cultura

A Porano Susanna Tamaro dialoga con Roberto Conticelli per la presentazione del suo "Il grande albero". Martedì 22 dicembre al Teatro Santa Cristina

domenica 20 dicembre 2009
A Porano Susanna Tamaro dialoga con Roberto Conticelli per la presentazione del suo "Il grande albero".  Martedì 22 dicembre al Teatro Santa Cristina

Appuntamento di rilievo martedì 22 dicembre al Teatro Santa Cristina di Porano. Alle ore 17,00 la scrittrice Susanna Tamaro presenterà al "suo" pubblico più vicino - quello del paese in cui vive, tra un impegno e l'altro, per una buona parte dell'anno - il suo ultimo lavoro intitolato "Il grande albero", una fiaba moderna sull'amore, la natura e la continuità della vita, scritta per i ragazzi, ma che "farebbero bene a leggere anche gli adulti" come afferma la stessa scrittrice sul suo sito.

Nell'occasione i protagonisti, insieme alla scrittrice, saranno i bambini della scuola elementare di Porano che metteranno in scena una rappresentazione tratta dal libro. Susanna Tamaro presenterà "Il grande albero" dialogando con il giornalista Roberto Conticelli, vice capo-redattore del quotidiano "La Nazione" e segretario dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria.

A dieci anni da "Papirofobia", la scrittrice triestina, orvietana d'adozione, torna così al genere della favola per bambini, con un testo godibile anche per gli adulti. Il lancio de "Il grande albero" pubblicato da Salani a fine ottobre è stato accompagnato dal blog dedicato alle impressioni dei lettori http://ilgrandealbero.it/. Anche grazie a questo lancio, nella prima settimana sono state vendute quaranta mila copie.

Come ha scritto Davide Pompei in un nostro precedente articolo, "la storia ruota attorno ad un abete trasportato nella capitale per addobbare San Pietro, e al suo tenace inquilino, lo scoiattolo Crik, che per riportarlo nell'amata foresta tenterà di tutto, fino ad ottenere l'intercessione papale. Nato di getto, dopo un giorno di pioggia trascorso sulle Alpi, il nuovo libro firmato Tamaro è una fiaba moderna intrisa di speranza e coraggio. Un inno pacato alla continuità della vita, rivolto alla solitudine dei tempi moderni. Sorretto da una scrittura pulita e lineare, a pochi giorni da Natale "Il grande albero" ricorda l'importanza, non solo metaforica, delle radici. Senza le quali non c'è nutrimento".