cultura

Il nuovo corso della Galleria zerotre dall'affascinante sede dei vecchi magazzini Seccafieno

sabato 23 giugno 2007
Mentre continua a Orvieto, nella nuova sede della Galleria Zerotre (Via Di Loreto, 5) “Frequenze rituali”, l'esposizione di Marion Forssell e Valentina Crivelli, l'Associazione culturale zerotre ha inaugurato proprio oggi, presso il Palazzo della Corgna a Città della Pieve, una mostra dello scultore Marco Perli, “L'attesa”. La mostra è organizzata dall’Assessorato alla Cultura di Città della Pieve, curata da Liliana Grasso ed allestita dall’architetto Vanessa Correro. Ventidue sculture, di cui sei grandi e 16 di media e piccola, che hanno in comune lo sforzo dell’artista per ritrovare e poi perdere l’identità corporale. Solo volti e mani permettono loro d’esprimersi perché il corpo si mimetizza nella geometricità della materia. I materiali utilizzati sono la sabbia, la creta ed il legno lavorati in modo da rievocare un marmo polveroso ed arcaico quasi che le sculture, pur essendo espressione di un’arte attualissima, provenissero da molto lontano e parlassero un linguaggio antico. Marco Perli, nato a Caracas, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Perugia e, da alcuni anni, vive in Umbria dove lavora come scultore e fotografo. “Perli ha scelto il linguaggio lento della scultura – scrive Liliana Grasso - e appartiene a quella scuola di scultori contemporanei che hanno scelto la tradizione figurativa assimilandola prima e poi usandola con libertà e naturalezza. Questo atteggiamento nei confronti della tradizione permette a Perli di affrontare la contemporaneità con la consapevolezza che, con lo strumento della tradizione, egli è chiamato non a rievocare il passato, ma a raccontare il suo tempo, a dare significato e forma agli argomenti ed alle istanze dei nostri giorni. Ecco allora le sue sculture, creature che abitano luoghi di frontiera sospese fra il presente e il futuro. Creature ambigue, molto antiche e allo stesso tempo molto moderne, figure modellate dai venti e dalle piogge in un luogo senza tempo. Immobili, assorte, in ascolto di un messaggio misterioso che sembra giungere dall'infinito. Testimoni di un mondo lontano anni luce dalla nostra epoca, che pure con la loro fioritura di umanità sono a noi vicinissime. Marco Perli trasferisce nella pietra, nel legno o nella creta un mondo interiore fatto di riflessioni; ci conduce ad osservare la dimensione del tempo vissuto e delle sue figurazioni nell’anima. Ci trasporta in una dimensione in cui il tempo dell’attesa e quello della speranza ma anche il tempo della noia e della malinconia, della vecchiaia e della giovinezza, sono le strutture portanti della condizione umana.” Per tornare a Orvieto, da sottolineare che il nuovo corso della Galleria zerotre ha permesso la lodevole riqualificazione di un ambiente di antico e popolare valore: il vecchio magazzino di frutta e verdura “Seccafieno”, che mantenendo le sue originarie peculiarità è tornato a pulsare di nuova e diversa vitalità, rivelandosi un luogo quanto mai adatto a una galleria d'arte che ambisce ad essere, anche, un punto di più vasto riferimento culturale. La mostra di Marion Forssell e Valentina Crivelli merita davvero una visita. Innanzi tutto per il pregio delle due autrici e per il loro singolare contrasto: le entusiaste esplosioni di colore di Marion da un lato, “straordinarie” e certamente fuori della quotidianità; i rituali quotidiani, domestici e sacrali, misurati e silenziosi di Valentina dall'altro. E in secondo, ma in non meno importante luogo, per godere della nuova, affascinante funzione dei vecchi magazzini. Nella foto il gruppo portante dell'Associazione zerotre al momento dell'inaugurazione della nuova sede della galleria. Ai lati le artiste Marion Forssell (con l'abito a fiori) e Valentina Crivelli (in jeans).