cultura

Ricostruire attraverso la semplicità: Nicola Carrino spiega il senso della sua opera

lunedì 27 settembre 2010
di laura
Ricostruire attraverso la semplicità: Nicola Carrino spiega il senso della sua opera

E' stata la profonda emozione provata davanti al gruppo scultoreo del Mochi, in particolare di fronte alla travolgente contemporaneità dell'Annunziata, a spingere Nicola Carrino a trovare l'impulso conclusivo per l'allestimento della sua mostra Scultura e progetto. Costruttivi/Decostruttivi/Ricostruttivi, in corso a Orvieto, dal 25 settembre 2010 al 9 gennaio 2011 presso le sedi del MODO, il percorso museale dell'Opera del Duomo di Orvieto. Lo ha dichiarato lo stesso artista, illustrando con passione il suo lavoro nella presentazione dedicata agli operatori dell'informazione, lo scorso sabato, giorno in cui la mostra è stata inaugurata. A rendere onore a Carrino, attuale Presidente dell'Accademia di San Luca, oltre al Presidente dell'Opera del Duomo, Avv. Francesco Venturi, anche il Presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli.



L'importanza della mostra, che come ha illustrato Venturi è un'occasione per rinsaldare il rapporto con l'illustre Accademia romana, è testimoniata dal particolare riconoscimento che ha voluto tributarle il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, insignendo l'evento della medaglia del "Premio di Rappresentanza" presidenziale. Una collaborazione tra due eccellenze, quella tra l'Opera del Duomo di Orvieto e l'Accademia di San Luca, ha osservato Polli portando il suo augurio a questa importante operazione culturale, e ha a questo proposito sottolineato come, con la presidenza Venturi degli ultimi anni, l'Opera del Duomo abbia ripreso una funzione molto fattiva e vivace per la vita culturale e per l'economia di una città che, come Orvieto, non può prescindere, anche in termini di sviluppo, dal suo ricco patrimonio artistico.



Nicola Carrino, nel ringraziare la committenza dell'Opera, gli enti sostenitori e la Direttrice del Modo, Dott.ssa Cannistrà, ha mirabilmente illustrato il senso del suo lavoro, che si concretizza attualmente, dopo un lungo percorso negli ambiti del disegno e della pittura, attraverso i cosiddetti "costruttivi trasformabili": elementi plastici che, partendo da un segno, mirano a configurarsi come vissuto sociale del cittadino. Costruttivi e decostruttivi, i suoi lavori plastici, che sempre si legano, con esclusività, al contesto, plasmandosi non solo con lo spazio ma con l'identità culturale del luogo. "Attualmente i miei lavori si chiamano ricostruttivi", ha evidenziato Carrino, spiegando come, nella complessità del moderno, si configuri la necessità di ricostruire con la "semplicità". Parola chiave che serve a far meglio risaltare quanto è complesso e che non ha valore limitativo quanto, piuttosto, significativo.

Commisurandosi, in esordio, con l'arte di Greco, snodandosi atraverso le sale dei palazzi papali fino ad arrivare, conclusivamente, alla Chiesa di Sant'Agostino, le semplici essenziali forme plastiche di Carrino mirano, attraverso un gioco spaziale di installazioni, a donare particolare risalto ad alcune opere significative del MODO. L'ardita impresa culmina nella sede finale di Sant'Agostino, dove carrino ha voluto isolare e valorizzare, come ha illustrato, il gruppo scultoreo del Mochi. In particolare la statua dell'Annunziata, così intensamente plastica ed espressiva - ha sottolineato l'artista - in quello scatto che, di fronte all'Angelo annunziante, la fa balzare dalla sedia, così moderna nella posizione dinamica, nel turbamento del volto, nella cura fronte/retro dell'insieme.



Un intervento davvero magistrale, quello di Nicola Carrino, che direziona lo sguardo verso l'Annunziata e l'imperativo ammonimento dell'Angelo, che leva il dito verso le sfere celesti - vuolsi così colà dove si puote - spezzando ma non penalizzando, e anzi esaltando, la sacralità delle altre statue manieriste.



A proposito delle statue Carrino non ha mancato di esprimere un parere rispetto all'annosa questione se sia o meno opportuno ricollocarle in Duomo. A suo avviso, per la sacralità dell'insieme che l'ambiente di Sant'Agostino evoca senza alcuna dispersione, la collocazione in Sant'Agostino è più adatta. "Ma non è che un parere - ha aggiunto - che mi permetto di esprimere. "Le iniziative di Altro Modo sono l'unico modo per alimentare il MODO, - ha aggiunto scherzando sul bisticcio e complimentandosi con la committenza e con la direttrice del Museo - così da considerare la storia nella sua continuità, da tenerla operativa nella contemporaneità, che non significa tagliare i ponti ma confrontarsi con il successivo".

NICOLA CARRINO. Scultura e progetto. Costruttivi/Decostruttivi/Ricostruttivi 1960 - 2010
Orvieto, MODO presso le sedi: Palazzi Papali, Palazzo Soliano, Chiesa di Sant'Agostino, dal 25 settembre 2010 al 9 gennaio 2011.
Orario: da settembre a ottobre 9.30-19.00 e da novembre a gennaio 9.30-13.00/15.00-17.00 (martedì chiuso).
Mostra promossa dall'Opera del Duomo di Orvieto e realizzata con il contributo della Regione Umbria e con la collaborazione della Provincia di Terni e del Comune di Orvieto. "Premio di Rappresentanza" del Presidente della Repubblica. Patrocinio della Accademia Nazionale di San Luca e della Soprintendenza BSAE. A cura di Alessandra Cannistrà su progetto di Nicola Carrino. Catalogo per i tipi della Silvana Editoriale.