cultura

Versi eccellenti e ottime uve. Agio e raffinatezza per la "Cena poetica" del Filo di Eloisa

martedì 10 febbraio 2009
di laura
Versi eccellenti e ottime uve. Agio e raffinatezza per la "Cena poetica" del Filo di Eloisa

E' stata una serata davvero riuscita la "Cena poetica" organizzata lo scorso sabato al ristorante "Al San Giovenale" dall'associazione orvietana "Il filo di Eloisa - Associazione culturale Eloisa Manciati": atmosfera di sobria raffinatezza, clima cordiale e disteso, ottimi vini abbinati a eccellenti versi. La serata, realizzata dall'associazione in collaborazione con la condotta Slow Food e la delegazione Fisar di Orvieto, e con le aziende vitivinicole Castello di Corbara e Le Velette che hanno offerto i magnifici vini, ha avuto un duplice scopo: da un lato la convivialità, per fornire a soci e non soci una piacevole occasione di ritrovarsi insieme e di promuovere le finalità dell'associazione; dall'altro il sostegno al secondo concorso nazionale per giovani donne recentemente bandito dal Filo di Eloisa e dedicato quest'anno alla biografia femminile. "Vite da raccontare. Donne significative nell'esperienza e nella storia di altre donne" è il tema del concorso, e sarà anche il titolo del volume finale che, dopo la selezione dell'apposita giuria presieduta da Lucia Motti, responsabile dell'Archivio storico delle donne della Fondazione Istituto Gramsci, raccoglierà i 20 migliori contributi e sarà pubblicato e distribuito a livello nazionale in collaborazione con le edizioni Lietocolle di Michelangelo Camelliti.

Tra le molte persone che hanno partecipato alla serata, particolarmente gradite, per il loro valore simbolico, le presenze del Sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, socio onorario dell'associazione, dell'On.Carlo Emanuele Trappolino, della consigliera di parità della Provincia di Terni, Raffaella Chiaranti, e di tutte le rappresentanti del Tavolo delle Pari Opportunità recentemente costituito dall'amministrazione comunale: l'assessora Pirkko Peltonen e le consigliere Anna Rita Mortini (coordinatrice dell'orgnismo) e Donatella Belcapo. Presenti anche delegazioni di altre associazioni (Emily, OCC, Nazareth, Altra Città, Laboratorio Teatro Orvieto) e la Segretaria della Camera del lavoro di Orvieto Maria Rita Paggio. E' stata la Presidente del Filo di Eloisa, Ornella Cioni, ad illustrare ai presenti gli scopi dell'associazione e il bando del secondo Concorso, ringraziandoli per il sostegno offerto alla pubblicazione con i proventi della serata. Un saluto è stato portato dal Sindaco Mocio che, oltre a manifestare apprezzamento per il prezioso lavoro culturale svolto dall'associazione, ha ricordato l'impegno culturale e sociale di Eloisa Manciati nei molteplici ruoli svolti come impiegata del Comune di Orvieto.

Particolarmente apprezzate, da tutti i presenti, le eccellenti etichette del menù, presentate dal consigliere Fisar Ennio Cadamuro, e altrettanto gradita l'idea di averle abbinate alla letteratura femminile, con tre brevi e intense letture poetiche offerte dalle brave lettrici dei laboratori di lettura della Sala del Carmine.
Per i profumi alla frutta e i dorati riflessi de "Il Caio" di Castello di Corbara, Orvieto Classico Superiore DOC a prevalenza di Grechetto e Malvasia, particolarmente adatti i sensuali e raffinati versi di Saffo di Lesbo letti da Olimpia Cesaroni. Il robusto rosso rubino e gli intensi toni speziati del "Lago di Corbara" DOC (Sangiovese Merlot Cabernet) sono stati invece abbinati al cosmico, sublime erotismo creaturale della contemporanea Anna Maria Farabbi, letta da Patrizia Belcapo. Emily Dickinson infine, la divina poeta americana del secondo Ottocento porta da Emanuela Leonardi, per i rari, maturi aromi liquorosi del luminoso "Il Raggio", IGT passito della Tenuta Le Velette.
Intermezzi musicali al pianoforte del Maestro Pier Paolo Vincenzi hanno ulteriormente allietato la serata.

L'associazione "Il Filo di Eloisa" ringrazia quanti e quante hanno partecipato e contribuito alla realizzazione dell'iniziativa, ultimi per menzione ma non certo per importanza Vittorio Tarparelli, per la grafica dei bellissimi menù da tavola, e l'Officina del Gusto - Al San Giovenale per l'ospitalità nella sempre suggestiva cornice della struttura.

Di seguito le etichette i versi proposti; in correlata la galleria fotografica della cena.

"Podere Il Caio" Orvieto Classico Superiore DOC
[Lesbo nobile, nettare saffico in purezza]

Qui a me da Creta vieni a questo tempio venerando,
dov'è un leggiadro boschetto di meli, e altari che fumano
d'incenso;

e qui acqua fresca risuona tra i rami dei meli, e tutto il
luogo è ombreggiato di rose, e dalle foglie agitate
discende sopore;

e qui un prato dove pascolano cavalli è rigoglioso di fiori
primaverili, e le brezze spirano dolcemente...

Qui tu, o Cipride, presa un'anfora mesci con grazia
in tazze d'oro nettare infuso di letizia...


... agli altri quello che vogliono il Cronide conceda.
Ma io, io amo la raffinatezza - e voi lo sapete - e per me
l'amore del sole ha come prerogativa ciò che è luminoso e ciò
che è bello.

[Saffo di Lesbo]


Castello di Corbara "Lago di Corbara" DOC

[Eros 2007, rosso magnifico della Farabbi]


Non Narciso. Nessuna contemplazione del riflesso
della mia faccia né di quello della mia poesia. Bevo.

Nel mio giardino quasi mezzanotte gli elfi brillano
mentre gli alberi si spostano leggermente
dentro la propria corteccia morbida.
L'erba è sonora: ingrandisce.
Laggiù una giostra di lucciole
tra le rose.

Leggo la scrittura vegetale il creato le creature
lo spargimento in terra della frenesia stellare.
Imparo la lunghezza del mio pozzo in cuore
che mi collega direttamente all'abisso.
Buonanotte.

Al fuoco liquido rossissimo mentre scende.
Mi disseta. Mi scioglie.

[Anna Maria Farabbi]
da "La Magnifica Bestia"


Tenuta le Velette "Il Raggio" Umbria IGT Passito

[Muffato di Manzanilla, divina riserva Dickinson]

Da boccali scavati in perla -
assaporo un liquore mai distillato.
Neppure le bacche di Francoforte
un alcool simile hanno mai dato!

Ebbra d'aria -
corrotta di rugiada-
da locande di blu fuso -
vacillo, lungo interminabili giorni d'estate.

E quando gli "osti" dalla digitale
cacceranno l'ape ubriaca -
quando la farfalla rinuncerà ai suoi "sorsi"
Io, berrò ancora di più!

Fino a quando i serafini dondoleranno
i loro bianchi cappelli e accorreranno
alla finestra - i santi - per vedere

la piccola bevitrice giunta da Manzanilla!

[Emily Dickinson]

Galleria fotografica della "Cena poetica"