cultura

Viaggio in musica per riscoprire la Resistenza: Gioacchino Lanotte e la sua chitarra alla libreria "Parole ribelli", Sabato 26 aprile alle 18,30

mercoledì 23 aprile 2008
Il Comitato Cittadino Antifascista, in occasione della Festa della Liberazione, promuove la presentazione del testo di Gioacchino Lanotte "Cantalo forte - La resistenza raccontata dalle canzoni" (Edizioni Stampa alternativa). L'evento si terrà sabato 26 aprile alle ore 18.30 presso la libreria "Parole ribelli", in via Corso Cavour 3, Orvieto, dove sarà presente l'autore accompagnato dalla sua inseparabile chitarra e da alcune proiezioni video. Al termine dell'evento seguirà un aperitivo nel cortile interno della libreria. Il testo di Lanotte propone un viaggio in musica attraverso i canti partigiani elaborati dal ’43 al ’45 fino ad arrivare ai giorni nostri, in quelle che sono state le rielaborazioni successive di ideali e valori che non hanno mai smesso di essere vivi. La musica diventa dunque il pretesto per ripercorrere le vicende di quegli anni, raccontando quella che fu la Resistenza partigiana e le varie anime che la mossero, gli ideali, le somiglianze e le differenze esistenti fra i diversi gruppi, fino ad arrivare a ciò che la rende attuale ancora oggi. L’appuntamento è fissato per il 26 aprile, posticipato di un giorno rispetto all’anniversario della Liberazione, ma il significato che gli si vuole dare è analogo: ribadire la necessità di tenere vivi e desti i sentimenti che portarono all’abbattimento del fascismo, la richiesta della libertà e della democrazia. Note sul libro: ”Del lavoro di Lanotte, già autore assieme a M. Peroni di un volume su Tenco e di svariati saggi, nonché docente all’Università Cattolica di Milano, si apprezza la prosa asciutta e precisa, del tutto priva di facili artifici retorici, e soprattutto il rigore filologico che caratterizza le pagine dedicate all’analisi dei canti: la precisione delle ricerche condotte lo porta ad illustrare al lettore non solo l’ascendenza (talvolta complicata) di certi brani, ma anche le diverse redazioni che il testo ha subito nel corso delle varie fasi storiche che ha attraversato. Notevole anche l’attenzione alla contemporaneità: nella parte dedicata ai canti sulla Resistenza, l’autore sottolinea la scoperta che i giovani del ’68 fecero dei movimenti partigiani, l’oblio dei materialistici anni ’80, e poi il fiorire di una nuova sensibilità nel corso dei ‘90, che ha portato artisti come i Modena City Ramblers e Francesco De Gregori (giusto per citare quelli più famosi) a confrontarsi con una pagina così tragica della nostra storia.”(recensione Di Marco Lo Prete).