cultura

DIFFERENZE

lunedì 21 giugno 2010
di Imma Esposito

Eccomi qua, seduta sopra un gradino che dà su una delle strade principali della mia città per trovare qualche persona interessante da descrivere; trascorrono circa dieci minuti ma nessuno in particolare attira la mia attenzione... uffa...e io che pensavo che quando i ragazzi stanno a scuola gli altri possono gironzolare per Orvieto.
Stop! Ci siamo, quello è il soggetto perfetto!
E' un uomo che ha probabilmente una cinquantina di anni, di certo non molto alto visto che, rispetto a lui, io gli arrivo al petto. Mi colpiscono gli occhiali neri che porta praticamente attaccati al naso e la sua camicia stile scozzese di colore rosso bianco e nero; le scarpe un po' vecchie e i pantaloni blu scuro, non proprio abbinati alla camicia, mi fanno pensare che, forse stamattina, non ha avuto la giusta ispirazione per scegliere con cura il suo look.
Chino un attimo la testa per scrivere e... no, ma che fa!? Se ne va già via con un suo amico? E io che devo ancora finire di descriverlo!! Mannaggia!
Cercherò qualcun altro più interessante anche se, da quanto vedo, non c'è nessuno in strada che mi incuriosisce come lui...
Ecco, finalmente! Il mio sguardo cade addirittura su tre persone ma io decido di descriverne solo due perché mi sembrano le più strane e misteriose...

LO SCACCIASOGNI
Il primo è seduto, in compagnia di altre persone attorno ad un tavolino sopra una sedia attaccata al muro di un bar; è una persona anziana, penso di circa settant'anni, che non ha i capelli sulla nuca ma solo alla fine del collo...decido di avvicinarmi, quindi mi alzo dalle scale e mi appoggio al muro del bar proprio vicino al loro tavolino. Che fortuna! Posso ascoltare, anche se a tratti, la loro conversazione e riesco a percepire alcune frasi: "Non si può approfittare della gente che dopo ti manda a quel paese!". E ancora: "Bisogna ragionare prima di parlare".
In un lampo mi viene in mente mia nonna che ogni volta mi dice di pensare prima di agire...di contare fino a dieci e poi rispondere, insomma le solite cose... ma alla fine ha sempre ragione!
Ora vengo al dunque: quest'uomo ha un viso segnato da profonde rughe e mi colpiscono le sue orecchie a sventola, indossa una giacca elegante, verdastra a righe nere e pantaloni dello stesso colore della giacca, ma a tinta unita.
Sotto questa, porta una maglietta blu che si intona ai calzini. Ovviamente non posso fare a meno di notare le scarpe: mocassini marroni e molto consumati perché la punta è ormai grigia. Probabilmente gli piace camminare molto e le scarpe lo dimostrano.
Sotto il suo grande naso a patata spunta una piccola barbetta bianca.
Noto le mani rugose e la fede al dito... di sicuro è sposato.

Con una mano regge un ombrello molto grande e con l'altra un...aspetta non riesco bene a vedere...adesso mi avvicino un po'...anzi mi siedo al tavolino accanto!
Bene! Da qui si vede meglio, nell'altra mano c'è uno scaccia-sogni, suppongo sia per la nipote piccola che, come tanti bambini, ha paura della notte e allora il nonno le ha regalato questo oggetto per allontanare gli incubi.
Ai suoi piedi ha appoggiato una borsa nera di pelle per tenere le cose più importanti sotto mano.
Mi colpisce il suo modo di parlare: a voce alta porta sempre la mano in aria!
Riesco a sentire un'ultima frase: "L'uomo è una scimmia" e poi "La natura ha fatto grandi problemi!".
Chissà di che cosa sta parlando con i suoi amici...
In questo preciso momento, l'anziano si alza con compostezza e saluta educatamente le altre persone con cui ha potuto scambiare quattro parole...si incammina verso un'altra strada forse per portare a sua nipote il magnifico pensiero che le ha fatto.

SUPERBOY
L'altra persona che descriverò è un uomo sempre anziano e molto bizzarro!!
È vestito in maniera molto strana come un giovane di vent'anni che ama ancora divertirsi; porta un berretto scozzese molto carino, la faccia è piena di rughe ma per lui non è cosa importante, la sua barba è abbastanza lunga e folta, fuma sempre non so se una la sigaretta oppure un sigaro. Accidenti, che maleducato! Ha buttato appena per terra il mozzicone, ma...non si fa!
Ha delle orecchie molto piccole e lo stesso vale per il naso. Guarda, guarda... prima non li avevo notati: veramente "casual" quegli occhiali che porta, molto spessi color rosso e nero che gli mettono in risalto il viso!
Indossa una giacchetta nera e sotto si intravede una t-shirt tipica di chi si sente ancora giovane con il simbolo di Superman e sotto scritto "SUPERBOY!"
Penso che gli piacciano molto i colori rosso e nero perché i suoi abiti e gli accessori sono di questi colori. Chissà se li ha scelti per caso...o è un incallito tifoso del Milan!
Come ho fatto per " LO SCACCIASOGNI" gli ho guardato le mani, non porta la fede quindi non è sposato, forse in passato ha avuto solo delle fidanzate, ma non è andato mai oltre, gli piace dunque essere un uomo libero.

Decido di spostarmi perché dal tavolino dove sono seduta non vedo molto bene tutte le sue caratteristiche...mi accosto di fronte al bar per scrutare meglio e subito mi balza agli occhi la posizione in cui è seduto mentre parla con l'ultima persona rimasta: si regge con una gamba per terra e tiene l'altra è appoggiata al vaso dei fiori. Molti giovani si sistemano in quel modo (anche se non proprio corretto) quest'uomo si sente "giovane dentro" e come tale si comporta.
Ad un certo punto entra nel bar, lo seguo e prendo un cornetto....non succede niente di particolare, chiede solo da accendere.
Quando tutti e due ci siamo risistemati ai rispettivi posti ritorno a descriverlo.
Ha un orologio su ciascun polso, entrambi di colore blu, però sul polso sinistro porta anche un bracciale di cuoio. Siccome è quasi mezzogiorno e la luce del sole comincia ad essere accecante, prende dal suo borsello nero una custodia per gli occhiali dalla quale estrae quella mascherina da sole che sistema sugli occhiali da vista.
Spesso si gratta la barba come per dire all'amico: "Aspetta fammi pensare un attimo che trovo la risposta alla domanda che mi hai posto". Gratta, gratta, osservando faccio caso che, sotto quella barbetta che sembra fatta di ovatta soffice, c'è una ferita. Chissà perché, immagino che se la sia procurata sul posto di lavoro.
Dopo un lungo tempo trascorso restando attaccata al muro, l'uomo si alza contemporaneamente al suo amico, si stringono la mano per salutarsi come due gentiluomini, si incamminano verso altre strade forse per incontrare altri conoscenti con cui continuare a fare chiacchiere e trascorrere con serenità e leggerezza le loro giornate.
Questa giornata dedicata fare un ritratto dal vero mi fa pensare che ognuno è diverso dall'altro ed è proprio la differenza a creare un mondo vario.


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