cultura

"La guerra sia con me - vita immaginaria di S.Rocco". Alla biblioteca Fumi incontro-dibattito con Mino Milani per "Arte e Fede"

venerdì 28 maggio 2010
"La guerra sia con me - vita immaginaria di S.Rocco". Alla biblioteca Fumi incontro-dibattito con Mino Milani per "Arte e Fede"

Leggere, interpretare e condividere. Saranno i tre ingredienti che comporranno l'atteso incontro-dibattito con "La guerra sia con me - vita immaginaria di S.Rocco" in programma per sabato 29 maggio alle ore 21 presso la nuova biblioteca Luigi Fumi in piazza Fedei ad Orvieto. La concomitanza con lo svolgimento, infatti, del Premio Luigi Barzini che verrà assegnato a Roberto Saviano, ha suggerito agli organizzatori del Festival Internazionale d'Arte e Fede d'intesa con il giornalista e scrittore Mino Milani, di slittare di alcune ore - appunto alle 21 anziché alle 17,30 - il programmato incontro. Si preannuncia come un evento particolare a cui parteciperà lo scrittore punteggiato da intermezzi di lettura teatrale con Andrea Brugnera e la Scuola per la Sacra Rappresentazione (Associazione Culturale Kamina).

Mino Milani è nato a Pavia nel 1928. Giornalista, storico e narratore, ha pubblicato numerosi romanzi per le maggiori case editrici italiane. Milani ha esordito nel 1953, scrivendo racconti per ragazzi sul "Corriere dei Piccoli". Padre di alcuni dei più fortunati personaggi della letteratura per giovani, ha pubblicato anche romanzi destinati ad un pubblico più maturo. Il suo più grande successo, Fantasma d'amore, è stato tradotto in pellicola, diretto dal regista Dino Risi e interpretato da Marcello Mastroianni e Romy Schneider. Numerose sono poi le pubblicazioni a carattere storico: la sua biografia di Garibaldi è tra le poche opere italiane tradotte anche in cinese.

Ed ecco, da qui nascere "La guerra sia con me", una splendida vita immaginaria di San Rocco che Milani si inventa. La guerra non è quella che il protagonista combatteva da mercenario, ma quella contro la disperazione, contro il mal di vivere, contro la morte interiore; contro la paura, in fondo, perché come ci ricorda sempre, il coraggio è la forza di vincerla.
E qualora si trovi il coraggio, gli atti che ne seguono non premiano mai subito, non preparano immediate discese, non sono facili, si pagano duramente. Così, con uno stile secco che asciuga ogni sensazionalismo, emerge come una indicazione, sempre, la figura dell'eroe, anzi il vivere eroicamente, a qualunque età, in qualsiasi tempo e occasione, a dire che anche Garibaldi è stato un ragazzetto, San Rocco un ricco mercante, che anche loro hanno avuto giorni ordinari. E il mondo stra-ordinario dell'avventura, che si oppone a quello ordinario di ogni giorno, scintilla, spalanca orizzonti, necessita di impegno continuo; coinvolge in una vita piena, certo, ma non solo quando si è pieni di entusiasmo, anche e soprattutto quando sarebbe bello impigrirsi, fermarsi, starsene in pace.