cultura

Si inaugura con la Scarzuola lo 'Slow Tour' della Condotta Slow Food di Orvieto. I prossimi appuntamenti

lunedì 21 maggio 2007
Prima tappa: Montegiove e la Scarzuola poi, il 1° giugno, tutti a Ficulle a festeggiare l’avanti festa della Repubblica presso la Cantina VITALONGA. Il 22 giugno, festa del Solstizio d’Estate a Orvieto con il pesce di lago e i Vini di Bigi al Ristorante “ LA VOLPE E L’UVA” Grande la soddisfazione della Condotta Slow Food di Orvieto per la riuscitissima iniziativa di sabato 19 maggio che la Cooperativa Terra di Montegabbione ha scelto di condividere con i soci Slow Food orvietani e i sommeliers della FISAR. In programma, una visita al quel santuario delle meraviglie iniziatiche che è il convento della “Scarzuola” con cena finale presso il ristorante di campagna “Cantagallina”. Il rinnovato stupore dinanzi alle creature architettoniche-metafisiche di Tommaso Buzzi è indice di una profondità abissale dal quale rampolla una inesausta sorgente di significati mai definitivi. La “Città ideale” di Buzzi è un “work in progress” incredibilmente copioso, affidato al genio di Marco Solari, nume dell’Opera e Guida socratica di superba ironia. A cena, appuntamento ugualmente Slow con alcune gemme enogastronomiche del territorio: la Porchetta di Montegiove, il Farro e le Fave di Parrano, la Sella di San Venanzo e il Baffo di Monteggabione. Un insieme gaudente anticipato dai crostini della tradizione a base di lardo, fegatini e altre ghiotte intensità. Superbi i vini. Ad aprire il “Bianco dei Neri”, blend di Chardonnay e Sauvignon frutto dei declivi di Bardano e della passione vignaiola di Enrico Neri. Un vino di grande piacevolezza, fresco, sorprendente per il delicato equilibrio tra il tessuto aromatico e la tenuta acida. Armonioso all’olfatto e al gusto, dichiara note di fiori gialli, mela golden, banana, frutti tropicali e lievi sentori di ginestra e salvia. Il “Camerti” 2003, Pinot Noir della Tenuta Corini di Montegabbione, apriva la sezione dei rossi. Un vitigno ostico, il Pinot Noir, croce e delizia dell’enologia mondiale e che, a Montegabbione, pare aver trovato una speciale terra di elezione. Merito, ci pare, di tre elementi: il “terroir” caratterizzato da un microclima particolarmente adatto, la cura maniacale del vigneto con basse rese per ettaro e la presenza di Riccardo Cotarella come enologo. Toni smaltati, con una certa esuberanza alcolica e una imprtante spina acida-tannica. Poi, una teoria di amarene, viole e sentori evoluti di bosco. Sette mesi in barrique di primo passaggio. Il “Frabusco” 2003 terminava la serata. Un vino di territorio con un terzo di temperata modernità (Sangiovese, Montepulciano e Merlot in parti uguali). In barrique per dodici mesi. È di colore rubino compatto; al naso si avverta la polpa compatta dei frutti rossi in confettura, spezie dolci, delicata liquirizia. Grande vino, dall’imponente struttura tattile. Una grande serata conclusa all’insegna dell’amicizia e della piacevolezza. Lo “ Slow Tour” alla scoperta dell’Orvietano e promosso dalla Condotta di Slow Food di Orvieto vedrà la Cantina Vitalonga dei fratelli Maravalle protagonista del prossimo appuntamento in programma la sera del 1° giugno 2007. Si tratta di una speciale festa in onore della Repubblica Italiana (che è anche la Repubblica dei più buoni vini del mondo) da festeggiare con una pletora di piatti tricolori e con i vini bianchi e passiti della Cantina Custodi e i fenomenali rossi di Vitalonga.