cultura

La facciata del Duomo di Orvieto anticamera della Porta del Paradiso. Un'interessante prolusione di Luca Riccetti all'ultima conviviale del Rotary Club Orvieto

sabato 28 aprile 2007
di laura
Continuano ad essere occasione di stimolanti dibattiti le conviviali mensili del Rotary Club Orvieto, che ha dedicato l'incontro dello scorso giovedì 26 aprile, svoltosi come di consueto al Ristorante Maurizio, alla cattedrale cittadina, con un'ampia e interessante prolusione dello studioso orvietano Lucio Riccetti su “La facciata del Duomo di Orvieto. Anticamera alla Porta del Paradiso?”. Ospiti della serata, introdotti con piacere dal presidente del Club Danilo Urbani, il presidente del Consiglio comunale di Orvieto, Evasio Gialletti, e l'emerita direttrice della Biblioteca comunale “Luigi Fumi” di Orvieto, Lucia Tammaro. La dettagliata analisi comparativa di Lucio Riccetti, suffragata da molte illustrazioni, riproduzioni e immagini, ha mostrato come la facciata del Duomo di Orvieto, pur differenziandosi negli elementi decorativi dalle più o meno coeve cattedrali gotiche di Francia, risponda alla stessa suddivisione dei piani architettonici e segni il medesimo, indubitabile anelito verso l'alto. O meglio, per l'uomo medievale, tutto animato da continua tensione religiosa e che considera la vita terrena solo un passaggio e una preparazione verso lo schiudersi della vita vera – quella dell'al di là – una slanciata, desiderante tensione verso la porta del Paradiso. Così, come nelle più sovraccariche cattedrali sorelle di Francia – da Amiens (anch'essa dedicata all'Assunta e raffigurata nella foto in bianco e nero), a Chartres, a Rouen, a Nôtre Dame de Paris – ma in modo ancor più evidente date le originali e particolari raffigurazioni musive degli spazi superiori, la parte bassa della facciata del Duomo di Orvieto è destinata alla raffigurazione della vita terrena (le porte terrene, i racconti delle Sacre scritture e gli elementi decorativi tratti da umane vicende o dal regno animale e vegetale); la parte centrale, simbolicamente divisa dal regno terreno dalla simbologia dei quattro evangelisti, è dedicata a scene celesti e all'Assunzione di Maria; la parte somma, che culmina nella cuspide centrale, accede al cielo con l'incoronazione della Vergine. L'aspirazione verso la porta del Paradiso torna anche all'interno, negli affreschi dell'abside della navata centrale, dove, come in analoghe simbologie racchiuse in alcune basiliche d'Italia, ricorrono nelle parti culminanti gli alti motivi della dormizione e dell'assunzione in cielo di Maria. Simbologia che, nella cattedrale proprio all'Assunta dedicata, arriva al suo massimo durante la festosa processione del 14 agosto, quando la macchina barocca della Vergine, innalzata e portata di corsa dai facchini, rientra dalla centrale porta terrena slanciandosi e innalzandosi verso l'Assunta raffigurata nella cuspide sovrastante. Il lavoro a cui la conferenza tenuta da Lucio Riccetti si è ispirata, è un insieme di note inedite redatte in un comune e costante confronto sul tema con l'esimio studioso orvietano di storia dell'architettura e dell'arte Renato Bonelli, scomparso all'inizio del 2004 . Il Rorary Club Orvieto fa parte del Distretto 2090° dell'International Rotary Club, distretto articolato con 50 Club nelle regioni Marche, Umbria, Abruzzo e Molise. Il distretto si estende fino allo Stato dell'Albania che, con due soli Club, non ha la forza per formare un distretto autonomo.