cultura

I giovani e non solo a contatto con Simone de Beauvoir. Folta e interessata partecipazione alla giornata de Il filo di Eloisa sulla scrittrice e filosofa francese

martedì 19 gennaio 2010
di Ornella Cioni

Grande partecipazione di studenti sabato mattina al palazzo del Popolo per assistere all'incontro sulla scrittrice e filosofa francese Simone de Beauvoir, promosso dal Filo di Eloisa-Associazione culturale Eloisa Manciati, nell'ambito di Venti Ascensionali. Circa 180 ragazzi provenienti dalle classi quinte del Liceo scientifico e tecnologico Majorana, dell'Istituto d'Arte e dell'ISIS di Montefiascone hanno affollato la sala dei 400, accolti dal saluto dell'Assessora all'Istruzione Cristina Calcagni, per il cui interessamento l'Amministrazione comunale ha messo a dispozione la sala per questo evento culturale nel momento in cui la risposta delle scuole si è dimostrata superiore alle aspettative .

E' stata seguita con molto interesse la proiezione del bel film di Dominique Gros, che ricostruisce con rare immagini d'archivio la vicenda biografica e culturale della scrittrice da quando, sorridendo alla propria adolescenza, scopriva in sé la certezza della propria vocazione fino alle lucide consapevolezze della vecchiaia nella fedeltà a una visione laica della vita. Una figura sfaccettata e complessa quella della scrittrice, di cui si delinea un ritratto anche attraverso diverse interviste a coloro che l'hanno conosciuta tra cui Michel Contat, la figlia adottiva Silvie Le Bon de Beauvoir, Carl Lanzmann, che ha avuto con lei un'intensa relazione.

"Qual è la vera Simone?" si chiede ad un certo punto uno degli intervistati. Il film ripercorre il periodo dell'esistenzialismo, la vita da bistrot, la fondamentale relazione con Sarte e la volontà di rendere noto il loro rapporto di vita per costituire quasi un modello sociale, la fede di Simone nel rapporto con la verità, da perseguire sia nella propria opera che nelle proprie complesse relazioni, dove tutto si doveva e si poteva dire. Ma anche analizza e problematizza tutte le fasi fondamentali del suo impegno politico e letterario.

Dopo la proiezione Giuliana Misserville, saggista, socia fondatrice della Società Italiana delle Letterate, ha intrattenuto gli studenti richiamando l'attenzione su "L'America giorno per giorno", un diario del primo viaggio in America della scrittrice, dove scopre la discriminazione razziale verso i neri e la contraddittoria posizione sociale delle donne, ancora lontane dalla propria liberazione e dalla elaborazione di un sotterraneo e costante conflitto con gli uomini. Sono state richiamate all'attenzione anche le vivaci pagine in cui Beauvoir racconta i suoi incontri con i ragazzi e le ragazze dei college. Ci descrive il loro rapporto con la politica, la sessualità, le loro aspettative rispetto al futuro e ci rivela un mondo con il quale è ancora possibile confrontarsi e interloquire.

Nell'interessante dibattito con gli studenti, animato dalla prof. Loretta Fuccello, ci si è interrogati sull'attualità della figura di Beauvoir e su che cosa può comunicare oggi a un giovane la sua vicenda personale e la sua opera. Giuliana Misserville ha indicato ai ragazzi il forte messaggio che proviene dalla scrittrice rispetto alla ricerca della felicità, come progetto per la propria vita, che tiene però presenti la relazione e le esistenze degli altri.

Folto pubblico anche nel pomeriggio alla sede del Filo di Eloisa presso il Carmine, dove è stato di nuovo possibile assistere alla proiezione del film di D. Gros, per gentile concessione delle Biblioteche di Roma. La Presidente del Filo di Eloisa, Ornella Cioni, ha riferito sulle conclusioni del gruppo di lettura che nei mesi scorsi si è confrontato sul quarto volume della biografia di S.de Beauvoir "A conti fatti", sottolineando l'utilità e l'efficacia di questo metodo di lavoro. Sono stati riferiti i diversi temi oggetto di riflessione e soprattutto la valenza etica e di pratica politica della narrazione che emerge nell'opera della scrittrice. Giuliana Misserville, che sta lavorando a una biografia di S. de Beauvoir, ha tenuto una approfondita relazione sulle scritture autobiografiche della scrittrice e sul complesso rapporto verità-scrittura che percorre sia la sua opera strettamente biografica che quella più specificamente narrativa e saggistica.

Nello stimolante dibattito che ne è seguito ci si è interrogati su quanto Beauvoir abbia costituito per molte donne un modello di donna e di scrittrice. Ci si è soffermati particolarmente sul "Secondo sesso" e su come questa opera, tradotta in Italia più di dieci anni dopo la sua uscita, sia stata recepita dapprima in modo riduttivo, cogliendone solo un messaggio emancipazionista e sia stata poi piuttosto ignorata dalla generazione cresciuta mentre arrivavano in Italia gli scritti sulla differenza di Irigaray e la diffusione che ne fece la Libreria delle donne di Milano. Solo in anni più recenti, grazie a uno studio sistematico del testo anche da parte di studiose come Rosy Braidotti, è stata messa in luce la complessità di un'opera che può essere colta oggi nella complessità della dialettica tra uguaglianza e differenza, perché tra emancipazione e libertà c'è una tensione che non può mai essere superata, come ci può far riflettere anche la vicenda delle lotte delle donne nei paesi postcoloniali.