cultura

'Mille anni sono passati'. Ficulle celebra il Millenario della Badia di San Nicolò e del Monaco Graziano

martedì 19 giugno 2007
Con il saluto del Ministro per i Beni e le attività culturali, On. Francesco Rutelli, ha avuto inizio a Ficulle, sabato 16 giugno, la celebrazione per il millenario dell'Abbazia di S. Nicolò al Monte Orvietano, l'antico e pregevole sito del territorio ficullese, benedettino prima e camaldolese poi, dove prese i voti il Monaco Graziano, noto giurista e fondatore del diritto canonico. “Sono molto lieto di inviare il mio cordiale saluto agli organizzatori e a tutti i partecipanti alla manifestazione che ricorda il millenario della Badia di San Nicolò del Comune di Ficulle – si legge nella nota di saluto inviata dal Ministro Rutelli -. La valorizzazione delle testimonianze della nostra storia ed il recupero delle opere che la tradizione del passato ci consegna sono una scelta doverosa per chiunque abbia a cuore il futuro dell’Italia. C’è futuro solo per chi ha memoria. E dunque l’idea di una manifestazione che commemori un tessuto di pietre, di valori e di ricordi come un’antica Badia è ancora più significativo in tempi in cui purtroppo si parla in chiave di negative contrapposizioni. Se le nostre comunità amano le proprie radici e sanno coltivarle con la ricerca e con le iniziative culturali, non c’è spazio per la decadenza e si apre la strada alla rinascita. Auguro il più grande successo al vostro incontro.” “S.Romualdo partitosi verso il 1007 dal monastero di Villa di Castro si portò nel territorio orvietano per fondarvi o restaurarvi l'Habbazia di S.Nicolò in Monte in diocesi di Orvieto”: questo è il testo originale tratto dal Tomo 3°, Libro 29° degli Annali Camaldolesi, l’unico documento di cui abbiamo notizia e a cui far risalire la data di fondazione dell'antica Badia di Ficulle. “Mille anni sono un anniversario importante per un monastero come l’Abbazia di S.Nicolò, che tanta parte ha avuto nella storia di Ficulle – afferma il Sindaco Bernardino Ciuchi – per questo abbiamo ritenuto si dovesse dare degno risalto all'evento con una celebrazione di riguardo. Abbiamo condiviso l’idea con S.E. il Vescovo Mons. Giovanni Scanavino, il Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione prof. Mario Morcellini, il Parroco Don Domenico, Don Maurizio, il Comitato della Badia e il Gruppo Storia, ed insieme abbiamo messo in piedi una giornata divisa in due momenti strettamente collegati: un incontro pubblico a cui ha preso parte anche il prof. Mario Caravale, Ordinario di Storia del Diritto Italiano, membro del Senato Accademico della Sapienza e Direttore del Dizionario Bibliografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani; e, trattandosi di un luogo di culto importante e caro alla fede e alla tradizione dei ficullesi, di un momento di preghiera il pomeriggio alle 18,30 presso la chiesa della Badia, al quale abbiamo avuto l’onore di ospitare una delegazione di Monaci Camaldolesi, con a capo il Priore Padre Ugo Fossa. È ovvio, come risulta evidente anche dal titolo dato alla celebrazione - “Memoria del Millenario della Badia di San Nicolò al Monte Orvietano e del Monaco Graziano, il più illustre dei suoi figli” - che non poteva mancare un momento di riflessione sul Monaco Graziano, figura importante nella storia del diritto canonico, “che ricordo insigne giurista figlio di cotesta Terra”, recitava il telegramma inviato da Papa Pio XII all’Arciprete Borri, parroco di Ficulle, per le celebrazioni dell’VIII Centenario del “Decretum”. L’importanza della figura del Monaco Graziano è altresì decretata nel documento in cui Giovanni Paolo II presenta ufficialmente il nuovo codice di diritto canonico il 3 febbraio 1983, che recita testualmente: A questo riguardo mi sia consentito, fra le tante figure di canonisti e giuristi, meritatamente famosi, nominare almeno il monaco Graziano, l’autore del “Decretum” (“Concordia discordantium canonum”), che Dante colloca nel quarto suo cielo, tra gli spiriti sapienti, in compagnia di sant’Alberto Magno, di san Tommaso d’Aquino e di Pietro Lombardo, esaltandolo perché “l’uno e l’altro foro / aiutò sì che piace in paradiso” (Dante Alighieri, La Divina Commedia, “Paradiso” X, 104-105). “Per dare maggior risalto al lavoro che è stato fatto in questi anni – afferma ancora il Sindaco Bernardino Ciuchi - abbiamo messo insieme una parte dei documenti provenienti da una prima ricerca e li abbiamo trasformati in una mostra audiovisiva, proprio a testimonianza dei legami di Ficulle con la Badia e con il Monaco Graziano. Anche il luogo che ha ospitato la celebrazione, per l’occasione gremito di pubblico, la Chiesa di Santa Maria, già Pieve ed esempio d’arte romanica del XII secolo, è stato scelto per la sua storia importante nella vita della nostra Comunità. Va certo detto che in tutto questo c’è un unico filo conduttore, una visione unitaria, un progetto organico di recupero e rifunzionalizzazione”. Intorno a questi luoghi e ai personaggi illustri che vi dimorarono, infatti, è da tempo in atto, a Ficulle, un processo di valorizzazione ampio ed articolato per attivare risorse che possano essere utili anche a un progetto di studio e di approfondimento. In questo senso va vista l’adesione del Comune di Ficulle all’Associazione dei Comuni Bendettini dell’Umbria, con capofila il Comune di Norcia, e all’Associazione Terre dei Bulgarelli con i Comuni di Parrano, Montegabbione, Monteleone, Montecastello di Vibio, Fratta Todina e Marsciano. Primo risultato concreto di questa partecipazione è il finanziamento della ristrutturazione e rivitalizzazione della Rocca dei Monaldeschi, attraverso fondi comunitari recentemente concessi dell’Obbiettivo 2 CT4, asse arte, turismo, ambiente e cultura. “Itinerari religiosi e storico artistici – conclude il Sindaco Ciuchi - possono e debbono diventare uno strumento forte di valorizzazione del territorio, assieme a quelli naturalistici, dell’artigianato artistico e delle produzioni tipiche. Ormai da quattro anni stiamo lavorando, con la Provincia di Terni, per la costituzione dell’Ecomuseo del Paesaggio dell’Orvietano, all’interno del quale tutte queste parti insieme devono unirsi come in un mosaico, ed anche l’Abbazia di San Nicolò ed il Monaco Graziano ne sono parte. La figura e l’opera di Graziano vanno ovviamente al di là delle nostre piccole realtà e proprio per questo, con la vicina Città di Chiusi con cui condividiamo la presenza di questo grande personaggio, come abbiamo iniziato a fare già da quest’anno realizzando un festival musicale insieme, dovremo continuare a lavorare per costruire un percorso comune di conoscenza e promozione”.