cultura

Ridotto del Mancinelli straordinariamente gremito per il Concerto di Primavera

domenica 27 maggio 2007
di D.P.
Rossini, Alabieff, Mozart e la loro grande musica, tratta dal ricco archivio storico che la compianta Elena Bonelli donò anni addietro alla Scuola Civica Musicale. E' stato questo il programma del piacevole Concerto di Primavera che si è svolto venerdì pomeriggio presso il ridotto del Teatro Mancinelli. Ridotto che a stento è riuscito a contenere i quasi 130 presenti, a fronte dei 60 posti a sedere previsti, impegnando oltre modo il personale del teatro che ha fronteggiato con estrema disponibilità e cortesia, l'inattesa e numerosissima platea di appassionati tra cui figurava anche l'assessore Cecilia Stopponi e il vicepresidente del Consiglio Comunale Fausto Vergari. Superbe, a tratti stupefacenti considerata la loro giovane età, le esibizioni dei quattro allievi della Scuola Comunale Mancinelli. Pezzi a quattro mani magistralmente interpretati da Francesco Bergami, Stefano Greco, Olga Tarlev (Moldova) e Alton D. Terry (Usa) accanto al loro insegnante di pianoforte, il maestro orvietano Riccardo Cambri, uno fra i maggiori collaboratori e professionisti volontari dei corsi dell'Unitre. Eclatante successo, insomma, per questa seconda edizione del concerto di chiusura dell'anno accademico in corso dell’Università della Terza Età, che si conferma sì un festoso pomeriggio insieme, ma che funge anche da ponte fra generazioni apparentemente distanti, che hanno dedicato e dedicano amore, impegno e passione all'arte della musica. Non sono mancati, infatti, all'appuntamento tre “vegliardi” musicisti orvietani ancora in piena forma ai quali sono state consegnate dall'Università della Terza Età altrettante targhe al merito. Omaggi alla pianista 78enne Gisa Zajotti, che ha teneramente donato a sua volta al maestro Cambri e ai suoi allievi i propri libri musicali di antica stampa. E targhe anche al celebre mandolino di Fernando 'Pioggia' Majotti, alla soglia dei 90 anni, e alla chitarra dell'ottantunenne Massimo Ladi, che hanno concluso il pomeriggio con l'improvvisazione di inevitabili bis “napoletani”, insieme al pianoforte di Cambri.