cultura

Le donne di Sant'Agostino. Un'interessante conferenza di cui dobbiamo ringraziare il Vescovo Scanavino

domenica 25 marzo 2007
di Silvia Fringuello
Grazie al Vescovo ed alla F.i.d.a.p.a., ieri pomeriggio alla sala Urbani presso l’Opera del Duomo ad Orvieto i presenti hanno assistito ad un dibattito fuori dal comune, dalla prassi, con argomenti impregnati di storia ma tuttora attualissimi, convegno e tavola rotonda: “Le donne di Sant’ Agostino”. Al tavolo oltre il Vescovo, due donne, una suora ed una laica, Giulietta Saginario e Noris De Rocco, entrambe scrittrici. Nei loro libri raccontano la vita di Sant’ Agostino e, in particolare, delle donne che lo hanno sostenuto: madre, moglie, concubina, amanti. Il ruolo delle donne rispetto alla società di allora non è di certo cambiato, è solo cambiato il metodo, l’approccio, continua a perpetuarsi la donna quale manager e fulcro della famiglia, ma anche strumento e mezzo per far raggiungere gli obbiettivi ai propri uomini, sia con il proprio amore, con il semplice sostegno morale, ma anche con il proprio fisico, concedendosi. La particolarità delle due scrittrici, è nell’interpretare in modo totalmente diverso il vissuto di queste donne: la laica ha esternato un pensiero concreto e crudo dei fatti, criticando, per lo più, gli aspetti negativi delle azioni, in particolare quelle della madre di Sant’Agostino, e il comportamento strumentale dello stesso che aveva con le donne che gli sono state accanto, pur amandole profondamente, come in seguito dichiarerà nelle sue Confessioni; la suora ha cercato di cogliere di più gli aspetti legati all’amore, sia materno che coniugale, di coppia, donne che amano e che danno solo per il bene del proprio figlio, del proprio compagno, incoraggiandolo, proteggendolo, rimanendo spesso invisibili all’occhio della società. Il Vescovo, a parer mio, ha egregiamente condotto la tavola rotonda, usando un linguaggio, una comunicazione attuale, alla portata di tutti, con una buona dose di humour nei momenti più tesi, ha indirizzato il dibattito, rendendolo costruttivo e pieno di contenuti. Assistere al confronto tra le due diverse visioni d’intendere la donna, nella propria essenza, alla presenza di un uomo di Chiesa, non è cosa comune. Apprezzo moltissimo l’apertura mentale e di metodo che il nostro Vescovo Scanavino ha dimostrato in diverse occasioni, la sua continua ricerca della partecipazione e del confronto, la sua umiltà , la sua maniera di diffondere la Parola di Dio; è veramente speciale, almeno per me, che non sono stata abituata a vivere la Chiesa quale luogo “aperto” ai diversi pensieri. Mi auguro che il Vescovo continui e prosegui il percorso intrapreso e che tutti, credenti e non credenti, apprezzino l’operato ed il contributo che quest’uomo da incondizionatamente alla società civile.