cultura

Liberiamo la musica! Giovedì 21 un pomeriggio di musica promosso dall'Arci: per fare festa, ma anche per riflettere su nuove regole di promozioe e di mercato

lunedì 18 giugno 2007
Il 21 giugno l'Arci di Orvieto torna a promuovere la Festa della Musica: con il patrocinio del Comune di Orvieto e in collaborazione con la Bottega del Commercio Equo e Solidale la manifestazione si svolgerà, a partire dalle 17,00 fino a tarda serata, nella Piazzetta del Commercio Equo e Solidale con l'esibizione di numerose band orvietane e non solo: i Fun Loving Criminal da Orvieto, i Repsel da Orvieto, i Sirkana da Todi, i Limited Edition da Orvieto, Vincenzo DJ da Taranto, i Taxi 109 da Latina. La manifestazione, che si svolge in contemporanea in tutta Italia ed in Europa nel giorno di inizio estate, vuole rappresentare attraverso il messaggio universale della musica un'occasione di gioia, di pace ed unità tra tutti i popoli, ma anche un momento di riflessione sui problemi che affliggono il settore musicale. La musica è in crisi! Così lamentano infatti molti operatori del mercato discografico mondiale. Soprattutto le major, le grandi aziende transnazionali della produzione di supporti discografici. "Sappiamo bene che le cose non stanno proprio così - afferma l'Arci -. La creatività musicale, soprattutto quella giovanile è esplosa. Nuove tecnologie, a basso costo e accessibili a chiunque, consentono a tanti artisti di esplorare innovativi percorsi produttivi. Sul web si scambia di tutto. Si promuove di tutto. E spesso con grande successo di pubblico. Addirittura si delineano nuovi scenari per la tutela, sacrosanta, del diritto d'autore. Che non può essere però solo un balzello ma deve diventare motore del moltiplicarsi di esperienze creative". A questo proposito, l'Arci si sta cimentando nella elaborazione di nuove strategie per "liberare la musica". Tra queste la promozione dei creative commons (la tutela del diritto d'autore a "geometria variabile"), anche per spingere la SIAE ad innovare e ad aprirsi al contributo vero dei giovani talenti. Altra richiesta dell'associazione è quella di normative per la fruizione della musica live meno vessatorie, più semplici e flessibili. Si vuole inoltre che anche il settore della produzione discografica, che spesso non coincide affatto con la creatività musicale, oltre a cercare di acquisire fondi pubblici per mantenere posizioni dominanti, accetti la grande sfida delle nuove tecnologie come fattore di diffusione e non come pericolo da contrastare con l'invenzione di diavolerie informatiche di controllo, al limite dell'aggressione alla privacy (vedi il fantomatico DRM). Per questi motivi e per molti altri che saranno al centro di numerosi appuntamenti culturali che si svolgeranno quest'anno, in occasione del cinquantenario dell'associazione, l'ARCI aderisce all'appello di Audiocoop, che lancia lo sciopero dell'ascoltatore radiofonico. "Sono centinaia le radio indipendenti, quelle comunitarie, quelle che trovi sulla rete, che programmano la loro musica dando spazio a musiche emergenti, ai giovani artisti, ai musicisti migranti che hanno fatto del nostro paese la loro patria culturale - afferma l'Arci -. Per un giorno, il 21 giugno, ascoltiamo solo queste radio. Dobbiamo fare ogni sforzo per aprire i canali di promozione e diffusione musicali al maggior numero di operatori, profit e non profit. Chiediamo ai grandi network radiofonici se il prezzo che pagano alla ricerca del massimo dividendo per i loro azionisti, non sia troppo alto se confrontato alla scarsa propensione alla promozione dei giovani talenti indipendenti. Sappiamo tutti che il gusto musicale e la curiosità culturale, possono essere o meno pilotati dalle martellanti playlist radiofoniche". Il 21 giugno, giornata che ogni anno l'Arci dedica alla Festa della Musica ormai da molti anni, oltre che a fare festa servirà dunque a chiedere che i diritti e le diversità culturali siano davvero un bene comune.