cultura

Convince "Il Cambusiere" di Giuseppe Baiocco

lunedì 14 dicembre 2009
di jacopo

Venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 dicembre, al teatro Mancinelli di Orvieto, è stato rappresentato lo spettacolo teatrale "Il Cambusiere" di Giuseppe R. Baiocco. Lo spettacolo tratta la storia vera di Igino Gini, cuoco di Acquapendente che ha lavorato e lasciato discendenti a Orvieto, protagonista fra il 1899 e il 1900 della spedizione al Polo Nord diretta dal Duca degli Abruzzi Luigi Amedeo d'Aosta. L'impresa destò scalpore e permise all'Italia di raggiungere il posto più a nord del mondo, in condizioni proibitive, in un'epoca durante la quale l'orgoglio nazionale richiedeva gesti simbolici estremi. Lo spettacolo si basa sul diario che l'uomo ha lasciato ai posteri. Diario semplice di un uomo semplice, non particolarmente erudito, eppure molto efficace nel descrivere ciò che ha provato in quel periodo della sua vita.

Scenografia minimalista, alcune casse disposte sul palco e delle funi a ricordare quelle presenti sulla nave. Sullo sfondo poi troviamo un grande telo sul quale vengono proiettate delle immagini della spedizione, dei suoi protagonisti, del Polo Nord. Al centro di tutto ci sono i due attori, Edoardo Siravo e Alessandra Fallucchi, che interpreta Igino Gini e la figlia. Entrambi sono particolarmente bravi e ben calati nelle parti che recitano, non è facile infatti mantenere l'attenzione del pubblico medio-alta per circa 75 minuti senza una pausa, i due sembrano riuscirci anche con una certa facilità.

La bravura di Siravo è soprattutto nel riuscire, con le semplici parole, a trasmettere chiaramente quello che doveva essere lo stato d'animo di un uomo che ha vissuto un'impresa straordinaria oltre un secolo fa; le sue paure, i dubbi, le perplessità, la sue curiosità, la paura della morte e la gioia del vivere sono espressi dall'attore in maniera chiara e con una recitazione che sembra molto appropriata. Anche Alessandra Falucchi sembra essere perfettamente a suo agio nei panni della figlia che descrive la figura di un padre così famoso, ingombrante, lontano ma vicino, vivissimo e sempre presente anche quando sarà morto.

Spettacolo molto gradevole da vedere.