cultura

Due nuove pellicole per Umbria Film Commission. Orvieto e Panicale scelte come location

giovedì 22 luglio 2010
di M.R.

Un'ambientazione irreale, per un posto che suggerisca una favola oppure l'ambientazione di un thriller psicologico in costume: poliedriche sfaccettature di una unica Umbria che passa sotto il segno dell'equilibrio tra ambiente e uomo. Un contesto incontaminato e verde, in cui arte, cultura e gastronomia fanno da scenario a storie quotidiane di insolita bellezza. Umbria Film Commission ha scelto così i romantici scorci di Orvieto come set-location de "La linea nigra" e il borgo incantato di Panicale per le tinte forti e noir di "Viola".

Una linea scura attraversa il ventre di una donna incinta, raccontando i cambiamenti del corpo che genera la vita: la linea nigra. Cristina è in attesa di Tommaso, è ormai vicina al parto, ma ad attendere la nascita del fratellino c'è solo il piccolo Filippo. In un momento storico come il nostro, in cui sono tanti i bimbi che vengono alla luce in famiglie già disunite, questa sarà una favola a lieto fine, rappresentato dal ritorno a casa di un padre e di un compagno di vita. E' questa la storia del film "Linea Nigra", le cui riprese si sono recentemente svolte a Orvieto con l'assistenza di Umbria Film Commission. Nello specifico, come luogo principale del racconto, è stato scelto un casolare nelle campagne dell'orvietano. Tuttavia il set ha visitato anche locations del centro storico, in particolare la piazza del Duomo, Piazza della Repubblica, Piazza del Popolo, comprese alcune attività commerciali del luogo.

Linea Nigra è un cortometraggio finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, prodotto da Elio3 e Movimento Film, che ha già una distribuzione che prevede una diffusione in molte sale italiane in testa alle premiere del film "Luglio ‘80" di Massimo Natale, oltre alla partecipazione alle principali manifestazioni cinematografiche italiane e internazionali (David di Donatello, Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Festival del Cinema di Roma, Nastri d'Argento, ecc.). La regia è firmata da Anna Gigante e attori interpeti del film sono stati Ivan Franek e Giulia Michelini, che ha sostituito in extremis Alba Rohrwacher, orvietana d'adozione.

Dunque un'ottima occasione di visibilità per Orvieto e il suo territorio. La regista-attrice protagonista, Anna Gigante, ha così commentato la sua scelta di ambientazione del film: "un posto straordinario, che aiuta a raccontare la storia di Cristina e Lorenzo senza premeditata inquietudine, un posto che, nel corso del film, accoglierà gli avvenimenti raccontando nella bellezza la rinascita di una famiglia. La scelta di Orvieto è stata dettata dall'importanza di rendere il senso fiabesco del racconto. La vista panoramica su Orvieto restituisce l'immagine di un posto incantato, come la bellezza del Duomo e delle strade del centro storico che sembrano appartenere ad un'altra realtà: la realtà della fiaba".

Nella splendida cornice di Villa Le Mura a Panicale si sono concluse invece le riprese del mediometraggio "Viola". Ambientato nel 1960 il film è un thriller psicologico con elementi noir che ha per protagonista una giovane domestica coinvolta in una torbida vicenda di furto e omicidio e che quarant'anni dopo si ritrova ormai cieca ospite di una casa di riposo, divenendo oggetto di un tentativo di vendetta.
Si tratta di un soggetto originale in costume, girato in lingua inglese e prodotto dalla società Sgufilm di West Hollywood per la regia del giovane americano Travis Andrade, giunto alla sua terza prova.
Di particolare rilievo sono gli interpreti principali dell'opera. A cominciare da Cosimo Fusco, noto per la sua partecipazione alla serie televisiva Friends e ai film Angeli e Demoni e Fuori in 60 Secondi, per giungere a Giorgia Wurth, apparsa in Ex e Maschi contro Femmine, e alla promettente Agnese Claisse, figlia d'arte di Laura Morante, già diretta da Verdone in Io, loro e Lara.

L'Umbria è anche terra di grande ospitalità, terra dove il cielo accarezza dolcemente le colline e si fonde con i colori della terra. Ogni borgo, città, paese, ha chiuse in sé bellezze che regalano emozioni e il saper catturare tutto questo ed offrirlo come sottofondo a storie di qualità non può far altro che valorizzarne le potenzialità. "Creare attrazione significa curarsi delle motivazioni che suggeriscono emozioni - spiega l'amministratore unico di APT e UFC Stefano Cimicchi - l'Umbria va innanzitutto proposta esibendone le qualità che la rendono unica".