cultura

Premio Stella d'Oro ad Allerona. Mercoledì 30 luglio la Compagnia G.A.D. Città di Pistoia nell' "Opera da tre soldi" di B. Brecht

martedì 29 luglio 2008
Mercoledì 30 luglio G.A.D. Città di Pistoia di PISTOIA in "L’opera da tre soldi" di Bertold Brecht regia di Franco Checchi con: Gionata Geremia Peachum Paolo Nesi Celia Peachum, sua moglie Carmen Di Bello Polly Peachum, sua figlia Alice Cangemi Tiger Brown, Capo della polizia Elvio Norcia Lucy, sua figlia Martina Lazzeri Macheat, Macie Messer Franco Checchi Jenny delle Spelonche Daniela Dolce Filch, mendicante Giacomo Del Bino Smith, carceriere Marco Fondi La compagnia: L'Associazione G.A.D., Gruppo d'Arte Drammatica "Città di Pistoia", ha come scopo della sua attività la pratica, la diffusione e la promozione della cultura e dell'arte teatrale. E’ un gruppo teatrale amatoriale composto da più di quaranta persone ed associato alla U.I.L.T. Viene fondato nel 1970 da Fabrizio Rafanelli, che riunisce in questa formazione vecchi appassionati di teatro che già avevano fatto parte del G.A.D. o di altre filodrammatiche negli anni '50 e nuovi elementi interessati al teatro. Nell'arco di pochi anni sotto la guida esperta e attenta di quel vero maestro che è stato il "dottore", il gruppo si fa conoscere ed apprezzare in provincia e fuori con produzioni di tutto rilievo, sempre improntate alla ricerca dell'accrescimento umano, culturale e artistico degli attori e del pubblico più eterogeneo. Negli anni '80 Rafanelli, pur mantenendo la direzione artistica del G.A.D., passa la mano per la regia a Franco Checchi che ne ha continuato l'opera con spettacoli di sicura qualità che hanno partecipato alle maggiori rassegne nazionali sempre con ottimi risultati. Sono oltre 40 le produzioni, tutte di altissimo livello artistico come testimoniano le 26 partecipazioni al Festival di Pesaro, le 5 al Festival Maschera d'Oro di Vicenza e le altre ai maggiori festival o rassegne L’opera: Rari i casi della storia dove l’opera d’arte esibisce il vanto di una duplice paternità, indispensabile e complementare al capolavoro Bertolt Brecht e Kurt Weill rappresentano il binomio indissolubile e creatore de “L’opera da tre soldi”. Narra le vicende del ricco commerciante Gionata Geremia Peachum e del bandito Macheath, detto Mckie Messer, spregiudicato antieroe. Ambientata a Londra in un mondo alla rovescia, tutto teso al tornaconto personale, la cui aspirazione massima è uno status borghese di perfetta onorabilità. Fu messa in scena la prima volta a Berlino il 13 ottobre 1928. Il lavoro di Brecht-Weill riceve un’accoglienza trionfale: in cinque anni si rappresenta ben diecimila volte in Europa e viene tradotto in diciotto lingue (Brecht si preoccupò sempre che i suoi drammi fossero recitati nelle varie lingue affinché se ne assicurasse la comprensione). Nel ‘31 il regista austriaco Georg Pabst lo adatta agli schermi cinematografici e nel ‘33 l’opera arriva sui palcoscenici di Broadway. Per non parlare della fortuna dei brani musicali: la Ballata di Mackie Messer, per esempio, diventa uno dei maggiori successi di Louis Armstrong e di Ella Fitzgerald. L’autore: nato ad Augusta nel 1898, pubblica le prime composizioni liriche e narrative negli anni della scuola superiore, rivelando fin dagli esordi una spiccata attrazione per le forme poetiche tradizionalmente legate alla musica, ma solo dopo che Tamburi nella notte, gli ha valso l’assegnazione di un premio, decide di dedicarsi interamente all’attività letteraria e teatrale. A contatto coi circoli d’avanguardia stringe nel 1927 l’amicizia, con Kurt Weill, da cui scaturisce la fortunata produzione degli anni 1927-1930 di cui L’opera da tre soldi (1928) è uno dei maggiori successi delle scene berlinesi nel dopoguerra. Considerato uno dei principali avversari del regime nazista, sarà costretto a fuggire: come Weill, approda negli Stati Uniti. In America lavora molto per il cinema, anche per Fritz Lang. Dal `47 è di nuovo in Europa, e si stabilisce definitivamente a Berlino Est dove si dedicherà solo al teatro. Fonda nel 1949 il “Berliner Ensemble”, che si impone negli anni `50 in Europa come il principale laboratorio di teatro contemporaneo. Muore a Berlino il 14 agosto 1956, sei mesi dopo aver assistito alla rappresentazione de L’opera da tre soldi messa in scena da Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano.