cultura

"Le bugie con le gambe lunghe", Luca De Filippo accolto al Mancinelli da lunghi applausi

martedì 19 ottobre 2010
"Le bugie con le gambe lunghe", Luca De Filippo accolto al Mancinelli da lunghi applausi

"Negare, negare sempre! Anche l'evidenza! Il dubbio: bisogna saper creare il dubbio", fa dichiarare Eduardo a uno dei suoi personaggi. Noi, invece, non possiamo certo mentire sulla superba interpretazione della Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, che sabato 16 ottobre alle ore 21 (in replica domenica 17 alle 17) ha inaugurato la nuova Stagione del Mancinelli, portando in scena, in anteprima nazionale e in esclusiva per l'Umbria, l'opera di Eduardo De Filippo "Le bugie con le gambe lunghe".

La sera del debutto è stato lo stesso Luca De Filippo ad apparire a sorpresa in palcoscenico, prima dell'apertura del sipario, per introdurre brevemente il nuovo allestimento. Un contatto diretto apprezzato da quel pubblico che lo aveva già accolto ed applaudito in occasione della messinscena di altre due opere da lui dirette ed interpretate, allestite proprio al Mancinelli, "Filumena Marturano" e "Le Voci di dentro" (oltre a "Napoli milionaria", con De Filippo come interprete e Francesco Rosi come regista).

Scritto nel dicembre 1946, subito dopo il debutto a Napoli di "Filumena Marturano", questo autentico "pezzo di teatro" appartiene al ciclo di commedie del dopoguerra. Il testo si caratterizza soprattutto per una tematica di stampo pirandelliano, in cui emerge il sempre problematico rapporto tra essere ed apparire, tra vero e falso: i personaggi si muovono, così, tra la necessità di restar fedeli a un loro ruolo e l'esigenza, che in qualcuno talvolta emerge, di ritrovare barlumi di autenticità. Ottima l'interpretazione di tutta la Compagnia, un vero cast d'eccezione: Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto, Carolina Rosi, Massimo De Matteo, Gioia Miale, Giuseppe Rispoli, Antonio D'Avino, Chiara De Crescenzo, Alessandra D'Ambrosio, Carmen Annibale.



I ripetuti e calorosi applausi del pubblico, tra cui era presente anche il noto compositore Nicola Piovani, non hanno premiato solamente la bravura degli interpreti, ma anche il nuovo allestimento dello spettacolo, che si avvale di una scenografia davvero efficace: all'inizio del primo e del terzo atto, il sipario si apre su un enorme ammasso di palazzi da cui si ha quasi l'impressione di rimanere schiacciati. Siamo negli anni del boom economico e della speculazione edilizia. Un tema, purtroppo, tristemente attuale. Chissà che non sia stato tutto questo cemento, sembra volerci dire Luca De Filippo, a indurire le coscienze degli uomini. Chissà che non sia stata soltanto colpa della guerra, com'è solito ripetere, non senza ironia, Libero Incoronato: incorruttibile fino alla fine, sebbene ormai consapevole che gli uomini preferiscono celarsi dietro alle grandi bugie, piuttosto che ammettere le piccole verità.

(foto di Massimo Achilli)