a creare con la Rivoluzione industriale e con quella Francese e promosso dalla passione illuminista per il futuro come luogo di realizzazione di progetti di emancipazione e perfezionamento.
Atteggiamento entrato in crisi già nell'ultimo decennio del ‘900, dal momento in cui l'uomo, pur non avendo cessato di affrettarsi, sembra avere smesso di credere nell'avvenire.
Il presente tende quindi a reiterare se stesso, diventa, utilizzando l'espressione del filosofo tedesco Johann Gottlieb Fichte, l'"Epoca della compiuta peccaminosità". Un eterno presente attraversato da contraddizioni di ogni tipo, in cui manca la consapevolezza dei fini e delle destinazioni verso cui è indirizzato il futuro. Un futuro, che di conseguenza, non appare più come luogo di un avvenire migliore e più giusto.
Da qui l'esigenza di recuperare la passione per l'avvenire e il valore della speranza.
Un'occasione, quindi, questa del 4 dicembre di conversare e riflettere su quanto accade intorno a noi.