cultura

La magica notte di Capossela chiude il Villalago Festival. Soddisfatto l'assessore alla Cultura Sganappa

lunedì 30 luglio 2007
Atmosfera incantevole domenica sera per il concerto di chiusura del Villalago Makes Music Festival. Un Vinicio Capossela più intenso che mai ha conquistato il pubblico del teatro all’aperto di Villalago di Piediluco, al solito gremito, con una delle due sole date italiane dello spettacolo “Rebetikos Gymnastas”. Un concerto davvero magico quello del cantautore italiano. A tratti malinconica e dolente, gonfia di suggestioni acustiche di sapore mediterraneo, la musica di Capossela ha stregato i numerosi spettatori presenti e ha confermato ancora una volta l’incredibile versatilità dell’artista. Accompagnato sul palco da una band di musicisti eccezionali, Capossela ha riproposto molti dei suoi brani più celebri con un impasto sonoro nuovo, rimodellando i pezzi in chiave rebetica o introducendo gli strumenti tradizionali di questo genere musicale negli arrangiamenti originali. Il rebetico è uno stile non semplice da definire. Un genere “affine al blues, al tango e alla morna capoverdiana”, come lo stesso Capossela lo ha descritto, sensuale e suggestivo, in grande sintonia con la musica di Vinicio. Ma Capossela oltre che musicista e cantante è anche grande istrione e non potevano mancare i suoi famosi travestimenti e le sue interpretazioni sopra le righe. L’introduzione del concerto è dedicata alla “ginnastica mitologica”. Si parte subito con i brani dell’ultimo disco, “Non trattare”, “Brucia Troia” e la divertente “Medusa cha cha cha” con Vinicio mascherato da Medusa e la voce velenosa. Un avvio dirompente stemperato subito da una serie di brani in cui la dolce presenza delle sonorità rebetiche colpisce decisamente nel segno e arricchisce le versioni originali. Il ritmo suadente di “Con una rosa” diviene più incalzante, le atmosfere di “Morna” e “Scivola vai via” ancora più intime ed emozionanti. La scaletta è una vera goduria per i fans di Capossela e non potevano mancare i brani che hanno reso grande l’artista, da “Corre il soldato”, “Maraja” e “Contrada Chiavicone” a la splendida e disperata “Non è l’amore che va via”. Arriva poi il momento di “Ultimo amore” forse il brano più bello di Capossela, in cui la drammaticità assoluta della storia d’amore raccontata viene mitigata dalla estrema leggerezza della musica. Dopo l’omaggio al grande cantautore russo Vladimir Vysotsky con il brano “Ginnastica” arriva l’esplosiva “L’uomo vivo” che tutto il pubblico segue in piedi applaudendo. E’ quindi il momento di presentare i musicisti, otto in tutto, con particolare attenzione verso i rebetici Manolis Pappos ( Bouzouki) Vassilis Massalas (baglamas) e Ntinos Xatziiordanou (accordeon) che con i loro strumenti hanno creato una miscela sonora straordinaria fondendosi meravigliosamente con la base strumentistica tradizionale, basso, batteria, percussioni, chitarra e fiati, oltre al curioso strumento elettronico chiamato Teremin, suonato da Vincenzo Vasi. La serata sfuma con il ritmo ossessivo de “Il ballo di San Vito” e con il brano che da il titolo all’ultimo album di Capossela “Ovunque proteggi”, una ballata commovente e una preghiera finale che travolge di emozioni il pubblico presente. Si chiude così la quinta edizione del Villalago Makes Music Festival, organizzata anche quest’anno dall’Associazione TeMa di Orvieto e dalla Provincia di Terni. Tre serate di grande musica sul palco del teatro all’aperto di Villalago di Piediluco che hanno visto alternarsi Goran Bregovic, Bandabardò e Vinicio Capossela. Un programma di straordinario valore artistico e un’alta partecipazione di pubblico per una rassegna musicale di grande prestigio. Soddisfatto l’Assessore alla Cultura della Provincia di Terni, Alberto Sganappa, che ha seguito attentamente e con occhi ed orecchi critici i tre spettacoli in calendario. “Non possiamo che essere compiaciuti dei risultati di questa 5^ stagione del “Villalago Makes Music Festival” - sottolinea - che ci ha offerto tre spettacoli di alta qualità, con protagonisti di alto livello. Tre concerti che hanno proposto generi musicali completamente diversi e che hanno consentito di soddisfare i gusti di un pubblico variegato. Le melodie di Bregovic, i ritmi demoniaci della Bandabardò ed i virtuosismi di Capossela sono stati sottolineati da vere e proprie ovazioni: quindi una stagione sicuramente positiva”.