cultura

Le nuove produzioni del Teatro Mancinelli nella stagione 2010/2011

martedì 21 settembre 2010

La nuova stagione teatrale del Mancinelli è all'insegna di due interessanti produzioni teatrali realizzate dall'Associazione TeMa per la gestione del Teatro comunale. Si tratta di Oibò sono morto di e con Giovanna Mori e Jacob Olesen con la collaborazione artistica di Giovanni Calò e Mario Guiducci, disegno e luci di Luca Febbraio è una produzione interamente dell'Associazione TeMa.


Liberamente tratto da due romanzi scandinavi di Jan Friedegard e Arto Paasilinna, autori di fede protestante, Oibò sono morto racconta di cosa succede quando "la signora morte" ci viene a prendere, di cosa succede dopo, di cosa c'è nell'aldilà. In Oibò i due attori - autori di diversa fede - si scontrano e si confrontano immaginando un luogo di passaggio tra la vita terrena e l'eternità assoluta. Una specie di "non dove" dove le anime passano e soggiornano prima di andare, dove non so, nel luogo del mistero assoluto. Luogo dal quale non si può tornare indietro, dove non si ha più né freddo né caldo, né fame, né bisogno di andare dal parrucchiere, ma dove ancora si provano passioni, sentimenti e curiosità.


C'è un uomo. Cammina per strada. E lì sta passando una donna. L'uomo si volta a guardarla. Passa una macchina, lo investe, l'uomo muore. La sua anima lascia il corpo e si mette a guardare quello che succede. Il trambusto intorno a lui, l'ambulanza, l'ospedale. Poi c'è una donna in ospedale.
Intorno a lei i parenti che cercano di trattenerla con il loro amore. E l'anima dell'uomo la vede e si innamora. E allora si mette ad aspettare. Finalmente per lui, purtroppo per lei, eccola che arriva. Comincia così una storia d'amore. Senza paura di retorica, la storia di due anime. Anime che guardano al loro passato con stupore e struggimento e al loro futuro senza possibilità di costruzione, ma intanto "vivono" quel presente.
Oibò sono morto è una riflessione sul senso della vita. Sul superamento della paura attraverso la fede. Fede nella vita, nell'uomo, nella curiosità e nell'incontro.
Andrà in scena Domenica 12 dicembre alle ore 17.

La seconda produzione è INFERNO e CANTICA SECONDA di Emiliano Pellisari presentati da EMILIANO PELLISARI STUDIO in collaborazione con TeMa produzioni.
INFERNO Danzatori/acrobati Annalisa Ammendola, Mariana Porceddu, Giulia Consoli, Adriana Amato, Sebastiano Lo Casto, Gabriele Bruschi. Musiche originali (etno, world, classica...). Voce recitante Vittorio Gassman. E' un incredibile viaggio nel mondo degli inferi attraverso sei danzatori acrobati che sfidano le leggi della fisica trasformando lo spazio teatrale in una nuova dimensione, quella del sogno. Una performance unica, dove reale e virtuale si mescolano in un caleidoscopio di immagini sorprendenti ispirate dai più famosi canti della Divina Commedia di Dante Alighieri, recitati dall'indimenticabile voce di Vittorio Gassman.
Immagini straordinarie si materializzano nel buio in una carrellata senza sosta di effetti: schiere di dannati cadono al suolo come foglie, angeli e demoni si affrontano nello spazio scenico in duelli virtuali, anime nuotano nel limbo e, impazzite dal dolore, camminano sui muri e saltano sui soffitti. Ma ci sono anche anime dolci e struggenti come Paolo e Francesca, i cui corpi si animano nell'aria, sciolti dai vincoli della gravità, in un mondo dove il sopra e il sotto, l'alto e il basso sono aboliti.


Lo spettacolo, dove il disegno della luce, la musica e gli effetti speciali si coniugano con la danza, l'atletica circense e la mimica, è una costruzione in piena sintonia con lo stile del suo creatore Emiliano Pellisari, conoscitore esperto del teatro fantastico del rinascimento e delle invenzioni meccaniche seicentesche. Pellisari è stato ideatore di spettacoli di successo nazionale come Daimon, Nogravity, Comix e autore di performance per eventi speciali internazionali.
Va in scena Venerdì 12 novembre alle ore 21.

Dopo il successo di INFERNO, il nuovo spettacolo di Emiliano Pellisari: CANTICA SECONDA prosegue il viaggio dantesco con il secondo episodio della Trilogia sulla Divina Commedia.
Se nell'Inferno i corpi nudi creavano l'architettura dello spazio ultraterreno, i protagonisti nel Purgatorio sono costumi e tessuti, oltre che oggetti di scena come scale, sfere, tavoli, sedie, ovvero gli enti semplici che descrivono il nostro mondo. I danzatori non sono più solo corpi nudi, isolati o in gruppo, ma agiscono nello spazio per mezzo di attrezzi di scena: si muovono in un mondo più sofisticato, tecnologicamente attrezzato, il mondo arredati dall'homo faber.
La SECONDA CANTICA rappresenta un passo evolutivo dell'ascesa spirituale dell'uomo religioso medievale che è accompagnato nel suo percorso dalla musica e dalle voci dei cori. L'uso del repertorio classico offre una carrellata straordinaria delle arie e dei brani più celebri: dal "Flauto Magico" di Mozart al "Gnossieme n° 1" di Satie, dalle "Marimbas" di Nancalov alla "Sagra della Primavera" di Stravinskj, dalla "Passione secondo Matteo" di Bach al "Concerto per pianoforte" di Steve Reich.
Lo spettacolo debutterà in prima assoluta Sabato 13 novembre alle ore 21 e sarà nuovamente in scena Domenica 14 novembre alle ore 17.

 

 


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