cultura

MR. BURNS A ORVIETO

sabato 26 giugno 2010
di Elvira Marchetti

E' una calda mattinata di maggio, il sole splende nel cielo, gli uccellini cantano.... E i vecchietti fanno colazione con gli amici al bar.
Il soggetto che oggi vi propongo è un simpatico vecchietto.
Si trova al bar Duomo, con un gruppetto di amici, sta ordinando la sua colazione, un cappuccino e un ottimo cornetto, solo a vederlo mi viene fame! Questo anziano signore è molto particolare e  vorrei quindi procedere con la sua descrizione: questo adorabile vecchietto, porta dei baffetti bianchi che gli ricoprono tutto il labbro superiore, i capelli, ormai rimasti pochi a causa dell'età, sono bianchi e si trovano solo alle estremità del capo, un po' come Mr. Burns, il personaggio dei Simpson. Le mani sono grandi, e rovinate a causa del lavoro, sulla mano destra porta un grosso anello rosso fuoco, probabilmente deve essere il regalo di fidanzamento ricevuto molti anni prima; o semplicemente, data anche la sua eleganza nel vestire, doveva essere un tipo che in gioventù guadagnava molto bene!

Nel vestire è molto elegante, ma soprattutto originale, indossa una giacca beige a quadrettini, sotto una costosa camicia blu notte a righe bianche, in effetti, non sono proprio colori che stanno bene insieme, ma d'altronde, ognuno ha i suoi gusti!
Nonostante il caldo, porta dei calzoni di velluto verdi scuro, quasi un marrone, che al contrario della camicia, stanno molto bene insieme. Le scarpe sono dei mocassini di pelle marrone chiari, probabilmente li trova comodi ed eleganti, le calze.... Un cazzotto in un occhio....sono di un celestino che non sta per niente bene con il resto!
Nonostante il sole che sta uscendo fuori in questo preciso momento, porta con sé un simpatico ombrello beige a quadri, molto intonato con la giacca. Sembra molto affezionato a quel suo borsellino tutto nero, sul cui manico sono poste tre stelline dorate, non so se di plastica o in ferro dipinto. È appena arrivata la sua colazione, il cameriere sorride, speranzoso: vorrebbe una mancia. Per essere così piccolino di statura mangia molto, e soprattutto velocemente.
Mi avvicino sempre di più per capire di cosa stanno parlando, non riesco ancora a capire, si sente solo qualche parola, risalente comunque alla gioventù.
Ora basta cosi, lo lascio mangiare la sua colazione, vado alla ricerca di qualche altro interessante soggetto.

Eccomi di nuovo, dopo svariati minuti di ricerca, la mia acuta vista ha trovato un soggetto particolarmente interessante.
E' un grazioso vecchietto, di circa settant'anni. Sembra molto stanco, si capisce dalle notevoli borse sotto gli occhi, e dai continui sbadigli che emette. Il suo naso è grande, bitorzoluto e a patata. La sua fronte, è scavata dalle rughe, e le sue orecchie... due "parafulmini", sono grandi, e vicino al padiglione sono leggermente pelose.
Questo simpatico vecchietto, sta lavorando con malavoglia, le sue mani sono ormai rovinate dai numerosi anni di lavoro. E' un professionista, si può intuire dal modo esperto di svolgere la sua professione, ormai è stufo di questo lavoro: sposta gli scatoloni dei vini con pazienza e cura. La divisa è sempre la stessa da anni, si capisce dagli strappi ricuciti, sicuramente dalla paziente moglie. Comunque indossa dei calzoni neri, larghi in vita, con gli anni questo soggetto dimagrisce, la cintura è molto stretta con una fibbia dorata. La camicia, anch'essa come quella di prima, è blu a righe bianche: tra anziani, camicie di questo genere vanno molto di moda!
E' di Orvieto, sicuramente, ci giocherei un occhio della testa (ovviamente sto scherzando!), il suo accento è orvietano al cento per cento, ora che sta parlando con un cliente, ne ho la conferma! Ora dobbiamo tornare a scuola, il professore ci sta raggruppando è stato un vero piacere descrivere persone dal vivo!


Questa notizia è correlata a:

GENTE CHE PASSA. Orvietani dal vero tratteggiati dalla penna degli alunni di una classe della media Scalza - Signorelli