cultura

"L'Italia che non si vede" - Rassegna itinerante del cinema del reale presso la libreria "Parole Ribelli"

martedì 16 febbraio 2010

Giovedì 18 febbraio, alle ore 18.15, presso la Libreria Parole Ribelli di Orvieto, ha inizio "L'Italia che non si vede" - Rassegna itinerante del cinema del reale con la pellicola "Billo e il gran Dakar".

Regia: Laura Muscardin
Cast: Thierno Thiam; Susy Laude; Rokhaya Soumarè; Ama Ndiaye, Marco Bonini, Paul N'Dour, Paolo Gasparini.
Fotografia: Maria Teresa Punzi
Montaggio: Marco Spoletini
Produzione: The Coproducers in collaborazione con Youssou N'Dour
Italia, 2007. Durata 90'
Formato disponibile: DVD
Premi e Festival:
Miglior film Festival Cinema Italiano di Villerupt e Seattle International G&L Film Festival

Thierno Thiam, è un ragazzo senegalese che decide di partire per l'Italia in cerca di fortuna nel campo della moda, sperando di tornare a casa ricco e sposare Fatou, sua cugina e figlia del medico del villaggio. Dopo varie e difficili vicissitudini Billo, come ormai lo chiamano gli amici, riesce a risollevarsi grazie a un lavoro come tappezziere e all'amore di una ragazza italiana, Laura. Il problema è che la madre lo richiama in Senegal per sposare Fatou proprio quando Laura annuncia con gioia di essere incinta e di volerlo sposare. Billo deve perciò fare una scelta tra due paesi, due culture, due donne ugualmente amate.

Giovedì 25 febbraio, alle ore 18.15, sarà la volta di "Io, la mia famiglia rom e Woody Allen"

Regia Laura Halilovic
Con Laura Halilovic, e con la famiglia Halilovic
Montaggio: Marco Duretti
Produzione: Zenit Arti Audiovisive Italia, 2009. Durata 50'
Premi e Festival:
Premio ‘UCCA - Venticittà' e Menzione speciale della giuria nella sezione Anteprima Doc del Bellaria Film Festival 2009. ‘Stella del Meeting - Cinema contro il razzismo' alla XV edizione del Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina (2009).

Un viaggio intimo e personale tra la fine della vita nomade e lo stanziamento in una casa popolare di Torino. Laura è l'unica figlia femmina della famiglia Halilovic, una famiglia Rom arrivata in Italia dalla Bosnia negli anni Sessanta. La regista diciottenne racconta in prima persona con ironia e senso dell'umorismo il suo rapporto con la famiglia e il suo percorso per accettare le proprie origini e allo stesso tempo realizzare il sogno di diventare regista. Il documentario presenta una riflessione sulla fine della vita nomade, sulle relazioni con i parenti che ancora vivono nei campi e con i gagè, i vicini non rom, e più in generale sulle difficoltà nel rapporto con gli altri, sentimento che accompagna Laura sin dall'infanzia.

Giovedì 4 marzo - ore 18, 15 presso la Libreria Parole Ribelli "Il passaggio della linea"

Regia: Pietro Marcello
Soggetto: Pietro Marcello
Fotografia: Daria D'Antonio
Musiche: Mirko Signorile, Marco Messina
Montaggio: Aline Hervé
Produzione: Indigo film, in associazione con mercurio cinematografica e in collaborazione con Rai3
Distribuzione Indigo film
Italia 2007. Durata 57'

I treni espressi a lunga percorrenza ogni notte attraversano l'Italia da nord a sud, e viceversa, e sono da tempo abbandonati a un destino di lento ma inesorabile degrado. "Il passaggio della linea" è un viaggio attraverso l'Italia a bordo di uno di questi treni dove si mescolano dialetti e lingue diverse. I passeggeri, infatti, sono per lo più pendolari in viaggio verso il nord o stranieri che si accontentano di lavori temporanei in giro per l'Italia. Ognuno di loro porta con sé la sua storia, mentre fuori dai finestrini sporchi e appannati scorrono paesaggi diversi, alcuni segnati dolorosamente dall'intervento dell'uomo altri ancora intatti e di una bellezza abbagliante. Lungo l'intero tragitto le vite dei passeggeri sembrano sospese per un tempo illimitato, scandito solamente dai cambiamenti della luce che filtra dai finestrini e illumina i volti stanchi. Fra gli altri, sul treno, la macchina da presa inquadra un uomo vecchissimo, il noventenne Arturo. Seduto nello scompartimento, sembra guardare il paessaggio ma in realtà i suoi occhi vanno molto più lontano accarezzando i ricordi della sua intera esistenza. Arturo è stato un europeista, il suo passato è stato fitto di impegni civili e politici, ha sempre cercato di rendersi autonomo e libero da ogni convenzione sociale e culturale. Arturo non lascerà mai più il treno, è quella ora la sua casa.

Giovedì 11 marzo - ore 18, 15 presso la Libreria Parole Ribelli "Civico 0"

Regia: Francesco Maselli
Con Ornella Muti, Massimo Ranieri, Letizia Sedrick
Italia, 2007. Durata 80'

Tre storie. Tre racconti di persone vere che hanno vissuto e vivono ancora "border". Tre personaggi raccontati dall'occhio spietato e poetico di Citto Maselli. Che cosa spinge alcune persone a precipitare in una vita senza più regole, schemi e senza più un tetto? Il film di Maselli lascia la parola a tre personaggi che scivolano all'improvviso nella più grande povertà e in situazioni estreme per riprendere i loro occhi, il loro sguardo, la loro salita al calvario, per raccontare la bellezza umana di chi sulle proprie spalle porta tutto il fardello degli stenti e della sofferenza. Un film d'arte che racconta la sopravvivenza in qualsiasi caso, anche in assenza di speranza. Tratto dal romanzo di Federico Bonadonna "Il nome del barbone".