cultura

Orvieto sulla copertina della rivista "La Vie" di Taiwan

lunedì 27 luglio 2009
di Lucia Caruso
Orvieto sulla copertina della rivista "La Vie" di Taiwan

E' sicuramente la prima volta che un rotocalco internazionale di livello medio alto dedica una cover story ad Orvieto che, come è noto, è la capitale e la sede di Cittaslow International.
La scelta editoriale, frutto proprio dell'intensa attività di Cittaslow International, è stata quella della rivista "La Vie" (Life is a design) di Taiwan che in un lungo reportage della giornalista Su-Wen Chang realizzato nella settimana dall'1 al 7 maggio scorsi e pubblicato a giugno, documenta con dovizia di dettagli a bellissime fotografie, la realtà della città di Orvieto, capitale delle città del buon vivere. 50 pagine in cui questo concetto viene esplicitato e declinato nelle sue varie espressioni: dalla struttura all'organizzazione della città, alle infrastrutture e alle testimonianze dell'artigianato, ai luoghi della cultura e della formazione, fino ai luoghi e locali più particolari.

Si parte dalle immagini del centro storico fotografato dalla Torre del Moro per entrare nella sede dell'Associazione Internazionale Cittaslow presso il Complesso di San Giovanni / Palazzo del Gusto, subito seguita dalla mappa mondiale della rete internazionale delle cittaslow (Italia, Europa, Australia, Nuova Zelanda, South Korea) e dai parametri di accesso riassunti nei 52 requisiti di certificazione su 6 macro aree comprendenti: le politiche ambientali, infrastrutturali e dei trasporti, la consapevolezza dei cittadini, la nuova agricoltura, l'ospitalità e l'accoglienza, le tecnologie per la qualità urbana.
Successivamente si apre la mappa del buon vivere ad Orvieto con le foto dei monumenti e percorsi più significativi: vie, piazze, slarghi, discese e salite ma anche l'esatta descrizione del sistema di mobilità alternativa, l'intervista al Sindaco (a maggio era ancora Stefano Mocio) e poi tante istantanee su aspetti di vita e personaggi locali; e ancora, immagini dell'interno del Palazzo del Gusto, del Centro Servizi Formativi della Provincia di Terni (anch'esso situato al San Giovanni) della Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi", del Caffè Montanucci, della gelateria Pasqualetti, della Trattoria "La Palomba", del mercato di Piazza del Popolo, delle botteghe artigiane: l'Arte del Vasaio, Merletto di Orvieto, ArsAuri, l'Arte del Cuoio, Patris Intarsi, le ceramiche Giacobini. Infine, gli incontri con la Tenuta le Velette, la Cantina Custodi, il Frantoio Cecci, la Fattoria Roberto Rosati, l'Hotel Ristorante Villa Ciconia e per chiudere le immagini di "Orvieto con Gusto" Umbria Jazz Winter e Cittaslow in festival / Dinner music.

L'articolato e specialistico dossier si completa con la testimonianza del Prof. Dehyun Sohn dell'Università e Seoul e Hanyang, coordinatore nazionale delle 5 cittaslow della Corea del Sud, circa la nascita e lo sviluppo della filosofia slow nella cultura dell'estremo oriente.

Frattanto, l'uscita del reportage sembra aver destato curiosità in Cina. La giornalista Su-Wen Chang fa sapere che "dalla pubblicazione del servizio, sono numerosi le radio e i programmi tv che desiderano conoscere più da vicino gli obiettivi di cittaslow". "I ricordi del mio viaggio ad Orvieto - scrive ancora Su-Wen Chang - sono stati per me preziosi. Forse è il modo giusto anche per i taiwanesi di imparare uno stile di vita migliore, più slow".